Paolo Callegari |
Un grande successo sia in termini numerici con i 600 pettorali della competitiva finiti già una settimana prima dell'evento, sia in termini qualitativi dove l'organizzazione non ha lasciato niente al caso e ha coccolato gli atleti con te' caldo ai ristori e un apprezzatissima medaglia per tutti i finsher, novità molto apprezzata!
La gara è stata vinta dal portacolori della Polisportiva Quadrilatero Said Agla in 1.12'28" mentre fra le donne il successo ha sorriso alla portacolori dell'Atletica Reggio Isabella Morlini con il crono di 1.22'07".
Oleksandr Vaskoniuk |
Matthew Robert Whitfield |
Molto buone anche le prestazioni di Luciano Paladini 20° in 1.19'47", Elia Sgaravatto 34° in 1.22'02", Alessio Zambrini 37° in 1.22'08", Alessandro Grenzi 49° in 1.24'00".
Sotto l'1.30' anche Cristiano Cavallini, Stefano Baldrati, Massimo Accorsi, Paolo Frozzi, Carmine Notaro, Davide Rossi, Raul Cillani, Michele Longhi e Andrea Rosati.
Fra le donne, la migliore delle nostre risulta Ottavia Vitarelli 19^ in 1.40'05" seguita a breve distanza da Elena Stegani 21^ in 1.40'19", Rossella Brocchieri 24^ in 1.41'00" e Rosanna Albertin 26^ in 1.42'20".
Sotto l'1.50' anche Maddalena Penzo, Silvia Ugatti e Paola Pantaleoni.
Davvero bravi comunque a tutti i partecipanti, anche i camminatori e i tanti bimbi della mini podistica, e agli organizzatori per aver sfidato il freddo e fatto si che questa Maratonina d'Inverno sia un grandissimo successo!!
LA CLASSIFICA COMPLETA
Per chiudere pubblichiamo il bellissimo racconto di Fabio Bossolari nostro nuovo tesserato all'esordio in una mezza maratona:
S.
Bartolomeo (FE), 15-01-17
Maratonina
d’inverno:
Eccomi
qua, la mia prima mezza maratona; non ho mai corso 21 km e ho fatto
una sola volta i 20 km ma sono convinto di potercela fare, tanto basta
solo mettere un piede davanti all’ altro!
La
sveglia alle otto, per essere alle nove e mezza sul palco della
premiazione per la foto di gruppo. Mi alzo ed esco per andare in
macchina a prendere una cosa. Macchina sommersa dal ghiaccio: prima
di partire devo preparare una bottiglia di acqua bollente per
sbrinarla; mi dico. Torno in casa, mi preparo, faccio colazione e
preparo l’acqua per la macchina. L’acqua calda non viene mai, la
caldaia è in blocco! Studia, briga, smonta e rimonta. La caldaia
riparte ma sono già passate le nove, devo sbrigarmi anche se parto
da San Martino e saranno dieci minuti sì o no.
L’auto
è sempre la statua ghiacciata di se stessa, acqua calda e via che si
parte; le strade ghiacciate non mi rallentano ma devo tornare a casa
perché ho scordato le spille da balia. Non si sa mai!.
Arrivo
a San Bartolomeo e vedo già gente che corre. Avrò sbagliato gli
orari? Saranno altre gare?
Mah.
Nel dubbio proseguo.
Parcheggio
la Polo nel vialone delle scuole, non molto distante dalla rotonda in
fondo allo stesso così posso correre fino all’arrivo per
riscaldarmi.
Per
strada vedo un ragazzo con la divisa della Corriferrara a cui chiedo
dove trovo lo stand, anzi lo seguo. Arrivo allo stand e cerco il mio
primo pettorale di gara: che emozione! Chiamano per la foto di gruppo
(io la persona più asociale del mondo che fa parte di un gruppo? Non
ci si crede!). Il pettorale lo fisserò poi dopo, metto il chip in
tasca e seguo gli altri. Foto fatta, pettorale fissato (non senza
difficoltà a causa delle dita congelate) e selfie di rito da mandare
a moglie e amici; il cronista avvisa che mancano 5 minuti alla
partenza. Mi avvio verso l’arco blu sempre seguendo la folla,
decido di mettermi in fondo per non creare ostruzione ai miei
compagni d’avventura ma ad un minuto dallo sparo la linea di
partenza si popola degli ultimi ritardatari così mi ritrovo a metà
del drappello di corridori. Preparo il Polar, i battiti sono già
oltre 100: iniziamo bene direi!
Sparo!
Partiti! Avvio il Polar e decido di partire calmo senza farmi
prendere dalla voglia di stare con altri e mi accuccio sulla riga di
sinistra della carreggiata. In molti mi superano qualcuno lo supero
io (pochi!) mi sposto sulla parte di destra della carreggiata che mi
è più famigliare e inizio a guardarmi intorno. Esce anche un timido
sole che mi fa apprezzare il panorama con questo variopinto
serpentone di corridori che colora al campagna. Inizio a controllare
il Polar: mi concentro sui battiti che non vogliono scendere sotto i
166 al minuto e sulla cadenza: 88-90 (il Polar conta un passo su due
o almeno spero!) perché so che così ho più probabilità di
farcela. Arrivo così abbastanza tranquillamente al ristoro dei 5km.
Non mi fermo ma mi concedo uno sguardo al passo: 5.30min/km ottimo!
Scoprirò però poi all’arrivo che causa di un settaggio sciagurato
fra sensore da scarpa e gps non sarà veritiero .
Proseguo
tenendo sotto controllo battiti e cadenza (165 e 90) fra curvoni che
gli altri atleti tagliano per percorrere meno strada. Io non conosco
queste finezze procedo sulla fidata linea di destra della
carreggiata. Si torna nello stradone dove ho lasciato la Polo, poco
più in la uno strano giro fra le case mi riporta sul traguardo:
saranno all’ incirca 7 km con il cronometro che segna i 45 minuti e
continuo fra curve e contro curve all’ interno del paese. Vedo molti
atleti che tagliano e inizio a pensare di fare lo stesso. Mi ritrovo
lungo un rettilineo interminabile lungo il quale arriva il cartello
dei 10 km al quale stacco il lap sul Polar: 59.46 ed andatura
(sbagliata!) a 5.36. Peggioro. Decido di accelerare, il cuore è
sempre oltre la soglia dei 163. Ok, mi convinco che non rientrerà
mai più fino all’arrivo. Intanto so di avere energie in abbondanza
grazie a Sofia e al suo compleanno festeggiato ieri (auguri Sofia!
Buon secondo compleanno!) e alla torta mangiata questa mattina come
colazione. Attraverso un ponte che dà su un bivio, adesso la strada
costeggia il canale ed è tutta una curva; posso testare la nuova
tattica di tagliare le curve. Destra-sinistra sinistra-destra le
prendo talmente strette che arriverò coi segni dei guard-rail sui
pantaloni. Pennello le curve che neanche Jorge Lorenzo sul Ducatone
quest’anno… Inizio a superarne qualcuno e mi galvanizzo tanto che
nelle orecchie risuona Freddie Mercuri con la sua “Don’t stop me
now”.
Arrivo
a Marrara, chilometro quindici circa e mi concedo un the caldo al
ristoro ma provo a non fermarmi. Pessima idea: correre e bere dal
bicchiere non è impresa facile, così il the mi va di traverso e mi
taglia il fiato mentre un Babbo Natale mi guarda con la faccia
interrogativa da un balcone. Mi chiedo se possa essere la mia
versione dell’Arcangelo Gabriele di fantozziani racconti che viene
a consigliarmi di tornare indietro. Non lo ascolto e procedo. Il
chilometro sedici sarà lunghissimo tanto che mi convinco che come
negli hotels il diciassette non esiste. Arriva la crisi, devo
rallentare, mi convinco di recuperare le forze per accelerare dopo il
diciannovesimo chilometro. Inizia una serie di sorpassi con un
signore con la maglia di Porta Saragozza che ogni tanto si ferma per
camminare. Chilometro diciassette (allora esiste! )
stringo i denti fino al bivio.
Si torna sulla provinciale che ormai ha riaperto al traffico e sono
ormai le dodici. Mi distraggo controllando che le auto non mi
investano intanto passo il cartello dei diciannove chilometri e mi
rendo conto che non riuscirò a fare l’allungo che mi ero
prefissati qualche chilometro prima. Arrivo alla rotonda che immette
sullo stradone della Polo e trovo le energie per accelerare un po’
anche perché voglio riprendere il mio compagno degli ultimi cinque
chilometri che mi ha staccato. Sullo stradone cerco la Dacia di mia
moglie, inizio a fantasticare su come sarà l’arrivo con Gaia,
Sofia e Monia che mi inciteranno. Spero ci siano. Ultimo passaggio
fra le case ed è rettilineo d’arrivo, lo faccio fra la gente con
pacchi gara e cassette di mele che raggiungono le proprie auto ma non
mi preoccupa: ormai non ho occhi che per le transenne di fianco
l’arrivo. Cerco la mia famiglia ma non la vedo. Magari si sono
distratte fra le bancarelle. Il mio sguardo scruta tutta la piazza.
Ma non le vedo. No guardo neanche il cronometro sopra al linea
d’arrivo. Gli ultimi metri sono di sconforto. Spengo il Polar,
rapida occhiata al tempo: 2:08:09, non ci metto molto a capire che i
5.30/5.50min/km visti sul Polar durante la gara non sono veritieri.
Chiedo ai cronometristi se è tutto a posto e mi dirigo verso il
banchetto delle medaglie poi al punto ristoro per il meritato the
caldo. Intanto trovo Luca di Serravalle che mi ferma e parliamo dei
relativi tempi. Lui un bel 1:56. Per questa volta mi hai battuto ma
la prossima volta…
Sempre
più affranto vado verso l’auto, sono passato solo pochi minuti
dall’arrivo e già inizio a sentire il freddo così decido di
riprendere a correre. Mi squilla il telefono, non vorrei rispondere.
Guardo: è Monia allora rispondo “Dove sei? Siamo qui al
traguardo”. Mi rianimo e inverto la direzione di corsa. Le vedo,
sono appena arrivate e Gaia mi corre incontro. È felice e lo sarà
ancora di più quando le metto al collo la medaglia. Ora sono felice
anche io.
Ci
avviamo verso la macchina, passando davanti lo stand della
Corriferrara mi ricordo di avere il chip di gara ancora in tasca.
Chiedo cosa me ne faccio. C’è il presidente (direi, perdonatemi!)
mi dice che dovevo metterlo alla scarpa. Non ci avevo proprio
pensato! Mi dice che sarò senza tempo e mi rincuora “Sarà per la
prossima volta!” mi dice. Vabbè intanto ora sono già contento
così. Porto il chip al banchetto e ritiro il pacco gara e ce ne
torniamo a casa. Io a questo punto sono già congelato.
Il
pomeriggio inizio a guardare foto e risultati su internet. Ci sono!
Il mio 2:08:09 è stato convalidato sono 530 e sono felice. Non mi
vedo nella foto di gruppo, purtroppo. Mi ero messo dietro un po’
nascosto perché non ho ancora una divisa di Corriferrara. Vabbè,
poco importa “Sarà per la prossima volta!” ricordo le parole del
presidente.
Grazie
a tutti. Grazie a Monia, Gaia e Sofia. Grazie agli organizzatori
della Maratonina d’inverno e ai volontari. Grazie al presidente e a
tutti i ragazzi di Corriferrara. Grazie a tutti i partecipanti.
Grazie per al bellissima giornata.
Con
affetto,
Fabio
B.
MARATONINA D'INVERNO 21,097 - 7,5 KM
NON COMPETITIVA: 7 PUNTI
NON COMPETITIVA: 7 PUNTI
GOZZO MASSIMO, LOBERTI RITA, NEGRI UGO, GAIBA VALENTINO, GAIBA STEFANIA, ZECCHINI MASSIMILIANO
MEZZA MARATONA: 21 PUNTI +
+31
7° VASKOVNIUK OLEKSANDR 1.13'27" 3'29"
+29
9° WHITFIELD MATTEW 1.15'37" 3'35"
+27
20° PALADINI LUCIANO 1.19'47" 3'46"
+26
34° SGARAVATTO ELIA 1.22'02" 3'53"
37° ZAMBRINI ALESSIO 1.22'08" 3'54"
+25
49° GRENZI ALESSANDRO 1.24'00" 3'59"
+24
60° CAVALLINI CRISTIANO 1.25'38" 4'04"
63° BALDRATI STEFANO 1.25'45" 4'04"
+23
67° ACCORSI MASSIMO 1.26'00" 4'05"
79° FROZZI PAOLO 1.27'23" 4'09"
82° NATARO CARMINE 1.27'29" 4'09"
+22
87° ROSSI DAVIDE 1.27'47" 4'10"
91° CILLANI RAUL 1.27'58" 4'10"
98° LONGHI MICHELE 1.28'57" 4'13"
+21
105° ROSATI ANDREA 1.29'58" 4'16"
112° BARBIERI RICCARDO 1.30'23" 4'17"
+20
126° ROTARU VITALIE 1.31'16" 4'20"
127° DI BARBORA MANUEL 1.31'17" 4'20"
129° VENTUROLI MARCO 1.31'32" 4'20"
132° SAIEVA MAXIMILIANO 1.32'14" 4'22"
139° POLIZZI OMAR 1.32'51" 4'24"
142° TIEGHI MAURO 1.32'55" 4'24"
+19
145° STABELLINI ROBERTO 1.33'02" 4'25"
150° ROSATI MATTIA 1.33'29" 4'26"
+18
174° BRONZI VITTORIO 1.35'02" 4'30"
178° BIGONI MASSIMILIANO 1.35'15" 4'31"
181° GIANANTONI MARCO 1.35'24" 4'31"
182° LERCH ALEXANDER 1.35'32" 4'32"
192° FALAVENA ALESSIO 1.35'53" 4'33"
+17
207° BOCCHI LORENZO 1.37'21" 4'37"
208° FOGLI MORRIS 1.37'21" 4'37"
217° ARTIOLI ANDREA 1.38'15" 4'39"
+16
226° GUZZINATI MICHELE 1.39'05" 4'42"
227° SANSONI DIEGO 1.39'05" 4'42"
228° CREMONINI ANTONIO 1.39'06" 4'42"
232° CORÀ MASSIMO 1.39'25" 4'43"
233° PARTEL PAOLO 1.39'25" 4'43"
+15
264° BALBONI ROBERTO 1.41'20" 4'48"
+14
276° PRINI SANDRO 1.42'30" 4'52"
277° BOARATI MARIO 1.42'30" 4'52"
286° CECCARELLI PIERLUIGI 1.43'01" 4'53"
289° BOTTI MASSIMO 1.43'07" 4'53"
296° DE CROCE CARLO 1.43'14" 4'54"
+13
303° CREMONINI GABRIELE 1.43'54" 4'55"
308° MAZZOLI STEFANO 1.44'13" 4'56"
318° MINGOZZI LUCA 1.44'47" 4'58"
320° ZUCCHINI MARIO 1.44'50" 4'58"
322° DIANTI GIANLUCA 1.45'00" 4'59"
327° TEBALDI MIRKO 1.45'14" 4'59"
+12
330° ROMANO ALEJANDRO 1.45'22" 5'00"
331° AVANZI MARCO 1.45'22" 5'00"
333° MALFATTO OTTORINO 1.45'44" 5'01"
337° TALMELLI DAVIDE 1.46'00" 5'01"
338° SIBILLA PIETRO 1.46'04" 5'02"
343° TEUTONICO ANTONIO 1.46'13" 5'02"
+11
358° BOARINI LEONARDO 1.47'39" 5'06"
362° LAMBERTINI MATTEO 1.47'56" 5'07"
372° CANAZZA DANIELE 1.48'31" 5'09"
375° BOSSIO GIUSEPPE 1.48'47" 5'09"
375° BOSSIO GIUSEPPE 1.48'47" 5'09"
+10
378° RAPINI EMILIANO 1.48'52" 5'10"
381° MASCIOLA LEONARDO 1.49'02" 5'10"
384° VALIERI LUCA 1.49'08" 5'10"
402° ZAGHI MATTEO 1.50'16" 5'14"
+9
416° PUNTURIERI FILIPPO 1.51'44" 5'18"
+8
425° PALTRINIERI SERGIO 1.52'58" 5'21"
+7
452° FRANCHINI LUIGI 1.55'02" 5'27"
457° DESERTI SIMONE 1.55'25" 5'28"
+6
463° GALLIERA SILVIO 1.56'23" 5'31"
+5
471° ROBUSTINI MAURO 1.57'41" 5'35"
473° LAMPRONTI MARCELLO 1.58'05" 5'36"
477° COLOMBANI PAOLO 1.59'04" 5'39"
481° SIMONE ALBERTO 1.59'22" 5'39"
482° COLLINA GIANNI 1.59'24" 5'39"
+4
489° MEDAS LUIGI 1.59'58" 5'41"
493° POLESINANTI ALESSANDRO 2.00'14" 5'42"
+2
518° DE PADOVA CONCETTO 2.04'23" 5'54"
+0
531° BOSSOLARI FABIO 2.08'12" 6'05"
547° GAGLIARDI ROMANO 2.25'58" 6'55"
+21
241° VITARELLI OTTAVIA 1.40'05" 4'45"
245° STEGANI ELENA 1.40'19" 4'45"
259° BROCCHIERI ROSSELLA 1.41'00" 4'47"
+20
275° ALBERTIN ROSANNA 1.42'30" 4'52"
299° PENZO MADDALENA 1.43'32" 4'54"
+19
301° UGATTI SILVIA 1.43'48" 4'55"
+16
393° PANTALEONI PAOLA 1.49'42" 5'12"
399° BIANCOLLI ROSA 1.50'08" 5'13"
+15
415° BENINI ELISA 1.51'43" 5'18"
+14
436° ROSSI LINDA 1 54'01" 5'24"
+13
445° CARLINI CINZIA 1.54'27" 5'25"
447° MAIETTI CATERINA 1.54'35" 5'26"
+11
479° TOIGO DANILA 1.59'15" 5'39"
+10
485° FRANCESCHINI CATERINA 1.59'30" 5'40"
+9
506° TALMELLI BARBARA 2.01'52" 5'47"
+3
538° CAZZOLA MARIKA 2.12'49" 6'18"
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