giovedì 31 marzo 2022

Andrea alla sua prima maratona, le emozioni, la fatica, i dubbi e la gioia liberatoria di un podista che corre la regina delle gare.

Per far provare al lettore cosa vuol dire correre una maratona, pubblichiamo questo bellissimo racconto di Andrea, che, siamo convinti, con la fantasia, vi farà sentire a Roma insieme a lui. Vivrete le stesse emozioni, il momento che si decide di affrontare una gara così impegnativa, passerete da fasi di sicurezza e freschezza fisica a momenti pieni di incertezza, stanchezza e dolori fisici. Attraverserete la città eterna attraverso i suoi occhi, e, dopo tanta fatica lascerete esplodere la gioia per aver realizzato un sogno, per essere diventati maratoneti. Ecco il suo racconto, lasciatevi trascinare dalle sue parole.


DA ZERO A 42.195

Prendete uno shaker da cocktail bello grande. Versate un bel po’ di gioia e di felicità, ma aggiungete anche fatica in parti uguali. Incorporate ancora tenacia, commozione, scoramento e resistenza (va bene anche resilienza che fa anche più figo ultimamente) un pizzico di coraggio e di incoscienza e ancora frustrazione, esaltazione, rabbia, serenità, sofferenza, passione, entusiasmo. Scuotete per una decina di secondi e versate il tutto in uno di quei grandi boccali da Oktoberfest. Gustate con calma e ad ogni sorso sentirete una di queste sensazioni proprio come le ho provate io durante questa mia prima maratona.

Da ragazzino mi ero detto che avrei dovuto partecipare a una maratona entro i 50 anni, ma quando ho cominciato a correre, quattro anni fa, anche arrivare a 10 km mi sembrava un’impresa titanica. Poi ad una delle nostre cene sociali, Massi mi ha descritto la sua prima esperienza sulla distanza e mentre raccontava mi era venuta la pelle d’oca a sentire le emozioni che aveva provato e da lì ho deciso che dovevo provarci. Così facendo fede a quella promessa che mi ero fatto, ho scelto di correre la maratona di Roma proprio il giorno prima del mio 51° compleanno.

Domenica c’era anche il cambio dell’ora così la sveglia alle 6:10 (le 5:10 fino al giorno prima) si è fatta sentire… tra l’altro la sera prima sono stato assalito dal dubbio: il telefono aggiornerà in automatico l’ora legale? Vabbè tanto il sonno non sarebbe stato comunque pesante… Solita colazione collaudata con fette biscottate e marmellata e via a piedi verso la zona di partenza. Arrivo a 50 metri dai Fori Imperiali ma ci obbligano a fare il giro perché si entra solo dalla strada che costeggia il Colosseo decisamente un buon riscaldamento da quasi 3 km. Sono in buona compagnia, siamo in tanti ad aver sbagliato l’ingresso e così conosco un runner sardo alla sua quarta maratona, ma la prima a Roma.

Finalmente sono in griglia: le solite file kilometriche per i bagni chimici, ma io decido di tenerla tanto evaporerà lungo il percorso. Incrocio Sandro Prini che si sta scaldando, cerco i camminatori capeggiati da Ale e Angela ma siamo in tanti e ormai devo lasciare la sacca e il cellulare: peccato. Primo momento di commozione: l’inno d’Italia cantato a squarciagola da tutti i presenti. Adesso sono carico a pallettoni. Alle 8:30 in punto partono i top runners e l’ansia continua a salire. Finalmente tocca a noi, quelli della terza ondata, quelli che sono lì solo per il gusto di esserci, o per sfida, o per scommessa.
Si parte con calma facendo soprattutto attenzione a non cadere, ma va bene così tanto di metri da fare ne ho ancora parecchi. Arrivo ai 500 metri dove possiamo togliere la mascherina e quasi non mi ero accorto che stavo correndo in salita. Continuo a non capire bene dove sono e cosa sto facendo almeno fino al settimo chilometro: non mi era mai capitato prima, l’adrenalina è tanta e ti senti quasi trasportato dall’onda con così tanta gente intorno e lo sguardo che si posa sui resti di quell’impero che ha segnato la storia del mondo intero. Per un po’ mi sono sentito davvero come un gladiatore, ma invece di fare affidamento sulla daga e sullo scudo il mio destino dipende da gambe, testa e cuore.
Finalmente il gruppone si sgrana e si corre con meno ansia di inciampare, ma di gente ce n’è sempre un sacco. Ora siamo su una statale (credo l’Ostiense) e non c’è modo di distrarsi per cui mi concentro sulla corsa, mi sento bene e comincio a perdermi con i conti dei minuti e dei secondi cercando di capire se riuscirò a finirla entro le quattro ore. Arrivo ai 15 km in men che non si dica, quasi senza sforzo, ma so che è una sensazione illusoria e che la gara vera deve ancora cominciare per cui approfitto dei ristori perché so che, se li salto ora, il conto poi mi verrà presentato più avanti, quando non sarà più possibile recuperare.
Ho la fortuna di godermi Castel Sant’Angelo, il ponte Vittorio Emanuele II e di commuovermi lungo il viale che porta a San Pietro. Non riesco a descrivere con le parole le sensazioni che ho provato: da brividi lungo la schiena. Arrivo al traguardo della mezza con un buon tesoretto di minuti di vantaggio sulla tabella di marcia, che potrò spendere più avanti. Al venticinquesimo comincio a sentire i primi sintomi della fatica: il passo non è più agile come prima, ma è tutto ancora gestibile almeno fino a due chilometri più avanti, quando all’improvviso comincio a sentire il quadricipite destro che si indurisce: dapprima sono solo delle piccole scosse, ma poi il dolore si fa più persistente. No, così non ci siamo è ancora troppo presto! Comincio a temere di non farcela: mi vengono in mente tutti i racconti di chi ha già corso la “regina” e ha sofferto le pene dell’inferno, ma è ancora troppo presto!
Ragiono. Rallento. Prendo i sali minerali ai ristori e non salto uno spugnaggio. Sembrerebbe tutto rientrato. Certo le cosce ormai sono di cemento ed anche i polpacci mandano segnali di affaticamento, per fortuna però siamo sul lungo Tevere e lo sguardo si perde in scorci di Roma che non avevo mai visto prima. Passiamo di fianco al Circolo Canottieri Aniene fucina di grandi campioni dello sport italiano: il pensiero va quasi in automatico alla Pellegrini che gareggiava per la loro squadra di nuoto, ma subito dopo c’è una salita importante che riporta la mia mente ai dolori sempre più presenti e alla fatica ancora da affrontare. Sono praticamente fermo. Il passo è cortissimo. Avanzo di pochi decimetri ad ogni passo. Penso a tutti quelli che mi hanno incitato, penso ai compagni del L3 del mercoledì sera a Ferrara, penso agli allievi della RS di Occhiobello, penso agli allenamenti per arrivare qui, penso a Nino, ai suoi consigli, penso a mia moglie e alle mie figlie che mi aspettano al traguardo. Ok sono stati degli stronzi a mettere questa salita quasi alla fine, ma ho troppi motivi per non arrendermi e allora continuo: le gambe sono andate, la testa non aiuta ed allora capisco che è il momento del cuore ed grazie a lui che mi trascino fino a tornare per le vie del centro della Città Eterna. Via del Corso, via del Babbuino, Piazza Navona, Piazza di Spagna, una marea di gente che ti incita da dietro le transenne. Che vortice di emozioni!! Vedo diversi camminare esausti, altri fermi al lato della strada in preda ai crampi. Ad alcuni va peggio e devono intervenire i sanitari; arriva persino un’ambulanza a sirene spiegate mentre si fa largo tra le ali di folla. Io vado avanti per inerzia mi passano i pacer delle quattro ore, ma non riesco a tenere il loro passo. Me ne faccio una ragione: l’obiettivo primario era comunque finirla con il sorriso e questo riaffiora sul mio viso quando intravedo l’Altare della Patria. È fatta cazzo! La strada torna a salire debolmente, ma vedo il traguardo. Comincio a guardarmi attorno per cercare di scovare le mie donne tra il pubblico; non le vedo, ma so che ci sono e quando a 200 metri dall’arrivo vedo delle braccia agitarsi riesco anche a sentire le grida di incitamento nonostante lo speaker non smetta di parlare. Mi sono rimaste due molecole di glicogeno e le uso per sprintare e arrivare al traguardo rispondendo al saluto con le mani levate al cielo. Ce l’ho fatta, sono un maratoneta!

Sono partito dal divano, quindi da zero e sono arrivato a 42.195 metri tutti d’un fiato. Lo devo alla Runner School, e alla Corriferrara ed in particolare a Massimo che con il suo racconto mi ha convinto a tentare questa esperienza. Devo ringraziare Giulia e i miei compagni di scorribande che mi sopportano al mercoledì sera. Devo ringraziare tantissimo Nino con i suoi allenamenti, i suoi consigli, i suoi racconti e le sue perle di saggezza. Devo ringraziare la mia famiglia cui ho sottratto del tempo prezioso per potermi allenare e che non ha mai smesso di incitarmi, ma la lista sarebbe davvero lunghissima perché chiunque abbia condiviso con me anche solo cinque minuti è come se avesse gareggiato insieme al sottoscritto durante tutti i 42 km. Ho capito che potevo farcela in occasione del collinare collettivo al Parco Cavaioni, quando tornati alle macchine, io ho proseguito scendendo fino a Villa Spada per poi tornare al parcheggio e tutti i compagni con cui avevo condiviso i primi due giri in vetta, mi affiancavano e mi incitavano ad andare avanti mentre tornavano in auto. Ho temuto di non farcela quando ho affrontato il lungo da 35 km durante il quale ho accusato una “pitona” epica. Se la corsa e lo sport in generale, mi hanno insegnato qualcosa, è che si può resistere allo stress, superare gli ostacoli, rimanere motivati per superare i propri limiti e raggiungere i propri obiettivi piccoli o grandi che siano e portare questo insegnamento nella vita di tutti i giorni. Che figata!
Andrea Cogorno


Maratona di Roma, Corriferrara presente anche con il Fitwalking. Esordio di Andrea Cogorno nella gara regina e super prestazione di Rosanna Albertin.


 Commenti

E anche oggi addirittura in maratona, mi sento di ripetermi che alla RS Fitwalking non pettiniamo le bambole. E' stata sicuramente dura ma la nostra preparazione e motivazione, che in una gara così lunga è indispensabile, ci ha premiato con una soddisfazione che rimarrà indelebile.
Stefano Camilli

Permettete un grande grazie ai nostri istruttori Piera, Stefano, Alessandro e Angela, siete dei grandi e delle bellissime persone, grazie anche a tutti, in primis le camminatrici e i camminatori di questo gruppo affiatato perché avete reso possibile questo traguardo, vi lovvo tutti.
Renato Finco

Grazie a tutti voi per il supporto. Grazie a Stefano Camilli che ci ha preparato per rendere possibile questa avventura. Piera sei stata fondamentale oggi venendoci incontro e darci man forte. Complimenti a tutti i maratoneti.
Eccola (Angela Blè) la super women, quando si parla di imprese riesci sempre a stupire tutti! Volevi fare una mezza di corsa e ti sei trovata a fare la maratona di Roma, un tempo mostruoso in FITWALKING. La solita testa dura.
Alessandro Salmi

"Roma Marathon 2022... davvero emozionante correre in mezzo alla storia...in un fiume di runners... i km scorrevano veloci, nonostante un dolore insorto a metà percorso che mi ha fatto rallentare, ma non mi ha tolto la gioia del viaggio e del traguardo."
Rosanna Albertin


Andrea alla sua prima maratona, le emozioni, la fatica, i dubbi e la gioia liberatoria di un podista che corre la regina delle gare.



CLASSIFICA https://www.endu.net/it/

P.Gen
Bib
Athlete
P.Cat
P.Sex
O.Time
720F1137ALBERTIN ROSANNA
ITA, ATLETICA CORRIFERRARA
10
SF45
4203:27:00
+1:20:12
Dettaglio 
9032678PRINI SANDRO
ITA, ATLETICA CORRIFERRARA
48
SM55
84803:30:27
+1:23:39
Dettaglio 
29915546COGORNO ANDREA
ITA, ATLETICA CORRIFERRARA
522
SM50
260404:10:19
+2:03:31
Dettaglio 
4575F1846VAROLO LAURA
ITA, ATLETICA CORRIFERRARA
189
SF45
76404:54:39
+2:47:51
Dettaglio 
50732594CAMILLI STEFANO
ITA, ATLETICA CORRIFERRARA
119
SM65
413905:30:06
+3:23:18
Dettaglio 
50772352CIVOLANI PAOLO
ITA, ATLETICA CORRIFERRARA
528
SM55
414105:30:32
+3:23:44
Dettaglio 
51302682FINCO RENATO
ITA, ATLETICA CORRIFERRARA
534
SM55
417605:35:40
+3:28:52
Dettaglio 
5131F1863BLE' ANGELA
ITA, ATLETICA CORRIFERRARA
228
SF45
95505:35:40
+3:28:52
Dettaglio 
51323580SALMI ALESSANDRO
ITA, ATLETICA CORRIFERRARA
850
SM45
417705:35:41
+3:28:53
Dettaglio 

ROMA 27/03

PUNTI

KM

D+

TEMPO

MEDIA

PARZ.

Bonus D+

ALBERTIN ROSANNA

933

42,195

150

03:26:59

04:54,3

925

8

PRINI SANDRO

928

42,195

150

03:30:26

04:59,2

920

8

COGORNO ANDREA

872

42,195

150

04:10:18

05:55,9

864

8

VAROLO LAURA

808

42,195

150

04:54:38

06:59,0

800

8

CAMILLI STEFANO

758

42,195

150

05:30:05

07:49,4

750

8

CIVOLANI PAOLO

757

42,195

150

05:30:31

07:50,0

749

8

FINCO RENATO

757

42,195

150

05:30:39

07:50,2

749

8

BLE' ANGELA

750

42,195

150

05:35:39

07:57,3

742

8

SALMI ALESSANDRO

750

42,195

150

05:35:40

07:57,3

742

8