mercoledì 14 ottobre 2015

MÜNCHEN MARATHON 2015: una trasferta con alti e bassi...ma noi ci divertiamo sempre e comunque


Lollino fa le ripetute in camera
E stata una trasferta in parte sfortunata la nostra partecipazione alla Munchen Marathon 2015, ospiti come lo scorso anno dello stand APT Emilia Romagna insieme ai nostri amici di Maratona di Ravenna e Maratona di Rimini per rappresentare la nostra riviera; abbiamo degnamente animato l'Expo già dal venerdì con Massimo, Erica e i Corallini con Yasser Ghandour insieme ad Angela Leonardi, Letizia Iannotta e Paolo Callegari, a ruota sono arrivati nella mattinata di sabato Monia, Lollino e Romano Gagliardi mentre il resto della compagnia (Luca Gelli, Alessio Zambrini e Marika, Morris Fogli con Erne e Isabel) sono arrivati nel tardo pomeriggio.
Il tempo a Monaco, come previsto, è stato grigio e sabato anche una pioggerellina fredda e fastidiosa ha rovinato un po' i nostri spostamenti; avevamo progettato di visitare un po' la città (Monaco è molto bella e pittoresca) con calma e fare magari anche qualche acquisto, ma tra il pranzo "tardivo" (per i gusti della crucconia pretendere di pranzare alle 13 è tardi e quindi ci hanno lasciato fuori in giardino al freddo.........ospitalità tipica tedesca) e l'organizzazione per la foto allo stand (...e qui invece noi dell'Emilia Romagna siamo i soliti MASTER nell'ospitalità e nel calore umano), alla fine complice il freddo ci siamo rintanati nel nostro Hotel/Ostello fino all'ora di cena by-passando la visita approfondita alla città.
Alle 18:30 circa poi abbiamo riunito le fila e con il gruppo completo ci siamo diretti in centro città per una mini visita con "la scusa" della cena (o viceversa ....non ricordo mica bene), giunti con la metropolitana fino sotto Marienplatz dominata dallo splendido palazzo comunale neogotico Neues Rathaus (nella cui torre è contenuto il più grande carillon al mondo che ogni giorno alle 12 suona per 15 minuti) ci siamo diretti in cerca di un posto abbastanza capiente per noi (17 con i bambini), non è stato semplice ma abbiamo trovato e la cena è stata abbondantemente ai NOSTRI soliti LIVELLI, sia nel divertimento che nel mangiare....ma soprattutto nel bere, perché cosa si può fare a Monaco di Baviera nel periodo dell' October Fest ? ..........e dei litri di birra ne sono stati consumati a dovere (la partenza della gara alle 13.30 di domenica, Calle escluso, ha "rassicurato" e permesso di lasciarsi andare con fiducia al divertimento).
Qui però iniziano i primi sentori di sfortuna....già perché in rapida successione prima Yasser fortemente raffreddato e con una faccia più da morto che da vivo (ce l'avevo di fianco a cena), poi Erne (che si è sentita male nella nottata, dopo aver manifestato qualche timido sintomo in viaggio) e poi Massimo il mattino seguente, un pezzo alla volta abbiamo perso i pezzi e purtroppo dopo la gioiosa e festante serata il mattino seguente, tra un malessere e l'altro (perché altri non erano perfettamente ok), Morris e Massimo sono dovuti rimanere ai box (anzi sono proprio ripartiti verso casa con l'amaro in bocca), Morris non ha potuto così fare il suoi esordio in terra straniera e Massimo (incredibilmente) per il secondo anno consecutivo non ha corso; Yasser invece si è ripreso, ma l'umore del mattino per tutti è stato molto nero e nervoso, a noi piace così, siamo un gruppo coeso e quando qualcuno è costretto a rinunciare il magone è collettivo....e così un po' alla spicciolata con l'umore sotto ai tacchi per i nostri "caduti" abbiamo raggiunto di nuovo l'Olympiapark per accompagnare Paolo Callegari in partenza della sua Maratona (io questa volta non ho avuto il "coraggio" di lanciarmi nella solita gara pazzoide....e ho fatto bene perché la mia autonomia di gara sarebbe stata poca, anche io mezzo ribaltato).
Per tirarci su di morale ci siamo fatti una spettacolare colazione con pane burro e marmellata, in realtà proprio a quell'ora è giunta la conferma che Massimo (e manche un po' Alessio) stava male e cercare di "consolarlo" non è stato facile nemmeno per un EBETE come me (aiutato dal solito "dispettoso" Yasser che, essendo stato preso per il sedere tutta la sera precedente per il suo malessere che tutti abbiamo abbinato al suo amato pranzo libanese, si è "rifatto" sul povero inerme Presidente), poi ci siamo diretti in metropolitana alla partenza, che per la Halbmarathon era dall'altra parte della città (mentre alle 10 Paolo era partito direttamente dallo Stadio Olimpico (lo sparo lo abbiamo sentito fortissimo)


La scelta di aver parcheggiato allo stadio olimpico è stata azzeccatissima (sempre ben consigliati dalla nostra Presidentessa PROMOTER Erica che ha organizzato come sempre dettagliatamente il viaggio "sbattendosi" per non farci mancare nulla), infatti alla vicina fermata della metro siamo saliti con tranquillità viaggiando larghi fino alla stazione centrale (penso) dove sono saliti "tutti" i quasi 9000 partecipanti......Lollino a bordo del passeggino ha potuto così viaggiare riparato dalla ressa.
L'attesa del nostro start è passata tra una chiacchiera e un (tanti) pit-stop "idrico" (la Iannotta top scorer di giornata), Yasser totalmente ripreso ha rallegrato l'attesa con le sue foto, abbiamo ritrovato anche Riccardo Barbieri (il Dr....) che non avevamo visto fino al momento perché organizzato autonomamente già prima di noi e così, dopo aver depositato le borse e fatto un pochino di riscaldamento, Alessio e Riccardo sono andati in griglia (loro partivano in A) mentre persa la Iannotta (...che attirata dalla musica si era buttata in mischia a fare riscaldamento con gli appositi animatori) il resto del gruppo (mentre Monia ed io faticavamo a tenere fermo Lollino che forse in tranche agonistica correva dappertutto, per poi accomodarsi "in postazione" e prepararsi alla sua solita dormita podistica, bello imbacuccato perché con 8 gradi.....) si è predisposto per la partenza B delle 13.40.
La ressa in partenza ha fatto capire a tutti noi, ma già lo avevo supposto, che non sarebbe stata una gara da PB ed il percorso non tanto lineare e con parecchi su e giù soprattutto nella prima parte lo ha confermato.
Da qui lascio proseguire le varie impressioni di gara personali.
Io vi posso raccontare che come sempre l'ho corsa con positività senza strafare (conscio della scarsa forma) nonostante altalenanti risultati, prima rallentato dal traffico (con il passeggino non è stato semplice superare tante (troppe) persone "schierate" in orizzontale a passo lento) e poi cercando di tenere un ritmo gara costante nonostante i sottopassi e le collinette...anche se verso il 10° km cominciavo a cedere un pochino preoccupato più dal controllare che Lorenzo (ora sveglio) non avesse freddo. Al 12° km poi incontro Monia che vedendo che la giornata non era spettacolare, si è detta che piuttosto che arrivare da sola era meglio aspettare noi ometti di famiglia ed arrivare tutti insieme (sapendo così avrei spinto un po' di più per non farla raffreddare troppo nell'attesa), ovviamente a quel punto la Gagliardi Band tira i remi in barca e si gode il panorama.
Finita quindi in chiacchiera (ad un paio di km incontrato anche Riccardo Barbieri che ci racconta che anche lui l'ha presa in "divertimento" (avessi fatto io 1h33' mi sarei divertito davvero tanto ...ahahah), ci siamo concentrati sull'arrivo......perchè quello, a dispetto dell'approccio gara differente per ognuno di noi, sapevamo che sarebbe stato FAVOLOSO, arrivare dentro l'Olympiastadion (anche se già un po' svuotato....) è stato molto emozionante e Monia ha ripreso il sorriso arrivando a braccia alzate come se avessimo anche noi vinto.......ma in effetti è stato così, arrivare al traguardo è SEMPRE una vittoria dell'impegno e della costanza.
Ristoro finale (a dispetto di quelli lungo il percorso a base di tanta acqua fredda e qualche altrettanto freddo bicchiere di sali) .....GRANDIOSO, spiacente per Monia ma io (come penso tutti, perchè Riccardo me lo aveva anticipato poco prima) mi sono goduto tutti gli stand (tanti e super riforniti) tra Bretzel, sidro di mele, torte con lamponi e tanti altri prodotti tipici locali.........ma soprattutto con una buonissima birra ambrata Schneider Weisse (un litro è andato giù liscio liscio).
Il contrappasso è stato però dover risalire le scalinate dello stadio olimpico (sempre con passeggino) per raggiungere gli altri al ritrovo stabilito, dove abbiamo trovato Alessio (verde per l'evoluzione del malessere mattutino) dopo il suo buonissimo 1h23', Letizia raggiante per il suo 1h53' (mi ha raccontato che, giustamente, ha tagliato il traguardo in lacrime....emozionatissima) e Angela (leggermente abbacchiata, ma consapevole che il percorso non era da tempo) che ha corso con Luca in buon 1h57', preceduti da un turistico Yasser in 1.50.......noi ? ...beh noi abbiamo fatto un ottimo 2h45' con il pensiero a chi purtroppo non ci ha potuto suo malgrado fare compagnia (ma che sicuramente si rifarà prestissimo).
Appuntamento con Monaco al prossimo anno dove fin d'ora Erica sta raccogliendo le adesioni tra chi avrà diritto al pettorale (volontari maratona), sperando nel sole ed in un'altra bella gita di gruppo.
Concludo con un consiglio per chi progetta di andare......noi per problemi lavorativi abbiamo dovuto "correre" più fuori che in gara, ho guidato 1.100km in meno di 40 ore, se potete prendetevi il giorno dopo la corsa, perchè mettersi alla guida 1 ora dopo l'arrivo della gara (per non arrivare a casa oltre la mezzanotte lavorando il giorno seguente) è stato molto faticoso (nonostante lo stretching compulsivo preventivo).
Per il resto CORRIFERRARA IN THE WORLD è una garanzia
Romano Gagliardi



Parto da lontano, quando a febbraio misi nel piano ferie una settimana giusto per la Munchen Marathon, visto che l’anno scorso mi “fregai” da solo non partecipando alla trasferta Corriferrara perché non mi ero organizzato a dovere. Quest’anno giocando d’anticipo metto le ferie, nel caso che…
Passano i mesi e non arrivano notizie se si farà nuovamente la trasferta di gruppo (da solo non ci avrei minimamente pensato di andare), fino al punto che comincio a valutare che gara andare a fare in quel week-end, dando ormai per assodato che per Monaco non se ne fa nulla.
Ovviamente di preparazione alla maratona nemmeno l’ombra…fino a che a 18 giorni dall’evento arriva l’ufficialità che si farà il gruppo anche quest’anno e la Presidentessa Erica (un plauso all’enorme lavoro che si è sobbarcata per questa trasferta) comincia a raccogliere le adesioni di chi è interessato.
Rispondo presente, ma pongo subito una condizione: “se vengo a Monaco vengo per correre la maratona, quindi trovami il pettorale anche a costo di pagarlo fuori dal pacchetto concessoci dall' APT Emilia Romagna”.
E immediatamente mi porto avanti con i lavori mettendo nelle gambe un bel 30 km. Non che il motore sia fermo, non avendo nessun obiettivo di tempo non avrò problemi a correre la maratona in modalità “turistica”, ma qualcosa bisogna pur fare per non arrivare devastato. Passano altri 5 giorni (non posso correre la Diecimiglia, che sarebbe stata occasione per fare un bel lungo a 2 settimane esatte da Monaco) e al lunedì mi butto in un lungo in solitaria di 34,3 km: Torre Fossa-Francolino-Pescara e ritorno. Giornata nemmeno ideale, freddino e un vento pazzesco ad accompagnarmi. Roba da neuro. Arrivo benino fino al 28° km, poi gli ultimi li faccio veramente stanco a fra 5’20”-5’30”/km.
Il lungo è fatto, metto nelle gambe altri 4 allenamenti medio corti, compreso un collinare di squadra, la gara di Finale Emilia, ed più è fatto. E ci aggiungo pure un bel 5x200m+5x100m di ripetute in retrorunning!
Della trasferta ha già detto tutto Romano, vengo alla mia maratona.
La giornata è fredda, 8° che non sono destinati ad aumentare se non di 1-2°. Opto per maglia lunga e pinocchietti, ovviamente pure i guanti. Arrivo in solitaria all’Olimpiastadion visto che ero l’unico del gruppo a fare la maratona (c’era anche un altro compagno di squadra residente a Roma, visto all’Expo solo il sabato pomeriggio, Massimo Botti) e dopo aver depositato il più tardi possibile la sacca con gli indumenti mi posiziono in griglia A. Comincia a riempirsi e cerco di stare davanti aspettando che poi arrivino a prendere le prime posizioni i top runners keniani. Scambio qualche battuta con alcuni romani al mio fianco (isolato completamente dal resto della gente che parla in tedesco) e scopro non senza stupore che non c’è nessun top runner in questa maratona. Infatti viene ora del via che mi ritrovo a partire in prima fila come alle gare del nostro circuito ferrarese (anzi, quasi sempre a Ferrara non riesco a prendere la posizione davanti perché ci sono sempre i soliti noti a sgomitare per la foto…).
Pronti via e comincia il mio tour per Monaco. Non ho grandi obiettivi, la preparazione in 18gg con 7 uscite non è che possa far miracoli e quindi mi limito a cercare di stare ad un ritmo fra i 4’30”-4’40”/km che mi permetta di correre senza andare più di tanto in affanno. Poi valuterò strada facendo come vanno le gambe, ma vorrei almeno chiuderla sotto le 3h20’ (anche perché più vai piano e più il tempo cui devi correre aumenta e una maratona è più faticoso correrla piano che non ad un passo agevole, se uno ne ha la possibilità).
Il percorso della prima parte è molto monotono e si è immersi completamente nella natura. Si entra in un grande parco fra la vegetazione degli alberi dal color autunnale, che formano quasi un tunnel a coprire la stradina da percorrere.
4 km avanti, poi si torna indietro per altrettanti km sulla viuzza parallela con ogni tanto una qualche persona ad incitare ed i ristori sempre ben frequenti (mediamente c’era un ristoro ogni 3-4 km, a differenza dei canonici 5 fra un rifornimento e l’altro, ma va anche detto che per ragioni ovvie di clima non vi erano gli spugnaggi e quindi hanno sopperito sostituendoli con i ristori).
Dal 15° km si torna in città, anche se in zone abbastanza “fredde” senza nemmeno troppa gente ad interessarsi del nostro passaggio. Giunti al 21° ecco che già c’è abbastanza movimento in prossimità della partenza della “Halbmarathon” anche se allo start mancavano ancora un paio d’ore. Vedo Ricky Barbieri che mi lancia il 5 e via per la seconda parte. Passo in 1h37’30”, proiezione finale 3h15’. Direi che fila tutto benissimo, tabella di marcia come da copione.
La seconda parte entra in centro, qui comincia ad esserci più gente al nostro passaggio ma la giornata fredda e ventosa probabilmente ha anche “raffreddato” il tifo visto che a parte alcuni sporadici punti (Marienplatz ad esempio) non c’era quel “calore” umano che ho trovato in tante altre maratone (tipo Padova, senza scomodare Roma o Valencia). Senza ombra di dubbio mi ero fatto aspettative molto differenti.
Faccio scorrere i km sempre bene in controllo, rallento leggermente ma nemmeno più di tanto sempre ben sotto l’obiettivo finale che mi ero dato e giungo all’Olimpiastadion sempre fra poco tifo e poca gente. Si entra e si percorre il giro di campo negli ultimi 300m sulla pista (o quel che ne è rimasto, visto che adesso l’hanno completamente asfaltata) e taglio il traguardo in 3h17’39” al 566° posto.
21ª maratona, medaglia al collo e via al ristoro del quale ha già detto tutto Romano. Una birra subito dopo il traguardo ci sta più che bene (come a Valencia), mi abbuffo di tutto il resto e con dispiacere devo desistere perché comincia a venirmi freddo. Quindi per uscire dallo stadio bisogna percorrere tutta la gradinata della curva e salire fino in cima visto che lo stadio è per metà costruito all’interno di una collinetta. Questa non mi era ancora successa dopo una maratona…e non oso pensare chi è arrivato distrutto dai crampi o Romano col passeggino al seguito!
Munchen Marathon molto ben organizzata, il luogo di ritrovo è magnifico, immerso nel verde e con strutture di prim’ordine (oltre all’Olimpiastadion c’era anche un grande palazzo dello sport in cui era ubicato l’Expo ed una mega piscina per spogliatoi e docce); percorso privo di traffico, ben presidiato e ricco di ristori. A differenza di altre maratone però non danno la maglietta tecnica ma se la vuoi te la devi comprare a 35 euro. Per quanto mi riguarda ne ho talmente tante che gliela lascio volentieri. Onestamente mi aspettavo di più da questa maratona in termini di "calore" (ma la giornata era fredda e ventosa e non invogliava di certo la gente a posizionarsi lungo le strade ad incitare); non mi ha trasmesso nulla, fredda, poco tifo, nessun brivido sulla schiena nemmeno nell'arrivo dentro l'Olimpiastadion.
Troppa distanza con le persone, rispetto a tante altre maratone dove il tifo della gente è paragonabile agli arrivi in salita del Giro d'Italia. 
Per me se in una maratona non provi mai nemmeno un brivido quella maratona ti lascia poco o nulla...e questo è quel che mi ha lasciato Munchen.
Per il resto ha già detto tutto Romano, posso archiviare in positivo il week-end trascorso con i compagni anche se dispiace molto per chi ha dovuto rinunciare, soprattutto Morris che in questa mezza maratona riponeva grandi aspettative.
Ora, sempre in linea con la mia visione podistica contorta, passerò da una maratona ad una gara di 100m in retrorunning a Pistoia per il campionato italiano. E già ieri, come consigliato il giorno dopo la maratona, ho fatto un bel defaticamento lento lento di 5 km. Ma in retrorunning, s’intende…
Paolo Callegari


TUTTE LE CLASSIFICHE




MUNCHEN MARATHON km 42,195
566°
CALLEGARI PAOLO
3h17'39" 4'41"/km 42+16
2657°
BOTTI MASSIMO
3h57'39" 5'37"/km 42+5




MUNCHEN HALBMARATHON km 21,097
BARBIERI RICCARDO
1h33'53" 4'27"/km 21+15
GHANDOUR YASSER
1h50'23" 5'13"/km 21+6
IANNOTTA LETIZIA
1h53'13" 5'21"/km 21+10
LEONARDI ANGELA
1h57'15" 5'33"/km 21+8
GELLI LUCA
1h57'15" 5'33"/km 21+2
GAGLIARDI ROMANO
2h45'01" 7'49"/km 21+0
BORGHI MONIA
2h45'42" 7'51"/km 21+0










ARTICOLO 2014 - MUNCHEN MARATHON 2014: CORRIFERRARA A TUTTA BIRRA