mercoledì 29 ottobre 2025

La Maratona di Venezia 2025 – Quando l’anima corre sull’acqua.

 

Venezia, 26 ottobre 2025 : La corsa incontra la poesia

C’è una magia che solo Venezia sa donare. Le calli strette, i ponti che si specchiano sull’acqua, l’eco dei passi che rimbalzano tra le pietre antiche come un battito d’anima. In questa città sospesa tra mare e cielo, dove il tempo sembra fluire lento come la marea, si è corsa la Maratona di Venezia 2025: un inno alla fatica, alla bellezza e alla forza interiore.

Tra i protagonisti, sei portacolori della Corriferrara, che hanno intrecciato le proprie storie con il respiro della città lagunare.
Sulle acque che hanno visto passare secoli di mercanti e sognatori, Francesco Dellamorte, Massimiliano De Palma, Giulia Monesi e Giulia Migliori hanno danzato leggeri nella mezza maratona, lasciando che i loro passi diventassero parte del ritmo di Venezia: un ritmo antico e solenne, come un madrigale rinascimentale.

Ma il cuore della leggenda batte nella “gara regina”, la maratona, sogno e desiderio di ogni podista, tempio della volontà umana.
Su quel percorso che attraversa ponti, sfiora la laguna e infine si tuffa nel cuore di Piazza San Marco, Lorenzo Bocchi ed Elisa Benini hanno disegnato la loro impresa come pittori su tela viva.

Lorenzo ha chiuso la sua impresa con un tempo splendido: 3 ore, 29 minuti e 33 secondi. Un risultato che parla di dedizione, equilibrio e di un sogno coltivato con silenziosa costanza.

Ma la menzione più sentita va a Elisa Benini che ha fatto del coraggio la propria vela. Dopo soli trentacinque giorni dal suo ritorno alla corsa, ha affrontato i quarantadue chilometri e centonovantacinque metri della maratona come una moderna eroina. E con un tempo di 3 ore, 55 minuti e 31 secondi, ha oltrepassato il traguardo tra stupore e commozione, commentando con semplicità:

Dopo soli 35 giorni che ho ricominciato a correre, non so come ho fatto a finirla sotto le 4 ore... mah!

Dietro quelle parole, un mondo di forza, di cuore e di sogni che resistono. Perché a volte non serve capire come: basta lasciarsi trasportare dal vento, come le vele delle gondole che accarezzano il Canal Grande al tramonto.

Alla fine, l’importante è arrivare al gonfiabile, sentire il cuore traboccare di gioia e sapere che, in quella linea d’arrivo, non c’è solo una prestazione, ma un viaggio dell’anima, c'è il fondersi con l’applauso del pubblico e respirare l’aria salmastra che profuma di storia e vittoria.
E se poi, come accade a volte nei giorni speciali, arriva anche una prestazione inaspettata, allora la gioia si fa pura, cristallina, colma come la laguna al mattino.

Così, tra riflessi d’acqua e note di campane lontane, la Maratona di Venezia 2025 si chiude come un quadro del Rinascimento: un intreccio di fatica e bellezza, sudore e poesia.
E la Corriferrara, con i suoi sei atleti, ha lasciato il proprio segno dorato tra le ombre d’oro di una città che, da sempre, ama chi osa sognare.








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