Bella, unica, indimenticabile!...sono questi i
tre aggettivi più idonei per descrivere la 36a edizione della Nykredit Copenhagen Marathon andata in scena domenica
24 maggio nella capitale danese.
Dodicimila
atleti iscritti provenienti da 75 nazioni diverse: un’intera città bloccata per
l’evento; un tifo sfrenato lungo tutto il percorso con trombe, bandiere,
tamburi e coriandoli; 21 gruppi musicali (e dj) che allietavano i runners con
melodie che spaziavano dal blues al jazz al rock al metal al folck al revival
anni 80/90; un’organizzazione sopraffina dall’expo alla zona partenza/arrivo ai
ristori, con dolci tipici danesi (tebirkes), frutta, pasta, integratori, acqua,
the, cioccolata calda…e chi più ne ha più ne metta.


Partecipare
come spettatore sugli spalti dello stadio di atletica a questa “baby
manifestazione” mi ha dato una gran carica: oltre cento bambini e bambine di
qualunque età si sono dati battaglia lungo un percorso campestre all’interno
del parco adiacente lo stadio, per poi farci ingresso e tagliare il traguardo
dopo mezzo giro di pista (per la cronaca, il vincitore della categoria annate
2000-2002 ha chiuso i 2K in 6’02”!!!).

E poi
tutti sotto il gazebo in mezzo al parco per il pasta party, che durava dalle 12
alle 19 ininterrottamente, con penne al ragù fatto in casa e birra
rigorosamente locale (Tuborg e Carlsberg).
Sicuramente
il meteo ha favorito l’ottimo esito dell’evento: giornate senza nuvole ed un
cielo limpidissimo, col sole nordico che scaldava per bene, 15/16 gradi di
giorno e poco vento…clima perfetto per rendere questa maratona, per dirla
all’inglese, unforgettable!!!
La
domenica della gara, nelle prime ore del mattino, un sole timido e molte nuvole
e vento lasciavano presagire una maratone “bagnata”, come avvenuto nel 2013.

Tutta la
zona partenza, e relativo expo con deposito borse, ristori e bagni, era
dislocata per 500 metri in riva al mare, e l’arco era collocato accanto ad una
tribuna allestita per l’occasione già colma di tifosi sin dalle 9 del mattino.
Lungo il
rettilineo di partenza erano posti dei cartelli a distanze diverse indicanti il
ritmo dei pacemaker (diciamo delle sorte di “griglie” indicative) dato che le
classifiche erano stilate sul real time e non sul tempo dallo sparo.
Ci siamo:
mancano pochi minuti alla partenza e mi colloco davanti ai pace delle 3h30’,
perché il mio obiettivo non era tirare la gara, ma godermela appieno senza
fatiche.
Le
televisioni iniziano a riprendere il fiume di gente, lo speaker fa il countdown
in danese, la gente sulle tribune inizia già con coriandoli, trombette e
applausi…bam, parte lo sparo e con esso la mia avventura.
Nel
frattempo le nuvole erano sparite e il vento si era calmato, lasciando spazio
ad un cielo talmente azzurro che pareva dipinto.
Passo dopo
passo il percorso proiettava gli atleti lungo tutte le zone principali della capitale:
i primi chilometri erano lungo la H.C. Andersen Boulevard (che taglia a metà il
centro città), per poi passare nella city tra l’orto botanico ed il parco con
il castello di Rosenborg; direzione Osterbro ed i suoi immensi parchi per poi
scendere verso il quartiere di Norrebro e ripassare nella city vicino al parco
divertimenti di Tivoli.


E’ sempre
un’emozione unica finire una maratona, indipendentemente dal crono!
A
proposito di crono, ho chiuso questa meravigliosa avventura in 3h34’29”,
piazzandomi 1994° assoluto su 9.215 finisher e 295° di categoria su 872…bingo!
Mi sono divertito come non mai, conosciuto danesi, norvegesi e gallesi, ballato
al ristoro del 36° Km con un gruppo di norvegesi al ritmo di dance anni 90, e
dopotutto ottenuto anche un buon tempo.
E non
contento, ho pure fatto 2 km di scarico post arrivo con una coppia di danesi
conosciuti al 30° Km.
Che dire…tutto
questo solo a Copenaghen! Una di quelle maratone che vorresti non finisse
mai!!!
Marcello Garbellini
COPENAGHEN km 42,195 | ||||
GARBELLINI MARCELLO
|
3h34'29" | 5'04"/km | 42+12 |
P.C.