Varese City Run 2025: la mezza che ti fa rivalutare la pianura padana
VARESE – Domenica 26 ottobre 2025, tra salite, discese e una discreta dose di autolesionismo sportivo, si è corsa la Varese City Run, la mezza maratona da 21,097 km che ha messo alla prova (e in certi casi in ginocchio) centinaia di runner con la discutibile idea di farsi del bene... correndo.
Tra i coraggiosi c’era anche Federico Oliani, che ha sintetizzato così la sua esperienza:
“Varese City Run… una gara per masochisti o sprovveduti (…tipo me!). Dovevo fare un lungo di 30 km e, non sapendo né leggere né scrivere, ho scelto una mezza che mi permettesse di vedere una mia amica di Milano. Varese? Perfetto!
Perfetto un cavolo!”
Già, perché il percorso della City Run – due giri da 10 km tra il centro e le colline – ha regalato emozioni forti… soprattutto ai quadricipiti. “Forse era meglio guardare il percorso prima – continua Oliani – perché mi sono ritrovato sulla stessa salita otto volte di fila (grazie al riscaldamento di 9 km… sì, nove). Una mazzata fisica e mentale che manco il circuito dell’inferno di Dante.”
Il tracciato, definito “molto tecnico”, ha alternato i primi chilometri tortuosi per le vie del centro a un lungo rettilineo in salita, “monotono e senza punti di interesse, se non la voglia di arrivare in cima per poter finalmente scendere”.
Insomma, non proprio la vetrina più suggestiva per una città che, come ricorda Oliani, “avrebbe potuto offrire panorami e percorsi decisamente più belli”. Ma si sa, la sofferenza unisce i runner più della birra al traguardo.
Alla fine, però, tutto si perdona:
“Sopravvissuto al lungo, medaglia presa… a posto.”
E con questo spirito da reduce soddisfatto, la Varese City Run si chiude nel segno della fatica, dell’ironia e di quel sottile piacere di avercela fatta nonostante tutto. Perché in fondo, correre a Varese è un po’ come la vita: ti illude di essere in piano, e poi ti regala una salita dietro l’altra.





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