Domenica 2 Ottobre: sono le cinque e quaranta del mattino, il cielo sopra di noi è dipinto di un nero talmente profondo da far pensare di essere avvolti dalla tunica di Caronte verso la via dell'inferno... Le luci delle lampade frontali rompono l'oscurità, in coda, ordinate per la punzonatura obbligatoria pre-partenza. Tre pazzoidi neanche preparati per l'impresa, sono partiti il pomeriggio del sabato per affrontare questa nuova sfida... un viaggio per chi non si accontenta di visitare in lungo e in largo le trincee e i colli Sacri del Monte Grappa, ma che li vuole rivivere con lo stesso spirito degli Eroi.
Sono le sei... Tutto inizia con un saggio ex Alpino che tra le sapienti ma un po' infreddolite mani
tiene quel sistema di tubi d'ottone, meglio conosciuto come Tromba, che intona il silenzo militare (per quanto mi riguarda è stato da pelle d'oca!), da li a cinque secondi in countdown la partenza. Il primo tratto di qualche chilometro su asfalto, ci ha portato dal gonfiabile del Ristorante Abazzia fino ai piedi dei rilievi che avremmo dovuto faticosamente scalare.
E' tutto fottutamente bagnato! Le rocce carbonatiche onnipresenti in tutti i sentieri e passaggi in single track, sono molto scivolose, la stabilità è messa veramente a dura prova, così come i nervi... Ma questo fa parte del gioco!!
Infatti oltre alle condizioni climatiche quasi proibitive, per percorrere la strada degli Eroi, con la "E" maiuscola, è necessario essere quasi del tutto autosufficienti, perchè nei soli tre ristori presenti circa ogni quindici chilometri, l'unica sostanza concessa è semplicemente acqua.
Chiarito ciò torniamo al percorso... dove il buio immanente per circa un paio d'ore oltre la partenza, mentre i sentieri salgono in continuazione fino al limite del bosco... Anzi oltre!!
Verso quota 1700 m, quando già da un po' gli alberi hanno lasciato spazio a pascoli d'altura, cartelli a distanze regolari informano che ci troviamo in area Sacra ed invitano a rispettare il silenzio.
Manca poco a quella scalinata.. le nuvole avvolgono pesanti la cima, dove da circa un secolo riposano quelli che hanno fatto l'Italia. E' un luogo speciale per me in quanto mio bisnonno riposa dopo la sua battaglia proprio li...
Salgo le scale percorro tutto il sacrario con grande emozione e finalmente trovo il primo ristoro. Ho freddo.. molto freddo! L'ipotermia mi pregiudica la resistenza fisica che già dopo soli 15 km incomincia a farsi sentire. La gara procede ancora tutta in cresta tra continui sali-scendi, per fortuna non sono presenti molte rocce che mettono a dura prova le mie piante dei piedi. Si scende.. per un po'... Vedo gallerie e osservatori scavati nella roccia; qui il tempo sembra essersi fermato e a mio avviso viverlo così, nonostante la fatica, rende il tutto ancora più emozionante.
Poco più avanti una salita brusca, mette in seria difficoltà i miei arti inferiori, infatti le prime fitte saltano fuori quando la strada cambia bruscamente di livello. Salgo camminando, non posso fare altro, ma non voglio fermarmi la strada è ancora lunga!
Di li a poco sento Massi che mi saluta, sono molto stanco e vorrei finirla qui..
Facciamo un piccolo tratto assieme e nonostante gli abbiamo urlato dietro in due salta una svolta allungando il percorso di qualche centinaio di metri..
Siamo al trentesimo e lo rivedo pochi minuti dopo al secondo ristoro mentre faccio il pieno alle mie borracce.
Si riparte, mancano ancora 17,5 km sono a pezzi e la discesa in pietraia è ancora lontana.. ma la testa è ben salda sul collo! Un tratto più semplice mi permette di ritornare a correre, seppur come una lumaca; speravo fosse tutto così fino alla fine ma era troppo bello per essere vero!
I pascoli lasciano spazio al bosco, dove un groviglio di radici sporgenti e rocce non lasciano spazio ad appoggi stabili, devo aiutarmi con le braccia per mantenere l'equilibrio, l'intorno è bellissimo!! Siamo immersi nelle trincee, qui i militari correvano tra i massi che formano lunghi canali; scale e attraversamenti su tronchi fanno avvicinare all'ultimo ristoro e check point.
La discesa... si è arrivata.. non corro.. non riesco.. penso che ormai Piero mi prenderà ma non mi interessa voglio chiudere! lo scopo di questa impresa per me non è vincere o piazzarmi ma non perdere la testa!
anche dopo una caduta con crampi al polpaccio sinistro non ho mai mollato e ho finito.. sono veramente soddisfatto!!
Il passatore è quindi alla mia portata! Chiudo la gara vedendo gli organizzatori li davanti in attesa di Massi... Io pensavo fosse già arrivato da un po' invece uno strano scherzo del destino (o di una bandella) lo ha fatto deviare fuori percorso... Ma questa è una storia che lascio raccontare a lui io mi sparo una buona birra, qualche scaglia di grana al ristoro doccia e meritato riposo ;-)
tiene quel sistema di tubi d'ottone, meglio conosciuto come Tromba, che intona il silenzo militare (per quanto mi riguarda è stato da pelle d'oca!), da li a cinque secondi in countdown la partenza. Il primo tratto di qualche chilometro su asfalto, ci ha portato dal gonfiabile del Ristorante Abazzia fino ai piedi dei rilievi che avremmo dovuto faticosamente scalare.
E' tutto fottutamente bagnato! Le rocce carbonatiche onnipresenti in tutti i sentieri e passaggi in single track, sono molto scivolose, la stabilità è messa veramente a dura prova, così come i nervi... Ma questo fa parte del gioco!!
Infatti oltre alle condizioni climatiche quasi proibitive, per percorrere la strada degli Eroi, con la "E" maiuscola, è necessario essere quasi del tutto autosufficienti, perchè nei soli tre ristori presenti circa ogni quindici chilometri, l'unica sostanza concessa è semplicemente acqua.
Chiarito ciò torniamo al percorso... dove il buio immanente per circa un paio d'ore oltre la partenza, mentre i sentieri salgono in continuazione fino al limite del bosco... Anzi oltre!!
Verso quota 1700 m, quando già da un po' gli alberi hanno lasciato spazio a pascoli d'altura, cartelli a distanze regolari informano che ci troviamo in area Sacra ed invitano a rispettare il silenzio.
Manca poco a quella scalinata.. le nuvole avvolgono pesanti la cima, dove da circa un secolo riposano quelli che hanno fatto l'Italia. E' un luogo speciale per me in quanto mio bisnonno riposa dopo la sua battaglia proprio li...
Salgo le scale percorro tutto il sacrario con grande emozione e finalmente trovo il primo ristoro. Ho freddo.. molto freddo! L'ipotermia mi pregiudica la resistenza fisica che già dopo soli 15 km incomincia a farsi sentire. La gara procede ancora tutta in cresta tra continui sali-scendi, per fortuna non sono presenti molte rocce che mettono a dura prova le mie piante dei piedi. Si scende.. per un po'... Vedo gallerie e osservatori scavati nella roccia; qui il tempo sembra essersi fermato e a mio avviso viverlo così, nonostante la fatica, rende il tutto ancora più emozionante.
Poco più avanti una salita brusca, mette in seria difficoltà i miei arti inferiori, infatti le prime fitte saltano fuori quando la strada cambia bruscamente di livello. Salgo camminando, non posso fare altro, ma non voglio fermarmi la strada è ancora lunga!
Di li a poco sento Massi che mi saluta, sono molto stanco e vorrei finirla qui..
Facciamo un piccolo tratto assieme e nonostante gli abbiamo urlato dietro in due salta una svolta allungando il percorso di qualche centinaio di metri..
Siamo al trentesimo e lo rivedo pochi minuti dopo al secondo ristoro mentre faccio il pieno alle mie borracce.
Si riparte, mancano ancora 17,5 km sono a pezzi e la discesa in pietraia è ancora lontana.. ma la testa è ben salda sul collo! Un tratto più semplice mi permette di ritornare a correre, seppur come una lumaca; speravo fosse tutto così fino alla fine ma era troppo bello per essere vero!
I pascoli lasciano spazio al bosco, dove un groviglio di radici sporgenti e rocce non lasciano spazio ad appoggi stabili, devo aiutarmi con le braccia per mantenere l'equilibrio, l'intorno è bellissimo!! Siamo immersi nelle trincee, qui i militari correvano tra i massi che formano lunghi canali; scale e attraversamenti su tronchi fanno avvicinare all'ultimo ristoro e check point.
La discesa... si è arrivata.. non corro.. non riesco.. penso che ormai Piero mi prenderà ma non mi interessa voglio chiudere! lo scopo di questa impresa per me non è vincere o piazzarmi ma non perdere la testa!
anche dopo una caduta con crampi al polpaccio sinistro non ho mai mollato e ho finito.. sono veramente soddisfatto!!
Il passatore è quindi alla mia portata! Chiudo la gara vedendo gli organizzatori li davanti in attesa di Massi... Io pensavo fosse già arrivato da un po' invece uno strano scherzo del destino (o di una bandella) lo ha fatto deviare fuori percorso... Ma questa è una storia che lascio raccontare a lui io mi sparo una buona birra, qualche scaglia di grana al ristoro doccia e meritato riposo ;-)
Paolo Frozzi
E anche il Trail degli Eroi è andato!!!
Esperienza molto bella anche se particolare, gara dura ma gestita davvero bene fino al 40 km quando fra la nebbia, la poca luciditá dovuta alla stanchezza e le balise non proprio messe giù benissimo mi perdo insieme ad un gruppetto di 10-15 persone...
Resto fermo una ventina di minuti vagando avanti inidietro in cerca di indicazioni mi viene giù un gran freddo e la testa ci molla... Voglio ritirarmi!!
Fortunatamente arriva in mio soccorso, anche lui dopo aver sbagliato strada, Pierluigi Ceccarelli che mi scorta letteralmente al traguardo!!! Un grande!!!
Senza di lui non sarei mai riuscito a farcela!
Per me alla fine sono 50 km invece dei 47.5 previsti e sopratutto una lezione da imparare e mettere via per i prossimi viaggi...
Complimenti anche a Paolo Frozzi per aver tenuto botta e aver portato a casa il suo Trail degli Eroi!!!
Bellissima esperienza!!
Massimo Corà
GLI EROI SONO SEMPRE IMMORTALI AGLI OCCHI DI CHI IN ESSI CREDE...
CLASSIFICHE SU WEDOSPORT.NET
TRAIL DEGLI EROI 47,5 Km 2489 m D+
Giovannelli Nicola & Trentini Francesco 4:30:47 5:42 min/Km
PAOLO FROZZI 7:12:25 9:06 min/Km GAP: 3:24 47+24+7
PIERLUIGI CECCARELLI 7:17:54 9:13 min/Km GAP: 3:31 47+24+6
MASSIMO CORA' 7:17:56 9:13 min/Km GAP: 3:31 47+24+6
Nessun commento:
Posta un commento