Dopo
Palazzo San Crispino, ecco apparire agli occhi del nostro maratoneta
lo splendido campanile della Basilica di San Giorgio.
Campanile duomo di Ferrara |
Gli
Estensi commissionarono l'opera ad uno dei massimi architetti
rinascimentali, Leon Battista Alberti, che più volte fu a Ferrara.
In
marmo bianco e rosa, a quattro ordini, fu eretto tra il 1451 e ed il
1493, ma è rimasto incompleto e lo stesso progetto originario, che
certamente prevedeva una cuspide sulla sua sommità, non venne mai
trovato.
Sulla
piazza si affaccia anche un teatro, il “Teatro Nuovo”
(attualmente in fase di ristrutturazione), una delle tante opere di
epoca fascista presente a Ferrara.
Il Teatro Nuovo |
Costruito
tra il 1920 ed il 1926 (solo la facciata fu terminata nel 1931),
venne inaugurato il 3 gennaio 1926 con la commedia di Umberto
Giordano, “La cene delle beffe”. Il progetto venne realizzato
dall'Ing. Sesto Boari, anche se pare, sotto la supervisione del
fratello, l'ingegnere ed architetto Adamo. Su quest'ultimo è giusto
spendere qualche parola, perché stiamo parlando di uno dei massimi
progettisti del primo novecento a livello mondiale.
Dalla
natìa Marrara (piccola frazione a pochi km da Ferrara), si sposta a
Bologna (dopo aver fatto il biennio all'università di Ferrara) per
laurearsi in ingegneria civile nel 1886 e da qui, ha inizio il suo
girovagare per il mondo, per dar sfogo alla sua curiosità, alla sua
voglia di emergere nel settore delle costruzioni.
Come
prima tappa, volò in America.......Brasile, poi Argentina, Uruguay e
quindi Stati Uniti, ma è in Messico dove comincia a salire agli
onori della cronaca; nel 1902 gli viene commissionata la costruzione
del Palazzo delle Poste ed il teatro Nazionale di Città del Messico,
opere che lo portarono a diventare uno dei più importanti architetti
del paese.
Una
volta tornato in Europa, partecipò al concorso per la realizzazione
dell'edificio della “Società delle Nazioni” di Ginevra
(l'antesignana delle “Nazioni Unite”) ottenendo una
delle nove menzioni d’onore.
A Ferrara non tornò più stabilmente, ma fissò la
sua residenza a Roma (dove morì il 22 febbraio 1928) ma con la sua
città natale mantenne sempre un forte legame.
Ed ora, dopo cenni di storia, giriamo pagina e
passiamo ad un fatto di cronaca, cronaca locale agli inizi, ma che
più passa il tempo, più si sta trasformando in un groviglio tra
leggenda e mistero.
Il teatro Nuovo ha una parete in comune con una
farmacia (anch'essa affacciata sulla “nostra” piazza), una
attività storica del centro cittadino, che alcuni anni fa (stiamo
parlando della metà degli anni '90), il proprietario decise di
ristrutturare.
Scava
e pulisci, pulisci e scava finché.... ad un certo punto, sul retro
del negozio, una grande scoperta...... fra lo stupore dei
proprietari e dipendenti del negozio, degli addetti del cantiere....
ecco emergere tra la sabbia e la polvere, i resti ossei di alcuni
cavalieri, presumibilmente 12, sepolti a testa in giù con le
relative armature e cavalli.
Ne
venne dato l'annuncio con notevole enfasi sulla stampa locale, per
Ferrara la scoperta aveva la stessa valenza che ebbe per la Cina la
scoperta dell'Esercito di terracotta ma poi.........................
Ecco
la nascita della leggenda, perché ormai di leggenda si può
parlare...........di questi cavalieri oggi non ne parla più
nessuno.....nessuno sa......nessuno dice... lo stesso Museo
Archeologico di Ferrara dice di non saperne nulla, ma quindi.... dove
sono finiti? Chi li ha portati via? Ma allora, sono stati realmente
trovati?
La Farmacia |
Per
la risposta, forse dovremo rifarci al Manzoni......“ai posteri
l'ardua sentenza”.........così almeno, verrebbe da dire.
Dopo
questo tocco di mistero ritorniamo alla realtà, con il nostro amico
vogliamo vedere il punto di partenza della Ferrara Marathon, quindi,
camminando sul “listone”, andiamo verso Via Martiri della
Libertà, ma non possiamo però, non soffermarci qualche minuto,
davanti ad un altro “unicum” di Ferrara......... quella serie di
negozi addossati alla cattedrale (avete mai visto una cosa del genere
nel duomo di un'altra città?), per definizione “la loggia dei
merciai”, anche se in passato, spesso venne utilizzato il nome di
“loggia degli strazzaroli”.
![]() |
La loggia dei Merciai |
Venne
costruita alla fine del 1400, e se da un lato questa fila di negozi
sono oggi parte integrante della vita cittadina e dei quali non
potremo più farne a meno, è anche vero che la sua costruzione ci
impedisce di vedere alcuni elementi artistici della parete esterna
sud del nostro duomo, in particolar modo, l'antico zoccolo di marmo
che costeggia in tutta la sua lunghezza la cattedrale.
A
dir la verità, qualche piccola porzione, la possiamo ammirare oggi,
anche se probabilmente non in maniera gratuita (possiamo entrare in
un negozio senza comprare nulla?), perché per riuscirci, dobbiamo
entrare in alcune di queste attività commerciali dove, durante
alcuni lavori di ristrutturazione, è stato portato alla luce ed è
possibile rivederlo.
Ed
ora dirigiamoci verso il piazzale della Cattedrale, è il momento di
parlare del duomo di Ferrara.
Il
luogo di culto più importante della città nasce nel 1135, e se ha
subito varie ristrutturazioni, anche radicali, nei secoli, non ha mai
mutato i suoi volumi, e nei primi decenni della sua vita, fu il più
grande edificio religioso del nord Italia.
Parlare
della cattedrale non è semplice visto che sarebbero innumerevoli le
cose da raccontare e quindi ci soffermeremo solo su quelle
principali.
E'
d'obbligo sicuramente menzionare chi furono i finanziatori
dell'opera, a partire da Guglielmo degli Adelardi ed il principe
Federico Giocoli, membri di due delle più importanti casate di
Ferrara dell'epoca.
E
da Guglielmo e Federico....... alla prossima settimana.
Alessandro
Polesinanti