lunedì 4 aprile 2022

eDreams Mitja Marató de Barcelona 2022: runners all'erta! Alessio in trasferta!

Miracoli.

Piccoli miracoli che a volte accadono nella mia vita, che quando vuole mi regala rovinose cadute ma anche soddisfazioni inaspettate.

Sono arrivato a Barcellona dopo una settimana massacrante, con un viaggio per l’Europa di 2500 km sotto la pioggia, la grandine, la neve, il vento.
La gara di oggi non era in programma: sarei dovuto essere da tutt’altra parte, ma sono rimasto bloccato in Spagna anche per questa domenica, lontano dalla mia famiglia, dalla mia casa. A quel punto, perché non provare ad iscriversi last minute alla mezza maratona di Barcellona? Contatto gli organizzatori (super gentili ed oltremodo disponibili) che mi permettono di correre anche se arrivo a Barcellona alle 11 di sera, e la Fiera ormai è chiusa per ritirare il pettorale; me lo fanno trovare in albergo, addirittura con un messaggio benaugurante per la corsa.
Dormo qualche ora, e quando mi sveglio e mi preparo mi rendo conto di essere a 5 km dalla partenza: sono in ritardo ma ricordo di essere amico di Alessandro Salmi ed i suoi Fitwalker, accelero il passo ed arrivo comunque in tempo.
Lascio la borsa al deposito, una foto di rito, entro in griglia e aspetto, mentre la musica sale e tutti attorno a me sono elettrici.
Siamo quasi 14000 runners, una marea colorata che faticavo a ricordare dopo gli ultimi anni fra sospensioni e iscrizioni a numero chiuso.
8:30: partono le prime griglie, lingue di fuoco e coriandoli ovunque. Mi avvicino allo start e ormai tocca a me: fa veramente freddo per essere a Barcellona ad aprile, ma lo sento poco, come se sentissi di avere il fuoco dentro oggi. 
Arrivo alla partenza, e poco prima del via lo speaker (che deve essere la versione spagnola di Luca Ward) fa un epico discorso, estremamente emotivo, che parla di pandemie, di obiettivi, di ragioni per essere lì in quel momento, amore per sé stessi e per le persone che porti dentro te ad ogni chilometro corso. Sarà la 200esima mezza maratona che corro ma ho le lacrime e devo ancora partire; quelli attorno a me non sono esattamente uomini duri, qualcuno fa finta di guardare in basso, altri si mettono le mani in faccia.

Sparo.

Mollo tutto, e come nei cartoni giapponesi mentre corro le lacrime mi rigano le guance, ma per la velocità mi bagnano le orecchie..
Nel primo chilometro (4’50”) scarico tutta l’adrenalina che ho dentro poi mi rendo conto che ne ho altri 20 davanti, e quindi mi metto buono buono ad un passo più umano per le mie possibilità attuali, ma comunque insostenibile per tutta la gara.
Però vado, e tutti i km mi dico di rallentare e invece continuo ad andare avanti con una regolarità che mi lascia impressionato. Le gambe dicono "impossibile così", il cervello dice "rallenta", il cuore risponde "proviamoci ugualmente".

Barcellona è una bolgia, nonostante sia uno di quei giorni che “hace un frío que te cagas” (traduzione abbastanza semplice) le strade sono gremite di pubblico che ti incita grifando il tuo nome, e ad ogni chilometro una band suona o picchia duro sui tamburi.
Sono a 15 km non mollo, i ristori sono di grande aiuto perché ti mettono in mano un bicchiere con la giusta quantità da bere, di acqua o sali minerali.
Il percorso è ondulato e non dei più comodi per fare il tempone, e a me si chiude la vena al 18 km, quando invece di solito trovo le motivazioni per affrontare il finale.
Caracollo verso il traguardo, rallento stavolta sì, sensibilmente. 
La strada si restringe, ma solo perché sempre più pubblico è assiepato ai lati della carreggiata per incitare i runner nel rettilineo finale. Le loro grida coprono i miei pensieri e cancellano la fatica, anche se devo guardare il pettorale per ricordarmi come mi chiamo. L'ultimo chilometro lo si percorre su un rettilineo che ti regala una vista mozzafiato sulla Sagrada Famiglia, prima di svoltare per gli ultimo tratto che porta all'arrivo.
Ormai è là, vedo le luci del traguardo, la stanchezza non la sento più mentre percorro gli ultimi 500 metri: arrivo in 1h51’, roba impensabile anche solo la scorsa settimana. Arrivo proprio mentre il vincitore, l'Etiope Haftu Teklu (00:59'02" record della gara)
Abbraccio un podista a caso, contento quanto me, si chiama Xavi e mi fa questa foto di pura gioia (cit.)
Non so se sono più felice o più stremato, mi rendo conto di aver dato tutto.
Sono lontanissimo dalla forma migliore ma va già molto bene così, oggi non mi rimprovero nemmeno un passo di quelli che ho corso.
M’incammino per le strade di Barcellona, sotto un cielo plumbeo ed un vento che promette neve; ci sono altri 5 km per tornare all’hotel, mica scherzi quando sei esausto.
Ma dopo finalmente prenderò il volo che mi porterà a casa dai miei affetti.
Con una nuova medaglia al collo, che vale quanto una vittoria.
Alessio Montanari

BARCELLONA 03/04

PUNTI

KM

D+

TEMPO

MEDIA

PARZ.

Bonus D+

MONTANARI ALESSIO

888

21,097

110

01:51:13

05:16,3

882

6


 

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