giovedì 30 ottobre 2025

Riepilogo settimanale e mensile dell'attività e punti che saranno assegnati.

 

Ottobre – Ballata del passo e del respiro

(Cronache poetiche dei Corriferrara)

C’è un odore d’acqua e di terra, in questo ottobre che scivola via come una marea.
Le scarpe battono il ritmo di un popolo in corsa, e ogni goccia di sudore racconta una storia.
Gli atleti e le atlete Corriferrara hanno attraversato le pianure, i colli, i ponti e le città; hanno parlato con il vento e con la pioggia, cercando nel passo la misura del proprio cuore.


Le strade della settimana – dieci voci, un solo respiro

Dalla nebbia bolognese di Calderara di Reno, dove si è corsa la XVI Maratonina di Calderara,
ai sorrisi di Cotignola, dieci chilometri tra l’odore dei campi e la promessa del traguardo.

A Sossano, nella Marcia del Gusto, il passo sa di colline e sapori,
mentre Venezia ha accolto i maratoneti nel suo abbraccio d’acqua: 42 chilometri tra ponti, canali e silenzi che parlano di eternità.

A Lodi, la Laus Half Marathon si è dissolta tra la nebbia del mattino;
a Giacciano con Baruchella, la Caminada par el Sguazo ha fatto danzare 18 chilometri di tradizione.
Poi Varese, dove il lago rifletteva il passo dei corridori nella City Run.
E ancora Borsea, dolce come le noci della sua passeggiata,
e Tisoi, nel cuore del Bellunese, dove il Goser Trail ha sfidato la montagna.

Infine Ferrara, la casa, il cerchio che si chiude: il Collettivo Corriferrara tra 8, 11, 15 e 18 chilometri di sorrisi e appartenenza.
E da Spilamberto, profumo di aceto e di fatica nella 10Mila Aceto Balsamico.

Su tutte queste strade, una luce ha brillato sul podio:
Laura Marcone, seconda di categoria nella Du Pas Par Calderara,
come una vela che resiste al vento, con eleganza e costanza.


Numeri che diventano onde

Sono 119 gli atleti che hanno portato il nome Corriferrara in viaggio.
10 le località visitate, 1.664,045 i chilometri percorsi,
e 4.000 metri di dislivello, come un lento respiro che sale e scende sulle colline del mese.


Ottobre intero – il respiro del popolo in corsa

E poi, guardando indietro, ottobre si apre come un atlante di passi:
35 località visitate, 4.805 chilometri percorsi,
340 atleti che hanno condiviso il viaggio,
e 35.644 metri di dislivello scalati, come un mare di onde solide.

Tre bandiere hanno attraversato i confini, portando il biancoblu di Ferrara oltre l’orizzonte:
Cardiff, Amsterdam, Lubiana, tre città, tre sogni d’asfalto e pioggia straniera.


Gli eroi del mese

Sui podi, i nomi diventano canto:

  • Albertin Rosanna, 2ª assoluta – il passo deciso, il cuore in avanti.

  • Panagin Franca, 1ª di categoria – luce che non vacilla.

  • Grandi Denis, 3° di categoria – tenacia che ride alla fatica.

  • Callegari Paolo, 2° di categoria – l’armonia del gesto.

  • Pantaleoni Paola, 3ª di categoria – il passo gentile che sa di costanza.

  • Rosignoli Chiara, 1ª di categoria – la corsa come libertà.

  • Marcone Laura, 2ª di categoria – ancora lei, il mare nel cuore.


Epifania d’autunno

Ottobre finisce, ma non la sua eco.
Ogni corsa è stata una ballata ,non di mare salato, ma di strade, fiato e sogni condivisi.
E se il vento adesso porta via le foglie, resta il suono del passo,
quello che non si ferma, quello che sa dove andare.

Corriferrara, popolo in corsa. Nelle gambe il viaggio, nel cuore la città.












mercoledì 29 ottobre 2025

15^ caminada par el sguazo

 

Allegria e passione alla 15ª “Caminada par el Sguazo” di Giacciano con Baruchella

Giacciano con Baruchella – Domenica 26 ottobre 2025 si è svolta la tanto attesa 15ª “Caminada par el Sguazo”, una manifestazione ormai storica che ha portato sorrisi, amicizia e un pizzico di sana fatica tra le strade e i sentieri del paese.

Nonostante l’aria frizzante d’autunno, l’atmosfera era calda e accogliente: famiglie, gruppi di amici, podisti esperti e camminatori occasionali si sono ritrovati con un unico obiettivo :godersi una mattinata all’insegna dello sport e della compagnia.

Il percorso di 18 chilometri ha regalato scorci suggestivi tra campi, argini e stradine immerse nella natura. Tra una chiacchierata e una risata, i partecipanti hanno affrontato la camminata con spirito leggero, senza l’assillo del cronometro ma con la voglia di stare insieme e di vivere un’esperienza genuina.

Come da tradizione, l’organizzazione impeccabile ha garantito ristori gustosi lungo il tragitto: tè caldo, dolci fatti in casa e l’immancabile sorriso dei volontari, veri protagonisti dietro le quinte dell’evento.

Al termine della camminata, il piazzale si è trasformato in una grande festa: applausi, foto ricordo e un meritato momento di ristoro per tutti. La “Caminada par el Sguazo” si conferma così un appuntamento che unisce sport, amicizia e tradizione, capace di coinvolgere tutta la comunità di Giacciano con Baruchella.

Appuntamento al prossimo anno, per un’altra camminata piena di energia, natura e buonumore!



La Maratona di Venezia 2025 – Quando l’anima corre sull’acqua.

 

Venezia, 26 ottobre 2025 : La corsa incontra la poesia

C’è una magia che solo Venezia sa donare. Le calli strette, i ponti che si specchiano sull’acqua, l’eco dei passi che rimbalzano tra le pietre antiche come un battito d’anima. In questa città sospesa tra mare e cielo, dove il tempo sembra fluire lento come la marea, si è corsa la Maratona di Venezia 2025: un inno alla fatica, alla bellezza e alla forza interiore.

Tra i protagonisti, sei portacolori della Corriferrara, che hanno intrecciato le proprie storie con il respiro della città lagunare.
Sulle acque che hanno visto passare secoli di mercanti e sognatori, Francesco Dellamorte, Massimiliano De Palma, Giulia Monesi e Giulia Migliori hanno danzato leggeri nella mezza maratona, lasciando che i loro passi diventassero parte del ritmo di Venezia: un ritmo antico e solenne, come un madrigale rinascimentale.

Ma il cuore della leggenda batte nella “gara regina”, la maratona, sogno e desiderio di ogni podista, tempio della volontà umana.
Su quel percorso che attraversa ponti, sfiora la laguna e infine si tuffa nel cuore di Piazza San Marco, Lorenzo Bocchi ed Elisa Benini hanno disegnato la loro impresa come pittori su tela viva.

Lorenzo ha chiuso la sua impresa con un tempo splendido: 3 ore, 29 minuti e 33 secondi. Un risultato che parla di dedizione, equilibrio e di un sogno coltivato con silenziosa costanza.

Ma la menzione più sentita va a Elisa Benini che ha fatto del coraggio la propria vela. Dopo soli trentacinque giorni dal suo ritorno alla corsa, ha affrontato i quarantadue chilometri e centonovantacinque metri della maratona come una moderna eroina. E con un tempo di 3 ore, 55 minuti e 31 secondi, ha oltrepassato il traguardo tra stupore e commozione, commentando con semplicità:

Dopo soli 35 giorni che ho ricominciato a correre, non so come ho fatto a finirla sotto le 4 ore... mah!

Dietro quelle parole, un mondo di forza, di cuore e di sogni che resistono. Perché a volte non serve capire come: basta lasciarsi trasportare dal vento, come le vele delle gondole che accarezzano il Canal Grande al tramonto.

Alla fine, l’importante è arrivare al gonfiabile, sentire il cuore traboccare di gioia e sapere che, in quella linea d’arrivo, non c’è solo una prestazione, ma un viaggio dell’anima, c'è il fondersi con l’applauso del pubblico e respirare l’aria salmastra che profuma di storia e vittoria.
E se poi, come accade a volte nei giorni speciali, arriva anche una prestazione inaspettata, allora la gioia si fa pura, cristallina, colma come la laguna al mattino.

Così, tra riflessi d’acqua e note di campane lontane, la Maratona di Venezia 2025 si chiude come un quadro del Rinascimento: un intreccio di fatica e bellezza, sudore e poesia.
E la Corriferrara, con i suoi sei atleti, ha lasciato il proprio segno dorato tra le ombre d’oro di una città che, da sempre, ama chi osa sognare.








“Diecimila dell’Aceto Balsamico”: l’esordio di Simone Casadio tra emozione e determinazione

 


Spilamberto (MO), 26 ottobre 2025 – C’è sempre una prima volta, e quella di Simone Casadio, portacolori della Corriferrara, resterà senza dubbio impressa nei suoi ricordi. La “Diecimila dell’Aceto Balsamico” è stata per lui molto più di una semplice gara: un battesimo sportivo, un’emozione intensa fatta di attesa, concentrazione e scoperta.

Dieci chilometri di impegno e passione su un tracciato tecnico, un circuito di due chilometri da percorrere cinque volte, ricco di curve e cambi di direzione. Una prova tutt’altro che semplice, soprattutto per chi si affacciava per la prima volta al mondo delle competizioni podistiche.

Mia prima gara podistica in assoluto – racconta Simone – a sensazione ho provato ad azzeccare alimentazione e riscaldamento. Il livello mi è sembrato altino, con molti runner molto concentrati e carichi prima della partenza.

Nonostante l’emozione e la naturale incertezza dell’esordio, Simone ha saputo gestire al meglio la gara, mantenendo un ritmo costante e crescendo giro dopo giro.
Sono partito tentando di essere costante. Ho finito in crescendo, migliorando di quaranta secondi il personale. Mi sa che ho ancora tanto da lavorare,” aggiunge , consapevole che ogni gara è un passo in più verso nuovi traguardi.

E in quelle parole, semplici e genuine, si percepisce tutto: la soddisfazione, la voglia di migliorare, la passione nascente per questo sport che insegna pazienza, sacrificio e gratitudine, l’entusiasmo autentico di chi ha appena scoperto la magia della corsa competitiva: la tensione della partenza, il rumore dei passi sullo stesso ritmo, il respiro che si fa corto, ma anche la gioia dell’arrivo, quel traguardo che segna molto più di una linea sull’asfalto.

La “Diecimila dell’Aceto Balsamico” ha così regalato a Simone il suo primo traguardo, ma anche una consapevolezza nuova: la corsa non è solo cronometro e classifica, è emozione pura, è mettersi in gioco, è trovare sé stessi passo dopo passo.

Benvenuto, Simone, nel mondo delle gare. Che questo sia solo il primo capitolo di una lunga, entusiasmante avventura. E se il buongiorno si vede dal mattino… il cammino del nostro esordiente promette davvero bene!



Laus Half Marathon

 

Laus Half Marathon 2025: sudore, salite e filippini canterini

Lodi, 26 ottobre 2025 . Domenica mattina, la nebbia ha deciso di prendersi un giorno di ferie e lasciare spazio a un’aria frizzantina ma gentile, perfetta per correre (o almeno per provarci). Sulle strade lodigiane è andata in scena la Laus Half Marathon, 21,097 km di pura gloria, fatiche, e, per qualcuno, cori filippini in stereo surround.

Con circa 2300 partecipanti spalmati sulle tre distanze in programma, la città si è trasformata in un gigantesco serpentone colorato di runner, borracce, e sogni di personal best.

Tra i partecipanti, Michele Burgio, che ha raccontato la sua avventura con spirito ironico:

Giornata autunnale con temperatura gradevole. Ottima presenza con circa 2300 partecipanti sulle 3 distanze. Devo dire che mi aspettavo un percorso pianeggiante ma gli ultimi km presentavano 3 lunghe salite che ho sentito parecchio ed hanno compromesso il mio tempo finale.”

Insomma, Lodi ha deciso di smentire la fama di “pianura padana” e di piazzare tre strappi degni di un giro in Val Brembana. Ma non è tutto: Michele ci regala anche un momento cult della giornata.

Nota curiosa: per oltre mezza gara ho corso con un gruppo di filippini che cantava e urlava come matti, e mentre io faticavo a stargli dietro questi 4 scalmanati facevano un panico assurdo.”

Altro che playlist su Spotify, a Lodi la musica era live e decisamente motivante.

La fatica, comunque, è stata ripagata da una medaglia “davvero bella e ben fatta, perfetto souvenir per chi ha lasciato un po’ di polpaccio sull’asfalto lombardo.

E mentre la città torna lentamente alla normalità, Michele già guarda avanti:

Next step: Maratonina di Crema.”

Che dire? Dopo i filippini canterini e le salite a tradimento, a Crema sarà dura annoiarsi.   



La 10 di Cotignola

 

 “La 10 di Cotignola”: oltre 300 runner in festa tra sport e sorrisi

Cotignola, 26 ottobre 2025 – Una domenica mattina di sole, scarpe allacciate e tanta voglia di correre: così si è presentata Cotignola per l’edizione 2025 de “La 10 di Cotignola”, la gara podistica che ogni anno richiama centinaia di appassionati da tutta la Romagna.

Sono stati più di 300 i partecipanti che hanno preso parte alla corsa, un numero che conferma la crescita costante dell’evento e l’affetto che i runner nutrono per questa manifestazione. Il percorso, di 10 chilometri, ha saputo unire la bellezza del centro storico cotignolese con i tratti più suggestivi della campagna circostante, regalando ai corridori un’esperienza varia e mai monotona.

Le condizioni meteorologiche sono state ideali: temperatura mite, cielo limpido e una leggera brezza autunnale che ha accompagnato gli atleti lungo tutto il tracciato.

“Una bella gara, con tanto entusiasmo”

Tra i volti presenti alla manifestazione anche Simone Deserti, che al termine della prova ha commentato con soddisfazione:

È sempre una bella gara, con qualche salita e discesa. Quest’anno c’erano più di 300 iscritti, con un livello medio-alto. Il meteo era ottimale per questa corsa.

Le sue parole rispecchiano perfettamente l’atmosfera della giornata: una miscela di agonismo e allegria, dove la passione per la corsa si è unita al piacere di condividere un momento di sport collettivo.

Un percorso tra storia e natura

“La 10 di Cotignola” ha proposto un tracciato che ha toccato alcuni dei luoghi simbolo del paese, tra vie storiche e scorci agresti immersi nei colori dell’autunno. Non sono mancati i momenti di leggerezza: un gruppo di partecipanti ha improvvisato un allegro riscaldamento danzante alla partenza, strappando applausi e sorrisi a pubblico e organizzatori.

Una festa per tutta la comunità

L’evento si è concluso nella piazza principale, dove si sono tenute le premiazioni e un ristoro finale con prodotti tipici locali, all’insegna della convivialità romagnola.

Anche quest’anno “La 10 di Cotignola” ha confermato la sua formula vincente: sport, partecipazione e spirito di comunità. Un appuntamento che unisce atleti esperti e semplici appassionati, trasformando la corsa in una festa collettiva.




martedì 28 ottobre 2025

Marcia del gusto

 


Marcia del Gusto 2025: una scampagnata tra vigneti, sorrisi e profumo di polenta

SOSSANO (VI) – Domenica 26 ottobre 2025, con i primi raggi di sole che coloravano di oro i colli Berici, si è svolta la “Marcia del Gusto”, la tradizionale camminata non competitiva che unisce sport, natura e convivialità. Due i percorsi proposti 22 e 13 chilometri  pensati per tutti, dai camminatori più allenati agli amanti delle passeggiate domenicali.

L’atmosfera, come sempre, è stata quella delle grandi giornate d’autunno: aria frizzante, risate tra amici e quel profumo di erba bagnata che sa di libertà. Tra i partecipanti, anche Enrica Massarenti,   che racconta così la sua esperienza:

Partenza all’alba sempre in compagnia della mia amica Monica Gambarin che mi trascina a fare queste gare, lei che preferisce i colli berici vicentini a quelli Euganei. Organizzazione top, 4 super ristori (uno con tanto di polenta e pancetta alla griglia), il percorso bellissimo in mezzo al verde tra vigneti e uliveti – ho visto anche la raccolta delle olive – e colori autunnali che scaldano il cuore (apprezzato il foliage). Corsa e un po’ di camminata nelle salite… c’erano tanti camminatori con le bacchette ed alcuni con il cane. Arrivata stanca ma contenta della mia domenica in compagnia.

Parole che racchiudono perfettamente lo spirito della manifestazione: sport sì, ma senza stress, con il piacere di condividere paesaggi e sapori. I quattro ristori, autentiche “stazioni del gusto”, hanno offerto prodotti tipici locali e un’accoglienza degna della migliore tradizione vicentina.

Tra vigneti e uliveti, con i colli che si tingevano di rosso e giallo, i partecipanti hanno potuto godersi un’esperienza che è molto più di una corsa: una festa dei sensi e dell’amicizia, dove ogni passo sa di autenticità.

La “Marcia del Gusto” si conferma così un appuntamento imperdibile per chi ama la natura, il buon cibo e la compagnia. E mentre Enrica e Monica già pensano alla prossima avventura, Sossano saluta tutti con un arrivederci… magari davanti a un piatto di polenta fumante e un bicchiere di vino novello. 





Varese city run

 


Varese City Run 2025: la mezza che ti fa rivalutare la pianura padana

VARESE – Domenica 26 ottobre 2025, tra salite, discese e una discreta dose di autolesionismo sportivo, si è corsa la Varese City Run, la mezza maratona da 21,097 km che ha messo alla prova (e in certi casi in ginocchio) centinaia di runner con la discutibile idea di farsi del bene... correndo.

Tra i coraggiosi c’era anche Federico Oliani, che ha sintetizzato così la sua esperienza:

Varese City Run… una gara per masochisti o sprovveduti (…tipo me!). Dovevo fare un lungo di 30 km e, non sapendo né leggere né scrivere, ho scelto una mezza che mi permettesse di vedere una mia amica di Milano. Varese? Perfetto!
Perfetto un cavolo!

Già, perché il percorso della City Run – due giri da 10 km tra il centro e le colline – ha regalato emozioni forti… soprattutto ai quadricipiti. “Forse era meglio guardare il percorso prima – continua Olianiperché mi sono ritrovato sulla stessa salita otto volte di fila (grazie al riscaldamento di 9 km… sì, nove). Una mazzata fisica e mentale che manco il circuito dell’inferno di Dante.”

Il tracciato, definito “molto tecnico”, ha alternato i primi chilometri tortuosi per le vie del centro a un lungo rettilineo in salita, “monotono e senza punti di interesse, se non la voglia di arrivare in cima per poter finalmente scendere”.

Insomma, non proprio la vetrina più suggestiva per una città che, come ricorda Oliani, “avrebbe potuto offrire panorami e percorsi decisamente più belli”. Ma si sa, la sofferenza unisce i runner più della birra al traguardo.

Alla fine, però, tutto si perdona:

Sopravvissuto al lungo, medaglia presa… a posto.”

E con questo spirito da reduce soddisfatto, la Varese City Run si chiude nel segno della fatica, dell’ironia e di quel sottile piacere di avercela fatta nonostante tutto. Perché in fondo, correre a Varese è un po’ come la vita: ti illude di essere in piano, e poi ti regala una salita dietro l’altra.







Quando correre significa donare: il cuore grande di Corriferrara

 

C’era un’aria diversa, la mattina di domenica 26 ottobre a Ferrara. Non era la solita brezza che accompagna le scarpe degli atleti sulla strada, né il consueto profumo di fatica e libertà che ogni allenamento porta con sé. Stavolta, nei cuori dei corridori di Corriferrara, batteva qualcosa di più forte: la volontà di fare del bene insieme.

Il ritrovo, come sempre, era lo stesso: sguardi complici, battute leggere, attesa del lanciarsi nella corsa. Ma negli occhi si leggeva un sentimento profondo, un motivo più alto del semplice restare in forma.
Quel giorno, infatti, ogni passo, ogni respiro, ogni goccia di sudore erano dedicati a una causa che parlava di vita, di speranza, di scienza e di amicizia.

L’iniziativa era nata da  Federico Bellini, atleta di Corriferrara e medico, un uomo che conosce bene il valore della salute e della solidarietà. Federico aveva un sogno: organizzare una raccolta fondi per la Fondazione Cova, che da anni si impegna nella prevenzione e nello studio delle malattie dell’apparato respiratorio.
Un sogno semplice e grande, come solo i sogni più veri sanno essere.

Massimo, il presidente della società, ricevuta la proposta, non esitò un istante: Lo facciamo, disse, e la notizia(tramite la chat ufficiale), corse veloce come il vento tra gli atleti.
E i nostri atleti, dal cuore generoso, risposero in massa. Si presentarono numerosi, sorridenti, pronti a donare il proprio tempo, la propria energia, il proprio entusiasmo.

Quel giorno, Ferrara vide correre non solo gambe allenate, ma anche cuori uniti. Ogni passo risuonava come un battito d’amore, ogni sguardo d’intesa come una promessa di solidarietà.
Non c’erano classifiche, né cronometri: solo l’emozione di sentirsi parte di qualcosa di grande, di bello, di giusto.

E alla fine, quando il sole calava sulle mura antiche della città, rimase negli occhi di tutti una luce diversa, quella che nasce solo quando si fa del bene. E, citando  Federico:

Perché lo sport può far bene non solo a te stesso, ma anche agli altri.

Ed è proprio vero.
Quel giorno, Corriferrara non ha solo corso.
Ha dimostrato che lo sport, quando è vissuto con il cuore, diventa un gesto d’amore che sa arrivare lontano proprio come un respiro profondo, libero e pieno di vita.





Ombre e Sole sulla Strada del Reno – Du Pas Par Calderara 2025

 

L’alba su Calderara era di quelle che non fanno rumore. Il giorno si è alzato lento, come un vecchio atleta che si allaccia le scarpe senza fretta. L’aria sapeva di nebbia, carburante e silenzio. Da qualche parte, un aereo decollava dall’aeroporto vicino, fendendo l’alba con il suo rombo metallico.

Sulla terra piatta di Bologna, invece, si correva. Lì, tra capannoni e strade deserte, il tempo sembrava sospeso. Eppure, i battiti dei podisti rompevano il silenzio, come cuori che non si arrendono al logorio dei giorni.

Sabato 25 ottobre 2025 si è corsa la Du Pas Par Calderara, un nome che suona quasi come un avvertimento: “Due passi per Calderara, ma ogni passo pesa”. Una gara dal sapore antico, fedele alla tradizione di un podismo che non ha bisogno di luci al neon o effetti speciali. Solo asfalto, respiro e determinazione.

Tra i protagonisti, sei atleti della Corriferrara, schierati nella mezza maratona. La distanza ideale della fatica moderna, 21 chilometri e spiccioli in cui ognuno combatte contro sé stesso più che contro il cronometro.
Spicca il risultato di Laura Marcone, seconda di categoria F60, che con passo silenzioso ma deciso ha tagliato il traguardo come una veterana dei deserti urbani. Dietro il sorriso, la determinazione di chi sa che ogni gara è una piccola guerra vinta.

Sul fronte della non competitiva da 12 km, Andrea Rubbini   ha corso come si corre per ricordare cosa significa essere vivi: “Bella e storica manifestazione del podismo bolognese ,ha detto, molto partecipata e ben organizzata. In una splendida giornata di sole ho corso la 12K in compagnia, con un buon tempo finale. L’anno prossimo tenterò la mezza.”

Una promessa, ma anche una dichiarazione di intenti.

Franca Panagin, voce lucida e sincera, ha lasciato un resoconto che suona come una pagina di diario:

Questa mattina, su suggerimento di Otto, siamo partiti per Calderara sul Reno, paese a pochi km da Bologna, vicino all’aeroporto. Per la prima volta ho partecipato alla maratonina omonima. Corsa non particolarmente suggestiva, completamente pianeggiante, lontano dal centro del Paese. Consigliabile a chi deve preparare una maratona o vuole fare un personal best. Partenza e arrivo dal centro sportivo, con spogliatoi e docce calde , gradite da tutti. Buona organizzazione, supportata dai numerosi volontari lungo il percorso (due giri). Gradito anche il pacco gara, composto da prodotti alimentari. Peccato per la scarsa partecipazione. Personalmente, nonostante la forma non al top, il tempo è stato il migliore delle ultime tre.”

Parole semplici, ma cariche di verità. Calderara non regala emozioni facili: niente panorami mozzafiato, niente folle oceaniche. Solo chilometri, sudore e quel silenzio interrotto dal rumore delle scarpe che mordono l’asfalto.

La Du Pas Par Calderara 2025 non sarà ricordata per la folla, ma per ciò che ogni atleta ha portato dentro di sé lungo il percorso.
In un mondo che corre sempre più veloce, loro hanno scelto di farlo con un senso.

E mentre il sole si alzava sopra il Reno, dissolvendo la bruma, restava solo una certezza: anche nelle corse più piatte, ci sono storie che salgono verso l’alto.











sabato 25 ottobre 2025

Allenamento collettivo domenica 26 ottobre 2025: Tutte le info

Allenamento Collettivo Solidale – Corriferrara – 26/10/2025

Allenamento Collettivo Solidale

Ferrara – Corriferrara Home • Domenica 26 Ottobre 2025
Ritrovo ore 9.00 • Partenza ore 9.30

Allenamento aperto a tutti i livelli con gruppi per ritmo gara: 4.00 • 4.30 • 5.00 • 5.30 • 6.00 • 6.30 • 7.00.
Adesioni totali: 93.

Allenamento solidale a favore della Fondazione Sergio Cova (sostenuta da Federico Bellini).
In sede sarà presente una cassettina per le donazioni. Ristoro finale insieme 🍕🥤

📍 Percorsi disponibili
  • 6 km – Livello 1, tra Mura e Parco Urbano
  • 8 km – Sede → Azzo Novello → Parco Urbano → Via Gramicia → Via Conchetta → ritorno
  • 11 km – Ingresso Parco → Via degli Orti → Via Canapa → Motorizzazione → ritorno
  • 15 km – Via Gramicia → Via Calzolai → ciclabile campeggio → ritorno
  • 18 km – Anello Parco (piscina e ritorno) da ripetere 2 volte
Apri la traccia su Garmin Connect
💧 Punti acqua

Punti acqua disponibili a:

1,6 km 6,8 km 10,3 km 13,9 km 15,5 km 17 km

🧡 Allenamento tecnico

Livello 1: 10’ camminata + 5×(6’ corsa lenta + 1’ camminata) + 5’ camminata
Percorso tra le Mura e il Parco Urbano

Livello 2:

  • 8 km – 2 km RL + (4000m RA + 500m RM + 500m RG) + 1 km RD
  • 11 km – 2 km RL + (4000m RA + 500m RM + 500m RG) + 3 km RA + 1 km RL
  • 15 km – 2 km RL + 2×(4000m RA + 500m RM + 500m RG) + 3 km RL
  • 18 km – 2 km RD + 3×(4000m RA + 500m RM + 500m RG) + 1 km RD
⚙️ Tabella ritmi di riferimento
RGRLRA (4km)RM (500m)RG (500m)
4.005.004.404.204.00
4.305.305.104.504.30
5.006.005.405.205.00
5.306.306.105.505.30
6.007.006.406.206.00
6.307.307.106.506.30
🏞️ Dati altimetrici

Distanza totale: 18,69 km
Dislivello positivo: +63 m
Dislivello negativo: -63 m
Quota minima: 1 m s.l.m.
Quota massima: 11,8 m s.l.m.

💬 In sintesi
  • 📍 Partenza e arrivo: Corriferrara Home
  • 🕘 Ritrovo ore 9.00 – Partenza ore 9.30
  • 💧 6 punti acqua lungo il percorso
  • 💙 Allenamento solidale a favore della Fondazione Sergio Cova
  • 🍕 Ristoro finale tutti insieme in sede

Un’occasione per allenarci, divertirci e fare del bene insieme – come solo la famiglia Corriferrara sa fare! 💙

giovedì 23 ottobre 2025

Riepilogo settimanale gare e punti che saranno assegnati.

 

Corriferrara – Settimana di chilometri e silenzi, di salite e respiri

È stata una settimana densa, viva, in cui gli atleti Corriferrara hanno camminato e corso come chi risale un pensiero, come chi cerca nel movimento il senso di una forma più pura.
Hanno macinato chilometri e dislivelli, attraversando montagne, colline e pianure: la corsa come esperienza del mondo, come immersione nella materia viva della terra.

Da Castel del Rio, dove il Trail del Marrone profumava di bosco umido e castagne, fino alle salite dolci e antiche di Monteortone, tra i vapori termali e il respiro della collina.
A Imola, nel Giro dei Tre Monti, i passi hanno battuto forte sull’asfalto e sui sentieri, salendo e scendendo come onde di un mare appenninico.
C’è stata poi Parma, con la sua maratona: strade larghe, passi misurati, il corpo che impara a durare.
Più lontano, a Lavarone, il Drago Vaia Trail ha fatto sentire il respiro del vento nei boschi spezzati e rinati.
E poi Roma, che accoglie ogni corsa come un rito antico.
E infine Amsterdam, piatta e luminosa, dove la maratona è diventata un viaggio tra canali e nuvole.
Fino a Dovera, dove la pianura lombarda ha mostrato un paesaggio da riscoprire, fatto di orizzonti quieti e strade che si perdono nel cielo.

Sono stati 64 atleti a muoversi in questa geografia interiore e collettiva, portando con sé la maglia biancoblu come un filo che li unisce.
In tutto, 1.069,45 chilometri e 22.601 metri di dislivello: Numeri che raccontano la misura dell’impegno, ma non la profondità dell’esperienza.
Perché la corsa, quando si fa così lunga e condivisa, smette di essere solo sport: diventa un modo di abitare il mondo.
Una settimana, otto località, una sola direzione: avanti, verso sé stessi.

Sul podio, nomi che brillano come piccole luci nella nebbia del mattino:
al Giro dei Tre Monti, Paolo Callegari, secondo di categoria, e Paola Pantaleoni, terza;
alla Parma Marathon, Chiara Rosignoli, prima nella sua categoria, esempio di forza e costanza.

E oltre i risultati, resta ciò che non si misura: il passo che diventa respiro, la salita che diventa pensiero, la fatica che diventa presenza.
Ora la settimana si chiude, ma resta un’eco leggera, come il vento dopo la tempesta.