martedì 5 agosto 2025

52^ Camignada poi siè refuge

 

🏔️ Camignada poi siè Refuge: tra sudore, rifugi e cielo alto

Auronzo di Cadore – 3 agosto 2025 – 34 km, 1500 m D+ (e tanta gamba!)

Oh, ma che giornata! Il 3 agosto 2025, tra i boschi, i ghiaioni e le creste aguzze delle Dolomiti di Auronzo, si è corsa la 52ª edizione della Camignada poi siè Refuge.
Una non competitiva per modo di dire: 34 chilometri e 1500 metri di dislivello positivo, con salite da bruciare i polmoni e discese che tritano le ginocchia, altro che passeggiata!

⛰️ Il giro dei sei rifugi... e delle sei fatiche!

Si parte di buon mattino, zaino in spalla, gambe sveglie e cuore aperto. Il percorso abbraccia sei rifugi, ai piedi delle maestose Tre Cime di Lavaredo, tra rocce bianche, pascoli alti e il cielo che pare così vicino da poterlo toccare.

Ce lo racconta così Renato Finco:

Panorami stupendi, ti sembra di toccare il cielo con un dito. Il giro dei sei rifugi alla base delle Tre Cime è un’esperienza unica.
Appunto... unica per le emozioni, ma anche per la fatica! I 2000 metri di discesa tecnica ti spezzano le ginocchia!
Questa non competitiva non ha nulla da invidiare ad altri famosi trail dolomitici: fatica, sudore... ma tanta felicità all’arrivo per aver conquistato un altro traguardo storico: la 52ª Camignada.

🥾 Gente vera, montagne vere

Qui non ci sono fotografi ad ogni curva, né tappeti rossi al traguardo. Solo pietre, radici, vento fresco in faccia e la voce del bosco che ti accompagna.
Ogni passo è guadagnato, ogni respiro è rubato all’aria sottile. Eppure, è proprio lì che ti senti vivo come non mai.

🍝 All’arrivo: polenta, birra e storie da raccontare

All’arrivo non servono le medaglie: basta una panca di legno, un piatto di polenta fumante, una birra ghiacciata e la soddisfazione stampata in faccia.
Tra volti arrossati e maglie impregnate di sali e sorrisi, si capisce bene perché, da 52 anni, questa corsa continui ad attirare chi ama la montagna senza fronzoli, ma con tanta anima.


👣 Camignada, ci rivediamo l’anno prossimo!

Chi ha corso la Camignada lo sa: non è solo una gara. È un patto con la montagna, una sfida onesta tra uomo e natura, una storia da raccontare davanti al camino, con le scarpe infangate e il cuore pieno.









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