martedì 13 marzo 2018

B.A.M: BRESCIA ART MARATHON BAGNATA PER ALESSIO


..e il Signore disse ad Alessio: "Entra nell'arca tu con tutta la famiglia dei runners, perché... a Brescia farò piovere sulla terra per quaranta giorni e quaranta notti". Alessio indossò l'impermeabile e la canotta di Corriferrara e fece quanto il Signore gli aveva comandato.

La domenica mattina presso la zona di partenza della gara, le acque del diluvio furono sopra la terra..e le cateratte del cielo si aprirono. Cadde la pioggia sulla terra per quaranta giorni e quaranta notti: le acque crebbero e sollevarono l'arca che si innalzò sulla terra. Le acque divennero poderose e restarono alte sopra la terra centocinquanta giorni.
("Liberamente" ispirato alla Genesi 6-8)

Potrebbe bastare questa pseudo-citazione biblica per descrivere l'esperienza della B.A.M, la Brescia Art Marathon giunta alla sua 16° edizione. Dal tono sarcastico ed evidentemente iperbolico vi sarà facile intuire quanto sia stata una manifestazione "bagnata" e le notevoli difficoltà affrontate durante tutta la giornata, dal raggiungere la città lombarda, fino al rientro a casa.
Dopo un sabato di tempo clemente infatti, la pioggia pronosticata per tutto il weekend è arrivata con gli interessi fin dalle prime ore della domenica mattina, con un occhio di riguardo per Brescia, la "Leonessa d'Italia", notevolmente colpita dal maltempo proprio nel weekend della manifestazione podistica.


Acqua, vento, freddo non hanno fermato il grande fiume di concorrenti che, domenica 11 Marzo, con la loro tenacia, determinazione e soprattutto passione hanno scaldato il cuore della città infreddolita.  

4000 partecipanti hanno preso il via alle varie corse competitive (10 km, mezza maratona e maratona) superando chilometri e fatica in questa difficile giornata di  Marzo. I sorrisi e gli abbracci al traguardo in piazza Loggia hanno vinto il grigiore del cielo.


Per la cronaca, in campo maschile il keniano Shadrack Kimaiyo ha tagliato il traguardo dei 42,195 km per primo con il tempo di 2h17’36”, con quasi un minuto di vantaggio sul connazionale Martin Cheruiyot (2h18’31”), mentre il bronzo lo conquista Marco Ferrari che chiude con il tempo di 2h34’19”.

In campo femminile gara dominata dall’etiope Esther Macharia con il tempo di 2h34’02” (che è anche il nuovo record della manifestazione) davanti all’altra etiope Betelhem Haji, attardata di oltre dieci minuti, con il crono di 2h45’11”; l'italiana Laura Gotti giunge terza al traguardo in 2h47’04”.

Sono più di 1600 gli arrivati nella mezza maratona, con Ousman Jaiteh a guidare il plotone in completa solitudine col tempo di 1h07'31": attardato di quasi cinque minuti infatti il secondo al traguardo è stato i Mattia Bertocchi in 1h12'38" davanti a Marco Tosi in 1h13'22". Nella gara femminile sui 21 km vittoria per l'etiope Berhane Adere Debela in 1h20'49" davanti ad Enrica Carrara in 1h25'56" ed a Lorenza Di Gregorio in 1h27'04".

Sulla distanza dei 10 km invece Vittoria netta di Luigi Ferraris in 30'55", davanti a Huber Rossi in 32'07"ed Alessandro Zanga in 32'16". Fra le donne trionfo di Silvia Casella in 37'02" davanti a Paola Rosini (37'14") e Sara Bazzoli in 37'35".

Portacolori di Corriferrara Alessio Montanari che, impegnato sulla distanza della mezza maratona, racconta così la sua esperienza:
"Sono arrivato a Brescia, in prossimità dello stadio Rigamonti, sotto una pioggia tale che ho anche concretamente pensato di non partecipare alla corsa: solo nel tragitto fra il parcheggio dove ho lasciato l'auto e la zona ritiro pettorali, mi è valsa un'infradiciata memorabile.
Ritirato il kit per la gara, torno in auto a cambiarmi, e una volta indossata la mia divisa, decido che proverò ad onorare l'impegno; esco sotto le intemperie e come quasi tutti i runners presenti decido di fare riscaldamento sotto un piccolo gazebo nelle vicinanze della zona dello start: faccio in una sola mattinata tutto lo stretching fatto nei precedenti 39 anni di vita, ed esco sotto la pioggia per qualche allungo e per rompere un po' il fiato.
Questa volta non devo essermi espresso al meglio delle mie capacità attoriali e camaleontiche: infatti, gli addetti ai cancelli delle griglie scoprono la mia falsa identità da maratoneta etiope, e vengo mestamente spedito nelle retrovie.


La partenza è puntuale alle 9:15 e trascorre oltre un minuto prima che io passi sulla linea dello start e possa iniziare la mia gara.
La missione "piedi e scarpe asciutti" fallisce dopo poche centinaia di metri, e a malapena riesco ad evitare le pozzanghere più profonde, nel marasma della partenza e col muro dei runners di fronte a me; come di consueto i primi chilometri non mi danno sensazioni eccezionali: ogni tanto sento dolore dal ginocchio, ma dopo qualche chilometro tutto torna nella norma. 
La corsa prosegue e inaspettatamente attorno al decimo km ci troviamo ad affrontare una salitella e relativa discesa abbastanza impegnative (introvabile in tutto il web l'altimetria della gara): mi rendo conto a quel punto di aver affrontato la prima metà di gara con un buon ritmo, nonostante il maltempo e i piedi indolenziti dal freddo: ero partito solo per portare a termine la corsa, e mi ritrovo su ritmi abbastanza vicini al mio "record" su questa distanza. Al secondo ristoro bevo solo un goccetto di sali minerali (da sottolineare la bella iniziativa degli organizzatori che sensibilizzano i corridori, almeno quelli lenti come me, a non gettare i rifiuti a terra), cercando di non rallentare: in realtà ho il mio momento di flessione come sempre fra i 14 e i 16 km, ma questa volta rallento di poco, rimanendo sempre attorno ai 5:40" di passo.
A questo punto vengo raggiunto dai pacemakers delle 4 ore della maratona, e per il travolgente chiasso che fanno mi sembra di essere tornato alla Fusoloppet con Marco ed Alejandro, a tentare di stare al passo con i corridori dell'ora e cinquanta: in realtà scopro di "averne ancora" e resto in gruppo con loro riprendendo un ritmo migliore: quando ci separiamo al km 18 li ringrazio sentitamente e mi concentro per arrivare al traguardo; cala anche un po' la pioggia ma in compenso sale un vento contrario molto fastidioso che rende impegnativi gli ultimi km verso l'arrivo: svolto su Piazza della Loggia che il cronometro è ancora sotto le due ore, giusto il tempo per permettermi un piccolo sprint finale per tagliare il traguardo molto soddisfatto.
Bella la medaglia e ottimo ristoro finale. Uniche pecche per un evento tanto ben organizzato il fatto che non ci sono spazi adibiti a cambiarsi a fine gara: dopo esser stati inzuppati per due ore è un po' triste doversi cambiare in qualche modo sotto un portico, con le famiglie che ti passeggiano a fianco; inoltre, l'arrivo in Piazza della Loggia impone di prendere la metropolitana per tornare nella zona della partenza, trasferimento che richiede quasi un'ora di tempo".

BRESCIA ART MARATHON 2018
21097mNOMECOGNOMETEMPOMEDIAPUNTIRANK.
1254°ALESSIOMONTANARI1:58:25"5,37"21+5862
 


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