
Il ritrovo
per gli atleti era fissato alle ore 7.30 all’interno del polo fieristico della
Mostra d’Oltremare (località Fuorigrotta, nei pressi dello Stadio San Paolo),
adiacente a viale J.F. Kennedy dove era collocato l’arco della partenza,
prevista alle ore 8.30.
Il percorso (certificato IAAF
e AIMS), di
assoluta bellezza artistico-paesaggistica piuttosto che di suolo, ha toccato
alcuni dei luoghi più belli di Napoli, come la zona dei Decumani, dichiarata
patrimonio universale UNESCO.
Dopo aver
attraversato il tunnel (galleria Posillipo) che collega Fuorigrotta a
Mergellina (a 2 km dallo start), gli atleti hanno corso sul Lungomare “Francesco
Caracciolo” per poi risalire verso la maestosa Piazza del Plebiscito ed
arrivare poi nel Centro Storico dove, una volta raggiunto Corso Umberto I e via
Duomo, ritornavano indietro passando per Piazza Museo Nazionale e Piazza Dante raggiungendo
la storica via Toledo (adiacente ai Quartieri Spagnoli) e ripassando in Piazza
del Plebiscito.

Un arrivo spettacolare
che di sicuro fa mettere il turbo anche agli atleti più stravolti.
Ed a
proposito di atleti, questa seconda edizione ha registrato 2200 iscritti (2000 finisher),
dato ben al di sopra delle aspettative degli organizzatori, considerando che
nel 2014 gli iscritti furono 1500.
Di sicuro la
speranza, o la certezza, degli atleti è quella di poter correre a Napoli con il
sole…ma non è stato affatto così, purtroppo o per fortuna.
Il lungo
cordone di atleti ai blocchi di partenza in viale Kennedy era coperto
inizialmente da un cielo limpido e soleggiato, il che faceva ben sperare date
le incessanti piogge abbattutesi sulla città negli ultimi giorni a causa di una
perturbazione atlantica.

Dopo aver
percorso i primi 2 km, si è scatenata sulla città e sui poveri atleti una
violenta grandinata di almeno una decina di minuti: piccole e fitte palline di
ghiaccio che hanno colpito i podisti per tutto il tratto del Lungomare e, a
complicare la situazione, anche il forte vento proveniente dal Golfo.
Situazione
più da “survival” che da corsa podistica…tutto il Lungomare in pochi minuti è
diventato una distesa bianca di ghiaccio (scioltosi in fretta per fortuna) e
numerosi sono stati gli atleti in difficoltà per via dell’incessante “dolore”
causato dalla grandine su testa, braccia e gambe.
Ma guardando
il bicchiere mezzo pieno (d’acqua), resta il ricordo suggestivo e paradossale
in ciascun atleta (anche partenopeo) del Lungomare “ghiacciato” mentre le forti
onde si infrangevano sugli scogli e i pescatori imperterriti continuavano nella
loro passione, come i 2000 podisti.
Al termine
della grandinata il maltempo non ha dato tregua e la pioggia incessante, seppur "fina", ha accompagnato i temerari e valorosi corridori per tutti i 21 km di
gara.
Ciò ha
sicuramente compromesso le prestazioni di molti, anche perché gran parte del
percorso, di per sé caratterizzato da continui e lunghi saliscendi
“spezzagambe”, vedeva un suolo irregolare fatto di sampietrini, buche e lastroni
di marmo (nel centro città) che non aiutavano affatto l’attrito e la stabilità.
Dei 21 km
sicuramente i più tosti sono stati quelli dal 13° al 15° di ritorno sul
Lungomare: una violenta mareggiata con raffiche di vento (contro ovviamente) si
è abbattuta nuovamente sugli atleti, visibilmente provati e congelati (“i 2 km
più lunghi della mia vita” – cit. Marcello), ma imperterriti e desiderosi di
tagliare il traguardo e di mettere al collo una delle medaglie “più faticose e
meritate” del loro palmares.
In termini
di classifica, la vittoria è andata al noto crossista azzurro delle Fiamme
Gialle Andrea Lalli che ha chiuso un’ottima prestazione in 1h 04’ 39”, seguito
dalla coppia marocchina Samir-Youness che ha chiuso a oltre 2’30” di distacco
in 1h 07”. Quarto classificato Giovanni Grano dell’Atletica Isernia, veterano
della competizione e già medaglia d’argento nel 2014, in 1h 09’ 04”.
Portacolori
dell’Atletica Corriferrara è stato il terzetto composto da Marcello Garbellini,
Yasser Ghandour e Alessandro Fardella.
Nonostante
l’avventura, perché più che una gara podistica è stata una lotta di
sopravvivenza, i nostri atleti hanno comunque dato il meglio di sé in base
anche allo stato di forma del momento.
Primo del
terzetto Marcello Garbellini in 1h33’55”, risultato che gli è valsa la 418a
posizione assoluta su 2000 arrivati e la 72a posizione di categoria.
A seguire un
buon Yasser Ghandour in 1h35’48” (490° assoluto e 79° di cat.) che sta
tornando pian piano sui ritmi di un tempo.
Infine il
giramondo Alessandro Fardella che, complici la recente mezza di Las Palmas alle
Isole Canarie e l’ottima compagnia di Valentina (ASD Podisti Pontelungo
Bologna), ha fatto registrare il “personal worst” (peggior tempo della sua
carriera) chiudendo, divertendosi e gustandosi il percorso, in 2h27’59”
(1983° assoluto).
Che dire, a
giochi fatti è stata una bella esperienza in una città che, per quanto se ne
parli male, è incantevole, suggestiva e ospitale. Un'esperienza che i nostri
atleti di sicuro ricorderanno per molto tempo, nel bene e nel male.
Marcello Garbellini
NAPOLI OLTREMARE km 21,097 | ||||
418° |
GARBELLINI MARCELLO
|
1h33'55'' | 4'27"/km | 21+15 |
490° |
GHANDOUR YASSER
|
1h35'48'' | 4'32"/km | 21+14 |
1983° |
FARDELLA ALESSANDRO
|
2h27'59'' | 7'00/km | 21 |
Paolo Callegari