Domenica si è corsa in terra palestinese la JERUSALEM MARATHON che ha visto al via circa 1300 atleti provenienti da ogni parte del mondo.
Atletica Corriferrara presente con il nostro Raffaele Pellegrino che dopo un 2017 davvero ricchissimo di emozioni e maratone, dopo un breve periodo di pausa torna in pista e chiude la sua gara in 162^ posizione con il tempo di 3.45'28".
Ecco le sue parole dopo l'arrivo:
Ritorno in hotel dopo la gara e finalmente vedo la mia valigia, ormai non ci pensavo quasi più la rabbia era svanita: la magia della corsa.
L'approccio alla gara è stato tutt'altro che semplice: sono partito per questa avventura con la febbre e all'arrivo in Palestina il bagaglio è stato smarrito. Ho cominciato bene. Non sapendo quando avrei ricevuto le mie cose ho comprato lo stretto necessario per correre mentre la mia salute fisica continuava a non essere ottima. La gara doveva essere corsa ad ogni costo e così è stato. 42 km di saliscendi, senza 200 metri filati di piano con 700 m di dislivello positivo totale rendono questa gara particolarmente dura. I passaggi sono stupefacenti tra quartieri ebraici e quartieri musulmani mentre tutti gridano una cosa che suona come “alakavul”: un incitamento a non mollare, davvero suggestivo. Chiudo senza infamia e senza gloria questa 1^ gara: doveva essere un buon lungo e mi sono comportato dignitosamente, la febbre intanto è passata.
“Proprio nello sforzo enorme e coraggioso di vincere la fatica riusciamo a provare, almeno per un istante, la sensazione autentica di vivere. Raggiungiamo la consapevolezza che la qualità del vivere non si trova in valori misurabili in voti, numeri e gradi, ma è insita nell’azione stessa, vi scorre dentro.”
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