In un clima tipicamente autunnale avvolti dalla foschia mattutina, gli atleti hanno preso il via della mezza di Treviso domenica 13 Ottobre, gara ideata ed organizzata dall'ex maratoneta Salvatore Bettiol.
Podio maschile per MELLY JOEL KIPKENEI in 1:05:07, seguito da NADALUTTI FRANCESCO di Sportiamo in 1:10:43 e PENAZZATO MATTEO dell'Atletica Riviera del Brenta in 1:11:05. Al femminile vittoria per SCARPINI BEATRICE della Montello Runners Club in 1:22:03, seguita da FABRIS MARTA dell'A.S.D. Team Km Sport in 1:23:00 e MICHIELAN ERIKA dell'Amatori Atl. Chirignago in 1:24:43.
Il percorso sempre molto veloce, soprattutto nella prima parte, ha permesso buoni risultati soprattutto per le nostre ragazze che sono giunte seconda e terza della loro categoria.
Ecco il commento di un nostro atleta:
"Mi presento a Treviso dopo aver dato buca ad Eliud Kipchoge il giorno prima, nonostante mi avesse chiesto di fargli da lepre e scudo umano anti-vento: le mie performance attuali risentono un filo della totale mancanza di allenamento. Mi sto nutrendo di cibo per l'anima, ma non solo quello, e all'ultimo decido di non indossare la canotta da top runner Corriferrara, che mi sta attillata tipo muta da sub.
Il clima è ideale, e a Treviso ho splendidi ricordi dall'anno prima: una mia prestazione super, e pure Giorgia che aveva fatto un ottimo tempo sulla 10 km.
Quest'anno mi accontenterei di chiuderla in 1:59:59", ma anche impostare una gara regolare, senza esagerare nella prima parte per poi crollare nella seconda.
Nel village trovo anche i miei compagni di squadra, Giulia, Agu, la Ross e Michele: li vedo belli determinati, e purtroppo ne perdo le tracce già durante il riscaldamento, che svolgono a una velocità per me inaffrontabile. So che quando arriverò al traguardo oggi, loro saranno già probabilmente dalle parti di Ferrara!
La gara inizia con una prima parte di percorso meno attraente, per poi tornare verso Treviso costeggiando il fiume Sile: come lo scorso anno però questa è la parte più complicata e pericolosa, perché l'organizzazione non riesce a bloccare il passaggio dei pedoni e dei ciclisti per un paio d'ore, e accade spesso che dietro una curva ti trovi una coppietta o una bici che ti viene incontro.
Ma io per fortuna quest'anno non ho obiettivi cronometrici particolari e anzi, nonostante 16 km di grande regolarità, a questa distanza mi faccio prima superare e poi sono costretto a camminare per qualche tratto: mi superano i pacers delle 2 ore, e li lascio andar via senza un briciolo di reazione: va bene così..
La giornata si rischiara ed esce un bel sole mentre attraversiamo il centro storico della città, prima di ritrovarci sul rettilineo finale dal quale siamo anche partiti: chiudo in 2 ore e 01, roba che tre mesi fa avrei visto come una debacle, e che oggi mi sembra un tempo dignitoso (ma il podismo non regala niente, e se non ti alleni questo è ciò che ottieni).
Supero la linea del traguardo e mi rendo conto di aver dato tutto, sono esausto ma anche molto divertito: vedendomi tanto sgomento, le ragazze preposte alla premiazione, al posto della medaglia mi mettono al collo un "SalvaLaVita" Beghelli, che sa un po' di "non si sa mai!"
ALESSIO MONTANARI
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