venerdì 13 aprile 2018

EA7 MILANO MARATHON: UN NUOVO TRAGUARDO PER ALESSIO

Oltre 20000 partecipanti hanno preso parte alla 18° edizione della EA7 Emporio Armani Milano Marathon, in una bella giornata di primavera, soleggiata e per gran parte della mattinata, piuttosto ventilata: la manifestazione è stata organizzata da S.S.D RCS Active Team – RCS Sport.
Partenza alle 9:00 per la Maratona da Corso Venezia, con 6.931 atleti iscritti: vittoria all'atleta etiope Tura Seifu Abdiwak in 2h09’04’’; sul secondo gradino del podio il keniota Justus Kimutai Kipkogei con 2h10’00’’ e terzo Barnabas Kiptum con 2h10’17’’
Tra le donne invece trionfa la keniana Lucy Kabuu Wangui in 2h27’02’’, seguita dalla connazionale Vivian Jerono Kiplagat in 2h27’08’’ ed infine sul gradino più basso del podio la campionessa uscente Sheila Chepkech in 2h29’26’’.
Oltre alla competizione classica sui 42km e 195 metri, ha preso il via alle 9:30 la corsa a staffetta Europ Assistance Relay Marathon: un grandissimo numero di partecipanti (3123 squadre iscritte!) con vittoria degli Adidas runners, seguiti da NBRC MLN – PRO TEAM 1,  e Don Kenya run by ArmaniEA7; alla staffetta hanno preso il via anche diversi VIP, fra cui gli ex calciatori Massimo Ambrosini e Pierluigi Casiraghi, Juliana Moreira, ed Edoardo Stoppa.
Per i colori di Corriferrara un entusiasta Alessio Montanari, alla sua terza partecipazione ad una maratona (la prima volta nella città Meneghina), che racconta così la sua esperienza:
"Sveglia alle ore 4: ho deciso di non dormire a Milano ma di raggiungere la città di gara soltanto la mattina della partenza; e così auto, treno e camminata fino ai Giardini Montanelli. Arrivo un'ora prima dello start e trovo una folla oceanica (in ordinata fila indiana) che tenta di entrare all'interno dell'area Expo, da cui poi si accede alle griglie di partenza: i controlli ai varchi con metal detector rendono le operazioni molto lente, tant'è che mi cambio in fila, riesco ad appoggiare la mia sacca al volo e raggiungo la mia griglia (rigorosamente l'ultima!) solo dieci minuti prima dello start. Quei dieci minuti mi sono bastati per sgretolare tutte le mie sicurezze dei giorni prima: preparazione, corse lunghe, allenamenti, consapevolezza... tutto spazzato via dall'emozione del momento pre-partenza, e dal ricordo di quanta fatica abbia fatto per arrivare a correre questa gara!
Poi finalmente l'Inno Nazionale, il conto alla rovescia e lo sparo dei coriandoli tricolori in cielo, che da il via alla gara.
Inizio a correre e passa ogni paura: sono consapevole del mio passo ma decido di non strafare e mi metto nel gruppetto dei pacemakers delle 4h15", che è un passo ampiamente alla mia portata, visti gli ultimi allenamenti.
All'ombra dei grattacieli della città lombarda l'aria è freddina, ma scorre via piacevolmente la prima ora di corsa, con passaggio in Piazza Duomo all'11 km dove un bel pubblico caloroso applaude il passaggio dei runners; si procede verso zone periferiche della città ed il passaggio della mezza maratona è "tristemente" alla fine di un cavalcav
ia, in una specie di tangenziale, con le auto che vanno in senso opposto... attorno al km 27 si passa sotto lo stadio San Siro, ed è in quel momento che non riesco più a sopportare un dolore al costato che mi infastidisce dal giorno prima: rallento e alterno fasi di corsa e camminata. 
Arrivo al km 30 dove prendo un gel e per un po' mi ridà qualche energia, ma ho rotto il passo e non riesco più a riprendere la corsa per più di due chilometri; al 35° km una salitella che però è la goccia finale che mi fa scoppiare definitivamente: gli ultimi chilometri sono di difficoltà estrema: mi sto divertendo come gli elefanti al circo e si alza persino del vento contrario; il caldo è intenso, ma ormai, un po' correndo e un po' camminando arrivo fino in fondo, sostenuto sempre da più persone a bordo strada. 
Negli ultimi due chilometri un po' di saliscendi devastanti, ma avanzo verso il traguardo insieme a un eroico plotone di "zombie" che come me hanno corso per oltre 5 ore: l'unica parte del corpo che non mi fa male sono i denti del giudizio (me li sono tolti lo scorso settembre!), ma finalmente vedo il cartello "ultimo km" e poi l'ultima curva; ormai nulla mi può fermare e gli applausi del pubblico all'arrivo riempiono il cuore e ovviamente ci scappa la lacrima per la soddisfazione e pensando a quanta è stata dura la risalita iniziata 3 anni fa con le cure fino ad arrivare fino a questo traguardo!
Mentre mi mettono la medaglia al collo, penso ai tanti eroi che mi hanno accompagnato in questa corsa: dal runner senza una gamba che si è fatto 42 km in stampelle, a Laura Emanuel, malata di cancro che ha affrontato questa corsa alla nona seduta di chemioterapia; ed ai tanti corridori che sostenevano varie Onlus: qualcuno sostiene che non siano gli intoppi (di ogni genere) ad essere importanti, ma il modo in cui li affronti! E noi, nella vita, s'è corso! E non ci si ferma davanti a nulla.


Atleta
Tempo
Real time
Passo
Punti
Alessio Montanari
5h13’12”
5h10’24”
7:21”
42+1




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