martedì 24 febbraio 2015

A CORRIFERRARA A SPASSO NEL TEMPO 20

20° PUNTATA – FERRARA ED IL SUO LISTONE

Dopo la visita al Museo della Cattedrale, con in mano una guida di Ferrara, il nostro maratoneta ritorna nel cuore della città, Piazza Trento Trieste.
Per un turista ..... per chiunque viene da fuori, per chi non è un ferrarese doc, quando passeggia nel tratto di città compresa tra Corso Porta Reno (Ovest), Via Mazzini e Via Contrari (Est), il Duomo (Nord) e Via San Romano (Sud), si trova esattamente nel centro ...... nel cuore della città e si trova appunto, in quella che, dal 21 gennaio1919, è denominata Piazza Trento e Trieste a ricordare la conquista di quelle città dopo la guerra con l'impero austriaco.
Ma per un ferrarese, questa è la Piazza e Stop!!! La Piazza e basta, aggiungere Trento e Trieste è superfluo.
Essa ha origini antiche, visto che si venne formando, con la costruzione del duomo (1135), anche se inizialmente il suo utilizzo era ben diverso da quello attuale, per gli Estensi questo era il luogo dove appendere e lasciare esposti i condannati di tradimento e sedizione.
E se agli albori era definita genericamente come Piazza Maggiore, alla fine del '400 cominciò ad essere chiamata Piazza della Fontana, perché nei pressi del Palazzo di San Crispino, venne posizionata una fontana in marmo, che funzionò fino al 1568.
Ma arriviamo velocemente nel 1846.... luglio 1846 .... anno in cui viene costruito quello che probabilmente all'inizio, era visto come una normale opera edile, di non grande rilevanza, ma che nel tempo è entrata nel cuore dei ferraresi, sto parlando del “Listone” o meglio “al listòn”.
Quella sopraelevazione della piazza, originariamente in marmo lunga 120 metri e larga 12, costruita per agevolare il passaggio della gente che arrivava su questa piazza per acquistare frutta e verdura; ai lati del rettangolo erano posti i venditori ed al centro c'era il passeggio; e proprio in funzione di queste attività commerciali, questa zona era chiamata in gergo “Il Verzaio”.

Il Listone oggi
 
E da Verzaio, poi ufficialmente venne denominata Piazza delle Erbe.
Tra gli anni 40 e 50 del '900, sopra al Listone, venne appoggiata una costruzione, la “Littorina”, nella quale trovarono posto tutte quelle attività commerciali provenienti, da Corso Porta Reno, strada dalla quale furono sfrattate per il rifacimento ed allargamento della stessa strada.

La piazza anni '50, sulla sinistra la Littorina sul Listone
 
Terminata la lettura di queste poche righe sulla storia della piazza, anche il nostro amico decide di salire sul Listone, ed arrivandone al centro, i suoi occhi lasciano l'inchiostro del piccolo manoscritto che ha tra le mani, per ammirare le bellezze che si affacciano sul “cuore” di Ferrara.
Iniziamo dal Palazzo di San Crispino, oggi forse più famoso per essere la sede di una importante libreria, anche se realtà trattasi di un palazzo millenario, ricchissimo di storia .

Palazzo San Crispino

Le sue origini risalgono addirittura a qualche secolo prima dell'anno mille (attorno all'800) con il passaggio a Ferrara di Carlo Magno.
Qui entra in scena un miscuglio tra storia e leggenda. L'edificio fu la sede storica della corporazione dei calzolai (o callegari) di Ferrara, e questo perché...... al Carlo Magno, al suo passaggio per la città, vennero donate un paio di scarpe molto comode e quale ricompensa, regalò questo terreno all'associazione dove costruirci la propria sede. 



Gli antichi simboli della corporazione dei calzolai ancora visibili sui capitelli delle colonne del porticato del palazzo
Successivamente, a causa di un incendio, la corporazione (che venne sciolta con l'arrivo dei francesi) decise di destinare il piano superiore ad oratorio, dedicandolo ai Santi Crispino e Crispiniano, che secondo la tradizione, erano due giovani cristiani missionari, che lungo i loro viaggi esercitavano il mestiere di calzolaio per mantenersi.
Dal 1461 al 1561 fu anche sede universitaria, ospitando la facoltà umanistica.
Durante l'occupazione pontificia, venne utilizzato come luogo di culto, anche se in modo insolito.... i fruitori dei riti religiosi cattolici erano, gli ebrei del vicino ghetto, i quali venivano costretti ad assistere alle funzioni religiose, cercando in questo modo la loro conversione.
L'intervento radicale che gli ha dato l'aspetto attuale, lo dobbiamo all'architetto comunale Giovanni Tosi che, nel 1841, interviene sul palazzo in maniera massiccia rendendolo più anonimo, se non fosse per l'inserimento di sette medaglioni in basso rilievo, raffiguranti sette personaggi che per l'epoca diedero lustro alla città.
Vi è il profilo del poeta Ludovico Ariosto, il musicista Brizio Petrucci (grande autore di musica sacra), lo storico Leopoldo Cicognara (che fu a capo dell'Università di Venezia), il pittore Benvenuto Tisi da Garofalo (uno dei principali esponenti della scuola pittorica ferrarese del '500), l'architetto Antonio Foschini (colui che partecipò alla realizzazione del teatro Comunale di Ferrara ed al restauro di Palazzo Paradiso), lo scultore Alfonso Lombardi (molte delle sue opere sono presenti nelle principali chiese della nostra città e di Bologna), Teodoro Bonati (laureato in medicina e successivamente in ingegneria, fu l'inventore dell'asta idrometrica ma a Ferrara divenne famoso, per la creazione del “Cavo Napoleonico”, il canale di collegamento tra il fiume Reno ed il Po).

Uno dei medaglioni

 
Dopo Palazzo di San Crispino …............................ alla prossima settimana!

Alessandro Polesinanti