Corsa nell'entroterra Veronese percorso pianeggiante misto asfalto e sterrato. Ottorino Malfatto
martedì 1 aprile 2025
giovedì 27 marzo 2025
Chianti half trail, una bella esperienza per Simone Checcoli
Chianti Half Trail 2025: un'avventura epica nel fango e nella bellezza
Partecipare alla Chianti Half Trail 2025 è stato come vivere un’avventura tra poesia e sopravvivenza. Un viaggio di 20 chilometri nel cuore del Chianti, con 800 metri di dislivello che non raccontano nemmeno la metà di quello che ci ha atteso lungo il percorso. Una gara che ha saputo essere brutale e meravigliosa allo stesso tempo. Il protagonista assoluto di questa edizione è stato il fango. Tanto. Ovunque. Un fango che ha trasformato i tratti in discesa in scivoli naturali, che ha risucchiato le scarpe e messo a dura prova ogni appoggio, che ha obbligato tutti a scegliere: rallentare o rischiare. Ma proprio quella fatica, quell’instabilità continua, ha reso ogni metro conquistato un piccolo trionfo personale. Eppure, a ogni svolta, la fatica trovava sollievo negli scenari intorno: vigneti ordinati come quadri, boschi silenziosi, e strade bianche che si aprivano su colline dove il cielo sembrava più vicino. Correre tra quei paesaggi, anche immersi nel fango, è stato un privilegio. Era impossibile non sentire la forza della natura e l’energia di un territorio che si è concesso nella sua forma più autentica. A dominare la gara in campo maschile è stato il marocchino Elhousine Elazzaoui, con un tempo straordinario di 1:16:32. Curiosamente, Elazzaoui ha sbagliato percorso, percorrendo alcune centinaia di metri in più prima di rientrare sul tracciato corretto, ma ciò non gli ha impedito di mantenere il comando e chiudere con un ampio margine. Tra le donne, invece, ha trionfato l’italiana Sophie Maschi, tagliando il traguardo in 1:38:27.L’organizzazione impeccabile e l’entusiasmo dei volontari hanno aggiunto quel tocco umano che trasforma una gara in un ricordo indelebile. Il tifo nei borghi attraversati, i sorrisi a ogni ristoro, le parole di incitamento scambiate tra concorrenti: ogni dettaglio ha contribuito a creare un senso di comunità, di impresa collettiva. Io stesso ho tagliato il traguardo con un tempo di 2 ore, 14 minuti e 58 secondi, portando a casa molto più di una medaglia: ho vissuto un’esperienza che rimarrà scolpita nella memoria. La Chianti Half Trail non è stata solo una corsa. È stata una sfida accettata con coraggio, una battaglia contro gli elementi, ma anche un’ode alla bellezza imperfetta del trail running. Chi c’era lo sa: quando tutto è difficile, ogni passo vale di più. E alla fine, fango o non fango, è stato semplicemente fantastico. Simone Checcoli
mercoledì 26 marzo 2025
Corrida degli Scariolanti, Gianluca Sanfilippo ottavo assoluto.
Lunghissimo di Cantalupo, Alessio Montanari vince la prima edizione del Lunghissimo.
Una prima edizione di questa gara che ha visto trionfare il nostro atleta Alessio Montanari, grande soddisfazione per lui. Ottima prestazione anche per Sabina Drimaco, complimenti ragazzi. Di seguito, il racconto e le emozioni di Alessio.
Questa gara è stata un’avventura fin dalla sua progettazione e preparazione: con la mia compagna d’avventure avevamo già inquadrato il Trail del Raviolo come possibile gara da correre per quel weekend, ma poi guardando il calendario podistico ho visto questa gara chiamata “il lunghissimo della Sabina” e in un impeto di ignoranza, abbiamo deciso di iscriverci a questa competitiva dell’omonima ultrarunner Drimaco.
Tre distanze disponibili: 11 km, mezza maratona o 31,5 km; noi ovviamente non ci muoviamo per meno di 21 km, e quindi ad eterna salvaguardia delle nostre giunture ed articolazioni ci buttiamo sulla distanza più lunga, 31,5 km.
Fra i dettagli del volantino la descrizione della gara riporta che il percorso è “ondulato ed impegnativo“, ma anche questo decidiamo di renderlo un dettaglio trascurabile.
Premettendo che il giorno precedente la gara ci siamo sfondati in vari ristoranti lungo il tragitto, anche la mattina della gara mi ha visto fare una doppia colazione con i buonissimi cornetti offerti dall’organizzazione della gara.
Cantalupo in Sabina è un piccolo comune ma con una piazzetta graziosa e tanta gente incuriosita dalla prima edizione di questa gara: i partecipanti non sono tanti, ma l’organizzazione è di altissimo livello (speaker, cronometraggio, dj set, colazione offerta e tanti altri dettagli che invogliano il runner a raggiungere questa bucolica location).
Partiamo tutti assieme e dal cucuzzolo della collina di Cantalupo scendiamo più verso valle verso Casperiq, quindi i primi chilometri volano via ad alta velocità: mi trovo da subito a lottare per la terza / quarta posizione, con i primi due che vanno ad un ritmo insostenibile per me, ed un altro podista che invece supero ad ogni salita, ma vengo regolarmente ripreso in discesa.
Al km 5,5 il colpo di scena: i due atleti davanti a me che mi avevano distanziato al giro di boa tornano verso il traguardo (erano quindi impegnati nella gara da 11 km!) mentre ho abbondantemente staccato l’altro runner: mi trovo primo, dietro l’auto apripista!
In questo momento il Dio del Running guarda verso la terra un po’ afflitto, pensando che sia il momento di mettere la parola fine a questo sport!
Fa una strana sensazione, e comincio a guardarmi indietro; a un certo punto vedo un atleta in lontananza, dapprima lo vedo distanziato di circa 30” e poi man mano recupera tutto lo svantaggio fino ad affiancarmi. Dentro di me penso “vabbè è stato bello sognare per 8 km, ma pazienza: sono pur sempre secondo in questo momento”, ma non faccio in tempo a finire il pensiero che l’altro podista, con voce molta affaticata mi dice “oh, non preoccuparti: io corro la 21 km!” e in quel momento realizzo di avere un importante vantaggio perché dietro noi due c’è il vuoto assoluto.
Corriamo assieme, sostenendoci e chiacchierando per i successivi 5/6 km finché lui non svolta per il giro di boa che lo riporta al traguardo, mentre io procedo verso Cottanello in un continuo saliscendi fino al km 15,5.
Il ritorno è per la stessa strada dell’andata, sulla carreggiata opposta, quindi dopo poco incrocio il secondo corridore impegnato sulla mia distanza, e con un calcolo approssimativo capisco di avere circa tre minuti di vantaggio.
Le gambe continuano a girare e mi trovo a correre anche dei tratti in salita ad un ritmo importante; nel frattempo il grigiore del mattino lascia spazio a un sole che scalda, e si apprezza meglio la bellezza del paesaggio e dei monti attorno a questa valle; al 25º km complice un punto strategico del percorso vedo un lungo tratto di strada dietro me, ma nessun podista in arrivo, quindi comincio a realizzare che sta succedendo qualcosa di inimmaginabile.
Ormai si è creato un rapporto di stima anche con il conducente dell’auto apripista, mi fermo con più calma agli ultimi ristori a bere e fare due chiacchiere, ed affronto le ultime due salite impegnative, l’ultima delle quali poco prima del rientro a Cantalupo in Sabina e comincio a trovare pubblico ai lati della strada che mi incita, ed alcune auto che mi incrociano suonando il clacson ed alzando il pugno in segno di vittoria.
L’ultima svolta a destra ed entro nella piazza del paese con tante persone che applaudono e lo speaker che grida al microfono “ ed ecco in arrivo Alessio Montanari di atletica Corriferrara, vincitore della prima edizione del lunghissimo della Sabina”!
Incredibile davvero! È vero che non eravamo tanti atleti, ma mai me lo sarei aspettato..
Addirittura vengo premiato dal sindaco e dall’assessore allo sport assieme alla prima classificata femminile: salame, olio d’oliva, e tanti altri prodotti alimentari locali, oltre a una medaglia molto preziosa per me!
Ciliegina sulla torta, il nono posto assoluto di Sabina, quarta assoluta fra le donne e prima della sua categoria!
Ce ne andiamo da Cantalupo con una bellissima esperienza, ricchi premi, una calda accoglienza da parte degli organizzatori e di tutto il paese, con la memoria di un evento irripetibile impressa nella mente!
31,5 km D+430 circa. Alessio Montanari
5° FESTIVAL ULTRAFONDO – GP CIUDAD DE BURJASSOT. Vittorio Cavallini in trasferta a Valencia corre per 24 ore, 165,145 km
Era da un po’ di tempo che desideravo andare in Spagna per una corsa e, visto che quest'anno in Italia non c'erano 24 ore compatibili con il mio calendario, ho colto l'occasione per un fine settimana a Valencia: a parte il vento freddo nel giorno della gara ed in quelli precedenti, è stata una bella esperienza. Il circuito erano 500 metri di strada rettilinea da percorrere nei due sensi, finché c'è tempo, finché c'è voglia! I volontari dell'organizzazione e tutti gli altri runner sono stati molto accoglienti, c'era una bella atmosfera di festa: ne è venuto fuori una corsa che mi rimarrà nel cuore. E allora, come dicono gli spagnoli, 'ánimo!' a novembre tutti ad Alicante con Corriferrara! Vittorio Cavallini
martedì 25 marzo 2025
Cervia Run, Patrizia Bigoni 2^ di categoria
In preparazione alla Maratona di Londra avevo la 21km da fare,per infortunio il venerdì ho dovuto optare per cambio pettorale per la 10km.Contento d'aver usato il cervello.Baciati dal sole bella giornata,accompagnato da Patrizia che ha fatto la 10km non competitiva. Alla prossima il vostro John Simon l'originale (Giovanni Simone)
Contrariamente ad ogni aspettativa mi sono ritrovato a fare il mio personal best. Nonostante i pochi allenamenti dovuti ad una nuova paternità (doppia) e al nervo sciatico della gamba destra che ha cominciato a farmi male dall'11km , sono super soddisfatto della mia presentazione. Filippo Biagi
Gara dal tracciato dinamico su circuito ripetuto due volte. Bello il passaggio in centro e sul lungomare. Rispetto ad altre gare in territorio romagnolo mancava un pochino di tifoseria lungo le strade,che fa sempre piacere, in compenso lo speaker era bello carico al passaggio al decimo km ed anche alla premiazione. Il mare e il sole hanno incorniciato la giornata mite e poco ventosa. Patrizia Bigoni