domenica 16 novembre 2025

Vertikal del Gervero

 

Vertikal del Gevero 2025: dove la notte incontra la montagna

Cison di Valmarino, 15 novembre 2025 
Il bosco profuma di umido, il respiro crea nuvole di vapore nella sera che cala, e una fila di luci frontali si raduna ai piedi del Gevero come guerrieri pronti alla salita. È qui che si è svolto il Vertikal del Gevero 2025, una gara breve solo sulla carta: 5 km per 1000 metri di dislivello, un’ascesa brutale e magnifica che porta gli atleti dal fondo valle fino alla cima illuminata come un faro nella notte.

Il sentiero, tutto single track e spesso esposto, ha messo alla prova gambe, fiato e coraggio. Il buio della sera, lungi dall’essere un limite, ha trasformato la gara in un’esperienza mistica, quasi primordiale: solo il cono di luce della frontale e l’ombra della montagna davanti a sé.

“Bello bello bello… uno spettacolo” – Il racconto di Michele Tuffanelli

Tra i partecipanti, Michele Tuffanelli ha vissuto la gara come un’avventura totale, raccontandola così:

"Bello bello bello lo volevo questo vertikal spettacolare anche perché per me la partenza sotto sera con la frontale è una novità. Quando alla partenza si vede quella luce che si accende lassù dove devi arrivare fa veramente impressione 😳. Ma via, si parte: i primi tre km scorrono via tranquilli stando attento dove mettere i piedi, sempre in single track e spesso esposti. Poi eccoli gli ultimi due km: il quarto su roccia, spesso dovendo arrampicarsi; gli ultimi 250 micidiali su un pratone praticamente a faccia a terra, con un gran tifo che ti carica a mille e ti tira su a quella luce che vedevi da laggiù piccola piccola. Veramente uno spettacolo… terzo tempo rispecchia la gara, con polenta e ragù top."

Un racconto che condensa tutta l’essenza del Vertikal del Gevero: la sfida, la fatica che brucia, la gioia di vedere la meta sempre più vicina, e quel misto di paura e entusiasmo che solo un vero verticale può regalare.

La magia di una gara notturna

Salire di notte cambia tutto.
Il bosco si stringe, i suoni diventano più intensi, la percezione del vuoto e delle pendenze si amplifica. Ogni passo è un piccolo atto di fiducia. E quando la luce in cima, minuscola all’inizio, diventa sempre più vicina, la montagna sembra rispondere allo sforzo degli atleti.

Gli ultimi 250 metri, un muro erboso che pare verticale, sono già destinati a entrare nella leggenda della gara: mani a terra, gambe che urlano, pubblico che incita. Un rito di passaggio, più che un finale.

Un arrivo che sa di montagna

Come ogni evento che si rispetti nelle Prealpi Trevigiane, anche il “terzo tempo” è stato all’altezza della sfida. Polenta fumante,   ragù corposo e quell’atmosfera da famiglia allargata che accomuna chi ha appena condiviso un’avventura vera.

Conclusione

Il Vertikal del Gevero 2025 non è stato solo una gara: è stato un piccolo viaggio nella notte, una salita verso una luce lontana, una sfida con sé stessi.

Chi c’era, lo sa: certe emozioni non si misurano in chilometri o dislivelli, ma nel battito del cuore mentre si guarda la cima… e si continua a salire.






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