Già durante il tragitto per Casola Valsenio, io e Marco Ori,
parlavamo di quanta acqua e fango ci fosse lungo il percorso. La risposta l’abbiamo avuta appena entrati
nella stanza delle iscrizioni, dove attaccato alla porta c’era un cartello che
ci ha tolto ogni dubbio
Lo sapevamo che il percorso fosse duro, ma non ci
aspettavamo al limite della praticabilità.
Ci siamo trovati appena partiti, in una stradina che ci
portava nel fondo valle, era molto lunga, ed il mio pensiero era quello che la prima
salita fosse lunga.
Infatti dopo pochissimi km ecco la prima salita, 6 km, la
prima parte asfalto, ma dopo poco la strada finiva e si immetteva in un campo,
e da qui iniziarono i guai.
Pendenza 25% su sterrato, impossibile da fare in bici,
dunque, via a spingere la bici fino alla cima del monte.
Allo scollinamento, c’era un forte vento, ed appena iniziata
la discesa le cose si mettevano ancora peggio, il terreno reso quasi
impraticabile dalle piogge della notte, era scivoloso e bisognava scendere a
freni spianati, altrimenti si rischiavano rovinose cadute.
Tutto il percorso in linea di massima era impraticabile,
dunque dopo varie salite e discese al limite, siamo arrivati al ristoro, ben
fornito, ma soprattutto con una ottima crostata.
Tutto sommato è stato bello il giro, anche se moto duro e
tecnico.
Buona l’organizazzione, il percorso segnalato bene, pasta
parti finale buonissimo.
La ciliegina sulla torta è stato un acquazzone mentre ci
cambiavamo, poteva mancare?
Ma la giornata tutto sommato e stata magnifica.
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