martedì 30 ottobre 2018

33ª Maratona di Venezia, acqua alta nel finale







Tanti atleti della Corriferrara alla maratona di Venezia malgrado la pioggia e l'acqua alta. Ottima prova di Matias che chiude in 3h29min30sec. Ecco le loro impressioni.


È la seconda maratona per me, la prima a Venezia. La partenza è Stra, Villa Pisani. Semplicemente meravigliosa! L’idea di usare il parco interno per scaldarsi, in uno scenario bellissimo, è azzeccata. Il mio obiettivo per questa gara, che ho preparato bene, è di stare sotto le 3 h30’. Ma dentro di me vorrei rosicare altri 2/3 minuti per stare davanti all’amico Lorenzo Bocchi. L’avessi mai detto...... la gara è sotto la pioggia, con vento contro SEMPRE e con sorpresa finale (che rivelo in seguito). Il percorso si svolge seguendo il Brenta in un contesto molto bello. Fino al 25esimo mi sento bene, mi tengo 5-10” al km per poter accelerare gli ultimi 10 km. Questo si rivela in parte una fregatura: quando decido di spingere arriva un vento contro ancora più forte, che mi Pianta allo stesso ritmo di prima anche se sto tirando come un dannato, al limite per i km che mancano. Sul ponte della libertà, pur nella situazione difficile, arrivano due soddisfazioni: stando in scia a diversi atleti davanti a me, scopro che davvero pochi hanno un ritmo costante, come vorrebbe nella gestione di una maratona. E questo mi inorgoglisce. L’altra soddisfazione viene dal fatto che su quel dannato supero di gambe e di testa più di 50 atleti, alcuni disperati, altri distrutti, altri ancora fermi piegati in due sul muretto del ponte. Ciò mi dice che questa gara l’ho preparata bene. La vera tragedia sportiva per me arriva quando, entrando in laguna, ENTRO letteralmente in laguna. C’è l’acqua alta!!! Gli ultimi 3 km sono quindi con acqua gelida tra la caviglia e il ginocchio. Questo muro d’acqua mi porta crampi ai polpacci, che il sali scendi dei ponti non aiuta a placare. Purtroppo cedo anche un po’ di testa, un po’ per la stanchezza, un po’ perché penso che il mio tempo in maratona è rovinato. Chiudo la gara comunque in tempo reale 3h 29’. Sono tra il distrutto, incavolato, ma in fondo in fondo felice per come ho gestito nel complesso la gara.
MATIAS DE LA CALLE

Indossavo il pettorale dopo quasi 2 anni di pausa per problemi fisici e tornare a gareggiare proprio nella maratona della città più bella del mondo è stato sicuramente emozionante. Il percorso merita di essere provato almeno una volta nella vita. La mia gara è stata prudente nei primi km e rallentata nel finale da un forte vento contrario sul ponte della Libertà e dall'acqua alta negli ultimi 3km, quando notoriamente sono i ponti a rappresentare l'insidia più ostica. Ma il fisico ha risposto molto bene e questo mi da fiducia in vista degli appuntamenti del prossimo futuro. Franceschetto Daniele

Forse non me l’ero immaginata così, non avevo pensato al vento forte (40km/h dicono) in faccia sul ponte della Libertà (per quasi 5 km, al 32º km), l’ultimo dei pensieri era quello di
farsi gli ultimi 3km con l’acqua alta, ma l’emozione che ho provato all’arrivo quella sì, in questi mesi di preparazione tante volte ho pensato al momento in cui, passato il dannato km 42, avrei tagliato il traguardo. Ed ammetto che mi sono emozionato davvero, perché ho pensato alla mia famiglia, che mi ha supportato e tanto sopportato (Claudia, grazie infinite ) Grazie mille al “socio” Antonio, che mi ha spronato in questo percorso e all’altro Antonio (mio papà) per l’ottimo supporto logistico!
Ora come mai posso condividere in pieno questa frase: 
“Non importa cosa trovi alla fine di una corsa, l'importante è quello che provi mentre stai correndo. Il miracolo non è essere giunto al traguardo, ma aver avuto il coraggio di partire”(Jesse Owens) Luca Mingozzi

Tanto vento contro nei primi 7k di gara e ultimi chilometri correndo con i piedi a mollo... ma Venezia è sempre Venezia! Rizzi Nicola







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