giovedì 29 giugno 2017

LUT 2017 MICHELE ALI' RITIRATO - GAGLIARDI FINISHER (ED UNICO....) AL CORTINA TRAIL



Che questa gara fosse bellissima, impegnativa e unica già lo sapevo visto che tutto è iniziato qui.....il virus del trail running e l'epidemia poi diffusa anche al Pres e via via la creazione di un solido gruppo di pazzoidi in cerca di gare (questo assolutamente NON per prendermi meriti....sono solo stato il primo pazzoide ad aprire la strada......ed il solito esempio negativo che fa dire "beh se li fa lui...beh allora perchè io no ?!?"). Ho "fatto" (ma non finito per inesperienza e impreparazione) questa gara nel 2012 era la prima edizione, ovvero la prima volta che si differenziavano LUT e Cortina Trail, fino a quel momento la LUT si era via via allungata negli anni (la prima edizione era più o meno assimilabile alla attuale CT) e proprio in quell'anno nacque la CT con una LUT over 100, ricordavo ogni singolo passaggio e in questi 5 anni mi son portato dentro un pezzettino di questo percorso ad ogni trail o Ultratrail fatto, anche nelle gare "più belle"....o più lunghe, ho sempre utilizzato il Cortina Trail come parametro di valutazione. Quest'anno ho deciso di ributtarmici dentro e complice la fortuna di essere estratto (ormai qui il giorno dell'apertura delle iscrizioni è anche il giorno di chiusura e a fronte di 1500 pettorali arrivano in poche ore il triplo di richieste) ho avuto l'occasione di completare il viaggio più o meno da dove l'avevo lasciato....con un pochino di esperienza (...anche di età) in più.
La gara è come sempre organizzata nei minimi dettagli e nulla è lasciato al caso, noi quest'anno ci siamo regalati un extraminitrail "preventivo" e "consuntivo", essendoci organizzati in camper anzichè in hotel, 3km e 152 mt di dislivello che ci siamo fatti 4 volte (2 andate e 2 ritorni) il venerdì per ritiro pettorali e cena in compagnia e altrettante il sabato ("riscaldamento" pregara e "defaticamento" post gara) sempre con passeggino (gentilmente Lollino al ritorno ha camminato), passeggiate piacevolissime ma, una volta tanto comportandomi da atleta e andando a letto presto a riposare, che mi hanno precluso di rimanere fino alle 23 per vedere la sempre spettacolare partenza del LUT (che però ho visto in video.....con un po' di rimpianto perchè ormai ci ero abituato alle partenze notturne e devo dire che mi sarebbe piaciuto davvero tanto essere là ed affrontare la sfida più grande).
La mattina della gara inizia presto, ho già tutto pronto ma come sempre (a parte il materiale obbligatorio.....almeno per quelli ligi come me....) carico e scarico compulsivamente cose dentro e fuori il camelbag e lo zaino, tra congetture e previdenze. Fatta colazione si parte, Monia e Lorenzo mi accompagnano e visto che poi lei si dovrà fare un ulteriore giro da sola per ritornare a "recuperarmi" (non sapevo come sarei tornato a fine gara), mi prendo l'onere di spingere io il passeggino (una bella faticata ma così i muscoletti in partenza son già caldi), deposito borse al Palaghiaccio e poi subito in partenza in cerca di una fontana per riempire il camelbag (ho risparmiato almeno i 2 kg nel "riscaldamento")......che però trovo in "zona Cesarini" quando ho già salutato la family.....così non penso e 3...2...1 si parte.







VIDEO PARTENZA





 La prima parte di gara uscendo dal centro di Cortina prevede una lunga ascesa che ti da il tempo volendo di pensare a dove ti stai dirigendo avendo davanti al naso le 3 cime nella loro maestosità e sotto un serpentone lunghissimo (sorprende sempre vedere così tanta gente ad una gara trail) che si infila nella vegetazione sottostante, poco prima di entrare nel bosco tra i tanti che incitano anche Kristian Ghedina (qui di casa) che aspetta il passaggio di sua sorella che è in gara con noi.
La salita è lunga e costante.....e come 5 anni fa sembra infinita.....ma poi finisce e dall'altopiano si può guardare giù con soddisfazione (Cortina avvolta da una fitta cappa di calore mentre qui sù si sta davvero bene, sole e brezza....) da qui in poi un susseguirsi di saliscendi docili con la possibilità di rifiatare e di godersi il paesaggio fino alla prima vera (divertente) discesa tecnica, come nella mia prima esperienza il fatto di aver fatto la prima parte di gara in sordina mi permette di non avere quasi nessuno a fare da tappo e quindi lanciarmi giù come un bimbo al parco giochi. Mi accorgo ben presto però (ma lo sapevo...) che le "ferite di guerra" dell'UTVD non sono per niente guarite del tutto e le punte dei piedi nonostante il solito trattamento certosino di fasciatura, "cremazione" ed incerottatura già da qui cominciano a dolere....lo prendo come un segno di allerta e rallento un po' (del resto l'altra volta a fine discesa avevo le gambe dure e la successiva salita mi ha regalato crampi che mi han rallentato tanto da non superare il cancello orario).....devo ragionare, questa volta sono qui per finirla e basta. 





Alla fine della discesa come ricordavo, ci aspetta una pittoresca cascata dove tanti si fermano a rinfrescarsi e fare il pieno, io guado e proseguo (già in guerra con il cancello orario avendo rallentato in discesa sono "in ritardo" mentalmente con i passaggi prefissati), inizia la prima impegnativa salita ripida e costante, la ricordavo molto dura ma l'altra volta avevo iniziato con i primi segnali di crampi mentre stavolta sono più in controllo, salendo poi realizzo che ci sono tantissime cascatelle che alla prima edizione non avevo visto.....e dire che il periodo farebbe pensare a siccità e non mi spiego da dove arrivi tutta quest'acqua (ma probabilmente in quota ci sono alvei piovani), la cosa è piacevolissima, mi ero preparato facendo il pieno d'acqua per non patire la sete e invece (meglio) di acqua bella fresca ce n'è e tutti i concorrenti apprezzano, a metà salita c'è il punto acqua (ma scrocco anche 2 bei pezzi di formaggio) qui cominciamo ad incrociarci con i partecipanti del LUT partiti la sera prima (tra questi Michele Alì, non sapevo ci fosse, lo imparo ora mentre scrivo, che però non incrocio perché ancora molto indietro, si ritirerà prima dell'incrocio al 66,9° km dopo 14.59'44" di gara) e di conseguenza mi sento in dovere di cedere il passo a loro per rispetto e soprattutto per il fatto che comunque vanno più spediti avendo al momento del sorpasso già 90 km sulle gambe con 9 ore di corsa extra, questa è gente che chiuderà il LUT (120,8km D+5.770) in 16 ore circa.

La salita sempre a vista e (da qui in avanti) la costante compagnia dei LUT ravviva la mia gara perché così ho sempre un gruppetto di persone davanti e psicologicamente sono sempre "nel vivo" a differenza di altre volte dove sono "disperso" tra le montagne in solitaria e così arriviamo in cima, qualche foto panoramica e poi di nuovo discesa (e salita) e ancora discesa meno tecnica ma comunque impegnativa (soprattutto per i miei piedi doloranti che questa volta, fiducioso della minor lunghezza, ho volontariamente "tocciato" quasi in ogni guado incontrato per rinfrescarli.....utile o deleterio che fosse) fino all'attesissimo ristoro di Col Gallina.





Al check point, oltre al ristoro troviamo una marea di gente in gita/pic nic, giunti qui con la scusa (o nonostante) della gara per prendersi una giornata di sole e frescura, al ristoro cerco di perdere meno tempo possibile (al precedente punto acqua il volontario addetto a l riempimento mi aveva fatto perdere tempo con la sua lentezza, tanto che al limite della maleducazione mi ero arrangiato quando mi sono spazientito) e riparto appena ricaricato "le bisacce", controllo il tempo sono più o meno il linea con i passaggi che avevo in mente ma ci aspetta una lunga ripida salita di quasi 500mt di dislivello in poco più di 2 km.

La stanchezza ed il sole ora a picco rallentano l'andatura, comincio a preoccuparmi dei tempi, non riesco non voglio o non posso (boh) spingere di più, continuo a pensare a cosa possa essere in atto dentro le mi scarpe (dopo l'inattesa devastazione totale dei miei piedi a metà gara UTVD) e forse un pochino ci mollo di testa perchè penso che sono sugli stessi tempi di 5 anni fa (con la differenza che allora mi stavo trascinando con i crampi mentre ora sono solo forse "fiappo")









In cima alla salita al rifugio Averau,
smetto di cazzeggiare facendo foto e pensando alla "telemetria" ed ai tempi di percorrenza e cerco di metterci del mio meglio con i mezzi che ho per arrivare in orario, il sole sì è intanto offuscato e nuvoloni fanno capolino da dietro il comprensorio montano che ci fa da "arena", la discesa che dovrebbe esserci in realtà (purtroppo lo ricordavo) è un deliri odi saliscendi ripidi e costellati di rocce appuntite dove anche (se fosse possibile) con 2 piedi nuovi non si potrebbe correre allegramente, i passaggi spesso sono stretti e non sono molto vispo nei cambi di direzione anche stringendo i denti.....ma vado avanti senza trovare scuse e senza fermarmi (ma rallento senza rendermene conto...o forse sì ma faccio finta di no).....quasi giunto all'ultimo saliscendi guardo l'orologio e realizza che il GPS segna 30 ma sono ancora lontano dal cancello, ed infatti l'ultima rampa invece del discesone (che male o non male vorrei fare lanciato come se fosse il traguardo) mi "serba" una nuova salita........non ce la faccio penso, ma faccio un patto con me stesso, DAG DAL GAS e poche pippe.....se passo il cancello poi mi prendo un pochino di relax (i piedi ringraziano) se non passo.....beh avrò una occasione di relax extra in attesa della navetta e potrò curarmi i piedi, ma intanto ci faccio la bocca a fermarmi.....sono deluso ma anche stanco, correre con i piedi in disordine non è piacevole e mi "rovina" il gusto della corsa.....io sono qui per divertirmi e non per "punizione"......quindi cerco di mantenere il buonumore.
Finalmente scollino "giusto" affianco una ragazza straniera che mi mostra l'orologio e farfuglia qualcosa di incomprensibile che però capisco bene......siamo fuori tempo di pochissimo.....ci faranno passare ?!? (5 anni fa per 7 minuti mi fermarono) sono poco fiducioso ma man mano che scendiamo correndo a buon ritmo sui gradoni della discesa di Passo Giau penso che se mi fermano gli do una testata......
I due volontari piazzati 3 metri prima del tappeto elettronico sembrano "minacciosi" nel loro scomodo ruolo di CERBERI, pronti a prendersi improperi dai delusi "fermati"........noi 2 continuiamo a correre senza incertezze....rapido scambio di battute:
- purtroppo il cancello sarebbe chiuso !
- MO DAI PER 5 MINUTI....a sto passo ce li facciamo in carrozza i 17 km che mancano è tutta discesa
- ..sarebbero quasi 10 (i minuti) .....VAI DAI 
Sospiro di sollievo per tutti e ristoro guadagnato 

In effetti il cancello, ribadisco, è mal calcolato considerando che tolta la pesantissima salita di Forcella Giau poi il percorso è sostanzialmente in discesa, ma capisco anche che se poi uno non è in condizione e si blocca a metà salita e non va ne avanti ne indietro (come forse sarebbe successo a me 5 anni fa se mi fossi intestardito a proseguire)....poi sono beghe riportarlo a casa prima di notte.
Fatto sta che avevo già ragionato di essere fermato e di rilassarmi al ristoro ed invece ME LA SONO CERCATA e proseguo (in fondo ero pesantemente a credito qui..... no ?), comunque come promesso mi fermo, mi siedo, mangio e bevo con calma, faccio pit stop "plinplin" nel rifugio e ancora un po' frastornato riparto prima che qualcuno per sbaglio mi carichi e mi porti via (qui molti si sono fermati spontaneamente e poco dopo il mio passaggio i due cerberi han dovuto cominciare a fermare tutti). attraverso la strada che taglia il Passo e percorro 3-400 metri di sentiero, poi mi fermo e mi siedo di nuovo, comunico a "casa" che sono passato e che proseguo con calma......questa parte di percorso la volta scorsa non l'ho potuta fare e nel bene o nel male me la voglio "gustare"......rischio di scaricarmi mentalmente troppo ed infatti poi mi accorgo che tra una cosa e l'altra ho perso quasi mezzora, taglio corto con Monia e riparto.
Da qui però lo stato d'animo, comicamente, si inverte quasi fosse una lotta contro il tempo "al contrario".....perché comincio a ragionare (per abitudine ) sul tempo limite e comunque lo calcoli sono sempre in mega anticipo, per un certo tempo calcolo addirittura di arrivare al traguardo con 1 ora di anticipo, sarà questo, sarà il male ai piedi che (mi ero scordato di avere) scendendo si ripresenta, sarà la consapevolezza di avercela fatta.......ma complice la salita di Forcella Giau (la più ripida e tecnica oltre che VERTICAL assoluto........ecco poi il perchè della selezione al cancello) rientro nel "giusto" tempo di percorrenza.........ma è ...o meglio ERA l'ultima ultimissima barriera naturale verso la "gloria", superata ora c'è davvero solo da trotterellare verso il traguardo e ricomincio a fare il cazzaro, faccio passare tutti, faccio foto, il panorama purtroppo si è ingrigito e minaccia pioggia, vedo il ristoro Croda da Lago la discesa e gentile ma su una massicciata molto sdrucciolevole qualche concorrente che arriva in spinta mi sguilla sotto il naso altri rallentano (sarò mica l'unico "nonno col cappello" che va piano) e tra un sorpasso ed un controsorpasso (qualche concorrente della CT lo supero ma quando si accorge che sono della sua gara si affretta a dare l'anima per riprendermi.....e io sinceramente me ne frego......DEVO SOLO ARRIVARE in fondo figurarsi).

Arrivato al ristoro, altra sosta lunga (meritata), mangio l'impossibile visto che questa volta problemi di stanchezza/nausea/inappetenza non ne ho...tantomeno ora che "sono arrivato", pastina in brodo con abbondante grana, 3 uova sode, salame, altro grana e pieno di cocacola.....2 chiacchiere e poi via, fa un po' più freddo ma sono ancora ben coperto dalla partenza e non "perdo" altro tempo.....mi son già sbragato abbastanza.

Ripartito dal Lago da Croda inizia il tratto di bosco che riporta a Cortina, la discesa è veramente ripida (e sarebbe anche velocissima...) e scivolosa a causa della pioggerella che ha iniziato a bagnare il terreno, in effetti sono quasi 850 mt di dislivello negativo da fare in 9km (assomiglia al tratto in cui mi sono fermato all'UTVD....e sono quasi nelle stesse condizioni di malessere "pedestre" anche se MOLTO MEGLIO a livello di danni esterni), cerco di mantenere un'andatura sostenuta ma abbottonata, mezzora in più o in meno non mi cambia la vita (basta arrivare entro le 20) mentre un'unghia salvata piuttosto che un grumo di sangue fanno differenza.

Faccio un pochino elastico con qualche finisher LUT esausto o mi lascio docilmente passare senza voler ribattere mentre mi gusto il campanile di Cortina che pian piano si avvicina, avviso Monia del mio imminente arrivo e visto che la pioggia che doveva essere battente per ora sta dando tregua lei decide di farsi un altro "minitrail" per venirmi a vedere all'arrivo........ma arrivo prima io (rallentare di più non riuscivo.....e poi un po' di orgoglio mi è rimasto..cavolo) per cui mi faccio il video self service e pochi minuti dopo arriva anche lei tutta trafelata (lo sapevo che si scapicollava.....se mi sedevo 10 minuti prendevo capra e cavoli, non sono nemmeno riuscito ad arrivare ultimo.
Mentre "scarico" sbuffando l'adrenalina il fotografo ufficiale mi "becca" in un paio di pose davvero stupide, questa volta lo sprint finale l'ho fatto molto poco elegantemente badando poco allo stile........e VA BENE COSI'.....senza parole
VIDEO ARRIVO





LIVE TRACK MICHELE ALI'

LIVE TRACK ROMANO GAGLIARDI

LE CLASSIFICHE

LUT 2017 - CORTINA TRAIL 48,5 KM D+ 2650
1350° ROMANO GAGLIARDI 11.38' 30" 48+26
RIT      MICHELE ALI'                        14.59' 44"                      67+30

A SEGUIRE, PER CAPIRE DI COSA SI E' TRATTATO A PRESCINDERE DALLE MIO SOLITO FANTOZZIANO LOGORROICO RACCONTO...........







































Nessun commento:

Posta un commento