lunedì 13 ottobre 2025

Trail dei Folendari, dove le Fade sussurrano tra le foglie

 

Cerro Veronese, 12 ottobre 2025

C’è un momento, tra la fine dell’estate e il principio del silenzio invernale, in cui la Lessinia si veste d’oro e di rame. Le foglie cadono come lente clessidre del tempo, e i sentieri che corrono sotto Cerro Veronese risuonano di passi e di fiato: è tornato il Trail dei Folendari, 30 chilometri di fatica e meraviglia, 1.500 metri di salita che non si contano, ma si respirano. Là dove un tempo gli uomini scavavano e battevano la selce focaia, tra le “folènde” che davano scintille e mestiere ai “folendàri”, oggi corrono altri artigiani: quelli che modellano il ritmo del cuore e della montagna. Le antiche mani che lavoravano la pietra sembrano ancora parlare nei massi, nei vaj che odorano di muschio e storia. Ogni curva, ogni tratto di sentiero pare ricordare il rumore delle schegge, il gesto paziente di chi accendeva fuochi dal silenzio. E poi ci sono le Fade, spiriti gentili dei boschi, che la tradizione lessinica racconta danzare al crepuscolo, tra i ruscelli e le radure di faggi. Si dice che proteggano i viandanti e i corridori rispettosi, che sanno guardare il bosco senza possederlo. Chissà, forse qualcuno, salendo al Forte Santa Viola, ha sentito un fruscio diverso, un sorriso tra le foglie. Non era vento, erano le Fade che benedivano la corsa. Tra i partecipanti, Michele Tuffanelli ha scritto un nuovo capitolo della sua stagione: con questa gara chiude il trittico Tzimbar, Lessinia Legend, Folendari , una triade di pietra, sudore e bellezza. Le sue parole arrivano semplici, vere, come l’aria pulita del monte: 

Beh, una gara che oramai fa parte della mia stagione agonistica e poi mi serviva per chiudere il trittico:Tzimbar, Lessinia Legend, Folendrai 30 km bellissimi e corribili anche con un d+ importante. Poi il terreno in ottime condizioni e il foliage autunnale hanno reso l’atmosfera bellissima. Contento anche del mio crono, tre minuti meno dell’anno scorso… e un ottimo terzo tempo con gli alpini,  gnocchi e birra!

Così, tra un sorso di birra e un tramonto infuocato, Michele saluta una stagione di corsa e poesia, mentre la Lessinia si prepara al silenzio dell’inverno. I Folendari tacciono, le Fade tornano alle loro sorgenti, ma i sentieri restano accesi di ricordi: impronte leggere tra pietra e leggenda. Perché qui, tra i monti, ogni gara non è solo sport è un racconto antico che continua a correre. 










Nessun commento:

Posta un commento