martedì 17 febbraio 2015

A CORRIFERRARA A SPASSO NEL TEMPO 19

19° PUNTATA – UN MUSEO … TANTI MUSEI....
 
Oggi, accompagneremo il nostro amico maratoneta a visitare un museo cittadino.
A Ferrara sono tanti quelli presenti, anche se alcuni oggi ancora mestamente chiusi a causa del terremoto del 2012, ma tra i tanti, probabilmente uno dei meno reclamizzati, ma nello stesso tempo tra i più originali, è sicuramente quello della Cattedrale.
La sua casa dall'anno 2000, dopo tanti anni al piano superiore del duomo di Ferrara, è in un complesso millenario, nell'antichissima Chiesa di San Romano, all’angolo tra l’omonima Via e Piazza Trento Trieste. 

Chiesa di San Romano
 
Per un ferrarese, passeggiare in centro e sedersi sul muretto, che costeggia questo edificio, per far due chiacchiere, per leggere il giornale o, più probabilmente oggi, per essere più comodi per messaggiare al cellulare, è quasi la normalità, e non si fa più caso a quanto ci è alle spalle, ma il complesso di San Romano (la chiesa ed il chiostro) è in realtà una delle costruzioni più antiche della nostra Piazza.
Già esistente prima dell’anno 990, quando Ferrara era ancora sotto l’influenza dei Canossa, questa chiesa ha vissuto nel corso dei secoli mille peripezie.
Nata come casa dei monaci benedettini, attorno al 1230 viene presa sotto l’ala protettrice degli Estensi che, siamo nel 1287, ne decidono una completa ristrutturazione e questa sarà la prima di tante altre.
Le successive si ebbero negli anni 1407, 1487 (quando vennero poste quelle decorazioni esterne alla chiesa tutt’ora presenti), a fine ‘500, nel1619 fu ampliata e l’ultima ristrutturazione importante si ebbe nell’anno 1754.
Poi arriva il periodo nero delle chiese ferraresi, quando Napoleone decide di fare un salto anche a Ferrara e tra le varie novità che porta, vi è la chiusura della maggior parte dei luoghi di culto della città, e fra questi anche la nostra chiesa (1796).
Il comune ne diventa proprietario nel 1808, ma se ne disfa qualche anno più tardi, vendendola a dei privati (nel 1811), ed i fasti rinascimentali diventano sempre più un lontano ricordo...l'intero complesso, da questo momento, sarà deposito per materiali da ferramenta..........dalle reliquie di San Romano (che erano contenute nell'altare, e verranno traslate nella cattedrale, dove tutt'ora dimorano) al ferro, vetro e terraglie della ditta Brondi (i primi privati)......
Ma il suo destino non sarà curioso solo la destinazione che ne fanno i nuovi proprietari (resterà deposito fino al termine del secondo conflitto mondiale), ma si farà completo con la costruzione di locali, di case, addossate alla chiesa stessa, quasi da coprirla completamente. 

 
Dalla metà degli anni '50, comincia il lento graduale recupero di tutto il complesso per arrivare al 2000, quando finalmente gli viene dato una destinazione consona.

Dopo avere ripercorso brevemente la storia della chiesa, non ci resta che visitare il museo.
All'inizio è di rigore un giro per il chiostro, davvero recuperato splendidamente e pensare che sotto circa 1,5 mt, vi è ancora la pavimentazione originaria........ poi con il biglietto in mano, il percorso ha inizio.
Chiostro Chiesa di San Romano

Il museo è suddiviso in tre sale; nelle prime due si possono ammirare dei codici miniati, alcuni materiali lapidei, quadri, paramenti sacri ed alcuni reliquiari, ma è la terza, che corrisponde alla sala delle chiesa, che raccoglie gli oggetti maggior pregio.
 
Vi sono davvero dei pezzi eccezionali, da alcuni arazzi di grandi dimensioni, opere dell'artista fiammingo Jhoannes Karcher, che rappresentano le storie dei due patroni di Ferrara, San Giorgio e San Maurelio, alle due ante splendidamente decorate dell'antico organo della cattedrale di San Giorgio, senza dimenticare le formelle dei mesi, una serie di altorilievi rappresentanti le varie attività agricole suddivise nei vari mesi dell'anno, che vennero realizzate attorno al 1230, ed in origine poste quale motivo ornamentale della Porta dei Mesi della cattedrale.

(Uno degli arazzi di Karcher)


(Formella mese Giugno)
(Al centro i segni dell'antica Porta dei Mesi)
(Ante organo della Cattedrale)
La visita al museo del nostro atleta ormai è terminata, ma è giusto chiudere queste poche righe menzionando, chi fu il fautore di questo piccolo gioiello di storia ferrarese, Giuseppe Agnelli.
Nato a Ferrara nel 1856, laureato in giurisprudenza, ma da sempre amante della storia della propria città, l'Agnelli lega il suo nome a due cose, alla Biblioteca Comunale Ariostea (la cui sala delle conferenze è a lui intitolata), dove ne fu il direttore per 42 anni consecutivi, dal 1892 al 1934, quando, all'età di 78 anni lasciò l'incarico, dopo averla trasformata nel più grande centro di studi ferraresi, e per essere stato tra i fondatori (nel 1906) della “Ferrarie Decus”, storica associazione ferrarese, tutt'ora attivissima per la tutela e salvaguardia del patrimonio storico della città.
E' nel 1929, il 27 ottobre, quando, con l'aiuto di alcuni finanziatori italiani e stranieri, l'Agnelli riesce a dar vita a questa nuova creatura, con lo scopo di documentare la storia del tempio sacro più importante della città, raccogliendo sia opere provenienti direttamente dal duomo che opere di proprietà comunale.
Con un metaforico saluto e ringraziamento al nostro Giuseppe Agnelli, anche per oggi abbiamo finito.


Alessandro Polesinanti