1978
NELL'ATLETICA CORRIFERRARA DAL 2017
Il mio risultato più importante è “essere” nel mondo del podismo: ogni persona che ho convinto e che convincerò a mettere le scarpe sportive e correre, sarà come l'arrivo di una maratona a braccia alzate!
La mia storia come podista è breve ed in realtà poco ricca di aneddoti: sono stato un calciatore, dai risultati mediocri; ho un padre ex podista a livelli professionistici, che da ragazzino mi ha fatto fare qualche corsa podistica locale, con scarsi successi. Smesso col pallone, nel 2015 mi sono ammalato di Linfoma di Hodgkin, un tumore che mi ha “tenuto impegnato” per circa un anno: le cure mediche mi hanno salvato la vita, ma parallelamente mi hanno lasciato qualche problema respiratorio, disabilità permanente che solo con lo sport posso tentare di tenere un po' sotto controllo.
L'illuminazione nei confronti del podismo è arrivata forse nel momento peggiore: era fine novembre del 2015 e mi trovavo a Firenze, appena concluso l'ultimo ciclo di radioterapia, e continuavo a lagnarmi per vari fastidi e dolori fisici dovuti alle cure.. ignaro di essere capitato nel capoluogo toscano nel weekend della maratona, all'improvviso vengo travolto dal passaggio di migliaia di persone festanti, corridori con le più diverse motivazioni: top runners e persone normali, ragazzi e persone di una certa età, padri e madri di famiglia con passeggino al seguito, ipovedenti con runner guida, atleti diversamente abili che spingevano a tutta le loro hand-bikes. Un mondo che livella i valori sui piatti della bilancia: ognuno con la sua motivazione, ognuno col suo passo ed ognuno con le sue paure nell'affrontare i 42 km (e 195 mt!), ma tutti diversamente determinati a raggiungere quel traguardo, non importa se in 2 ore o nel tempo limite. Ognuno vincitore.
In quell’istante, quasi per scherzo, ho promesso ai miei famigliari ed agli amici che sarei stato fra i partecipanti all'edizione successiva della Firenze Marathon, nel 2016.
Quel giorno ho trasformato un evento negativo in un’opportunità.
Con il sostegno di mia moglie, da quel momento è partita la mia nuova vita da runner e se inizialmente con gli allenamenti ho beneficiato “solo” dei risultati in termini di salute (con miglioramenti della respirazione e notevole perdita di peso), in 18 mesi ho completato due volte la distanza della maratona, una ventina di mezze maratone, più un’infinità di corse non competitive ed allenamenti che mi hanno permesso di correre per oltre 3000 km.
Oltre a restare in salute, la mia “missione” è quella di portare la mia esperienza a quante più persone possibili, non necessariamente malate o con inabilità di qualche genere: fra i miei contatti sui social, più di un amico e conoscente si è avvicinato alla corsa dopo aver letto delle mie “gesta” (“se ce l’hai fatta tu, nelle tue condizioni, posso riuscirci anche io”), ed è questo per me grande motivo di orgoglio.
Nel settembre 2017 sono entrato a far parte della grande famiglia di Corriferrara, e grazie all’aiuto, al sostegno ed ai consigli dei compagni di squadra più esperti, sto anche migliorando sensibilmente le mie prestazioni.
Sono volontario dell’associazione “Linfoamici”, nata per sostenere i pazienti malati di linfoma e le loro famiglie, diffondere l'importanza delle donazioni di midollo osseo e sangue, far capire a quante più persone possibili che "il cancro non è contagioso l'amore sì": la mia divisa Corriferrara porta sempre questo messaggio stampato, in ogni gara che corro in giro per il paese (e tante volte oltre confine).
Coniugare la corsa a questo specifico impegno sociale mi dà l’opportunità di dimostrare che, nei limiti della ragionevolezza, anche dopo una malattia inabilitante si può continuare ad avere una vita regolare, una vita di sport, ricca di soddisfazioni, di piccoli e grandi miglioramenti e traguardi: se questo messaggio dovesse raggiungere anche solo pochissime persone con problemi di salute o handicap di qualsiasi genere ed avvicinarle allo sport, avrei già raggiunto il più grande risultato della mia carriera sportiva!
Porto avanti questa attività con grande passione e gioia, cercando di diffondere questa filosofia e stile di vita con la presenza in quante più corse possibile, rigorosamente con la divisa di Corriferrara, una seconda pelle!
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