Russi Bike a Ravenna (ospiti della
polisportva Bertolt Brecht)
Domenica
15 Gennaio.
Mattina
presto, come sempre.
Nonostante
le inclementi previsioni (ci si attendeva pioggia al 70%), il cielo è limpido:
nondimeno il paesaggio ricorda le regioni polari. Il ghiaccio ricopre ogni
cosa.
Facendo
colazione, presagendo i 5 gradi sotto zero che ci aspettano, guardo Sandra e,
con un timido sorriso, le dico: “Questa è proprio passione; ma chi ce lo fa
fare?”
La
passione stessa, mi rispondo, quella sorta di sprone che, anche nelle
condizioni più inclementi, induce a dedicarsi con tanta e tanta dedizione non
solo ad un’attività che piace e che, talora, regala anche diverse
soddisfazioni, ma che, proprio perché parte di noi, della nostra natura, della
nostra indole, esprime al meglio il nostro io, esterna la parte migliore di
noi, diviene una sorta di biglietto da visita attraverso il quale chi non ci
conosce può farsi una prima, parziale idea di chi siamo.
So
che, all’esterno, indubbiamente ci attenderà una temperatura gelida; forse il
cielo sarà clemente, forse no e si diletterà a bersagliarci con sferzate di
vento, forse pioggia che ci inzupperà interamente e, quasi quanto una beffa,
aumenterà ulteriormente la sensibilità al freddo, forse, addirittura con una
vera e propria bufera di neve, con percorsi ghiacciati tra sterrati già violati
e resi pericolosi da chi è passato prima di noi.
Talora
so che la fatica e le inclementi condizioni atmosferiche spingeranno a pensare
di mollare, di tornare rapidamente a casa, al caldo, magari davanti ad un buon
caffè e so anche che, proprio allora - una tregua, un sorriso dal cielo - un piccolo, ma
significativo spiraglio di sole, una luce calda e rassicurante (quasi la
perpetua speranza, alla quale l’essere umano si aggrappa sempre, per tornare a
sorridere) spingerà tutti quanti ad uno sforzo ulteriore, a dimenticare ogni
piccola difficoltà incontrata per dedicarsi a ciò che più piace e rappresenta.
Sostenendoci
l’un l’altro, tra una parola ed un incoraggiamento, giungeremo anche alla fine
di questo tragitto, felici di aver ritrovato, in fondo a noi stessi, tutta la
determinazione e la passione che ci hanno fatto svegliare così presto in questa
fredda mattina di Gennaio per affrontare una nuova fatica.
Pare
quasi di vedere già l’arrivo, magari con un nutrito ristoro, una piccola
cascina riscaldata da un camino, panini, un buon tè caldo che ci faccia
scordare la temperatura glaciale esterna.
Partiamo
…
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