L’alba su Calderara era di quelle che non fanno rumore. Il giorno si è alzato lento, come un vecchio atleta che si allaccia le scarpe senza fretta. L’aria sapeva di nebbia, carburante e silenzio. Da qualche parte, un aereo decollava dall’aeroporto vicino, fendendo l’alba con il suo rombo metallico.
Sulla terra piatta di Bologna, invece, si correva. Lì, tra capannoni e strade deserte, il tempo sembrava sospeso. Eppure, i battiti dei podisti rompevano il silenzio, come cuori che non si arrendono al logorio dei giorni.
Sabato 25 ottobre 2025 si è corsa la Du Pas Par Calderara, un nome che suona quasi come un avvertimento: “Due passi per Calderara, ma ogni passo pesa”. Una gara dal sapore antico, fedele alla tradizione di un podismo che non ha bisogno di luci al neon o effetti speciali. Solo asfalto, respiro e determinazione.
Tra i protagonisti, sei atleti della Corriferrara, schierati nella mezza maratona. La distanza ideale della fatica moderna, 21 chilometri e spiccioli in cui ognuno combatte contro sé stesso più che contro il cronometro.
Spicca il risultato di Laura Marcone,
seconda di categoria F60, che con passo silenzioso ma deciso ha tagliato il traguardo come una veterana dei deserti urbani. Dietro il sorriso, la determinazione di chi sa che ogni gara è una piccola guerra vinta.
Sul fronte della non competitiva da 12 km, Andrea Rubbini
ha corso come si corre per ricordare cosa significa essere vivi: “Bella e storica manifestazione del podismo bolognese ,ha detto, molto partecipata e ben organizzata. In una splendida giornata di sole ho corso la 12K in compagnia, con un buon tempo finale. L’anno prossimo tenterò la mezza.”
Una promessa, ma anche una dichiarazione di intenti.
Franca Panagin, voce lucida e sincera, ha lasciato un resoconto che suona come una pagina di diario:
“Questa mattina, su suggerimento di Otto, siamo partiti per Calderara sul Reno, paese a pochi km da Bologna, vicino all’aeroporto. Per la prima volta ho partecipato alla maratonina omonima. Corsa non particolarmente suggestiva, completamente pianeggiante, lontano dal centro del Paese. Consigliabile a chi deve preparare una maratona o vuole fare un personal best. Partenza e arrivo dal centro sportivo, con spogliatoi e docce calde , gradite da tutti. Buona organizzazione, supportata dai numerosi volontari lungo il percorso (due giri). Gradito anche il pacco gara, composto da prodotti alimentari. Peccato per la scarsa partecipazione. Personalmente, nonostante la forma non al top, il tempo è stato il migliore delle ultime tre.”
Parole semplici, ma cariche di verità. Calderara non regala emozioni facili: niente panorami mozzafiato, niente folle oceaniche. Solo chilometri, sudore e quel silenzio interrotto dal rumore delle scarpe che mordono l’asfalto.
La Du Pas Par Calderara 2025 non sarà ricordata per la folla, ma per ciò che ogni atleta ha portato dentro di sé lungo il percorso.
In un mondo che corre sempre più veloce, loro hanno scelto di farlo con un senso.
E mentre il sole si alzava sopra il Reno, dissolvendo la bruma, restava solo una certezza: anche nelle corse più piatte, ci sono storie che salgono verso l’alto.







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