martedì 6 ottobre 2015

6ª Maratonella di Campalto (Ve): 30 Km in Laguna per la ciurma Corriferrara


Domenica 4 ottobre si è svolta la 6a edizione della “Maratonella di Campalto” nella piccola località lagunare veneziana situata sulla terraferma tra Marghera/Mestre e l’aeroporto Marco Polo di Venezia.
Questa manifestazione, che da anni è considerata tappa irrinunciabile della preparazione per la Venice Marathon, è famosa in Veneto (ma ormai anche fuori regione) per essere la corsa:
  • dei 3 parchi (parco San Giuliano, parco Chiarin, parco Albanese);
  • dei 3 ponti (ponte del Passo, ponte Europa, ponte sull’Osellino);
  • dei 3 boschi (bosco dell’Osellino, bosco Zaher, bosco Ottolenghi);
  • dei 3 forti (forte Cosenz, forte Carpenedo, forte Manin).
In programma tre distanze: 30 km competitiva valida anche per il campionato italiano bancari/assicurativi; 15 km ludico motoria a passo libero (“Fit” e “Nordic Walking”); 6 km “Family run”.
Partenza dei 30 km alle ore 9:15 da via Orlanda (a seguire le marce non competitive), dopo aver ascoltato e cantato l’inno di Mameli.
Per la cronaca riporto di seguito il bell’articolo di Giacomo Costa tratto da “La Nuova Venezia” (http://nuovavenezia.gelocal.it):
Non sono bastate le nuvole incerte della prima mattinata ad ingrigire la domenica di Campalto, che ieri al clima umido e sonnacchioso di inizio autunno ha opposto i colori e l'energia dello sport, dell'agonismo ma soprattutto della festa cittadina. La sesta “Maratonella”, la manifestazione podistica lungo via Orlanda, nel suo percorso più lungo arrivava a snodarsi attraverso boschi, parchi e forti della metà orientale del territorio comunale.

Oltre 1800 i partecipanti, divisi nei tre tracciati: il più impegnativo, da 30 chilometri, ha coinciso anche con la “TrentaKmVe”, seconda gara competitiva del campionato italiano bancari/assicurativi, ha registrato più di 800 pettorine; meno impegnativi, e declinati anche in versione “Fit” e “Nordic Walk”, a colpi di bastoncini in carbonio, gli altri due percorsi da 15 e 6 chilometri sono stati invece affollati da famiglie, bambini e “atleti di lungo corso”, che hanno saputo sopperire al minor agonismo grazie ad una sovrabbondanza di spirito sportivo e buonumore.

Partiti dopo le 9, alle 11.30 del mattino la maggior parte dei corridori era già ritornata in piazza San Benedetto, i primi runner in gara sul percorso lungo ormai ricongiunti con i “colleghi” dal passo più rilassato; mentre i volontari dell'organizzazione cingevano i partecipanti con le medaglie commemorative i più stanchi tra i maratoneti allungavano l'ultimo sprint, i più affamati, invece, si fermavano a sbirciare ai lati del traguardo, dove erano state preparate bottiglie di prosecco ghiacciate e stuzzichini.

Nei campi alle spalle della chiesa si entrava davvero nella seconda parte della giornata: biscotti, frutta e bevande, e al segnale dello speaker gli organizzatori hanno dato il via al “pasta party” prima e al “pizza party” poi, grazie ai quali i corridori meno preoccupati dalla linea hanno potuto inseguire sorridendo le calorie appena bruciate. In mezzo a panchine, transenne e striscioni c'era persino chi, zuppa di fagioli in mano, si informava riguardo alle prossime competizioni podistiche, visto che tra le due porte da calcio bianche della parrocchia di Campalto (dove aveva sede il Campo Base) avevano trovato posto i punti informativi di tutte le maggiori manifestazioni agonistiche e amatoriali del Veneto (e non solo). Mentre tutti sostituivano le fettine d'arancia con ben più sostanziosi tranci di capricciosa, alle porte del patronato il presidente della maratona, Flavio Mestriner, ha dato il via alle premiazioni, affiancato dal presidente della Municipalità di Favaro, Marco Bellato: riconoscimenti, targhe e medaglie non sono arrivati solamente alle migliori performance sulla 30 chilometri, ma hanno interessato ciascuna gara e categoria, restituendo a tutti la sensazione di una corsa pienamente partecipata. A mezzogiorno il sole ha definitivamente accantonato le nuvole e anche le strade vicine, fino ad allora immerse in una pigra quiete autunnale, si sono popolate tra gli sguardi dei curiosi e gli strilli divertiti dei bambini; i partecipanti alla corsa si potevano distinguere facilmente, anche quando tornavano a casa in abiti “civili” dopo essersi cambiati nelle auto o nelle stanze della parrocchia: stretto saldamente in mano avevano il sacchetto giallo con i gadget della festa e, nonostante la fatica, sui loro volti erano stampati i sorrisi soddisfatti di chi ha lottato contro stanchezza e acido lattico, vincendo”.

Percorso molto bello ma a tratti complicato. Nella prima parte di gara c’era molto sterrato ed erba, e la pioggia incessante della notte comunque aveva reso il terreno pesante e scivoloso…e con un occhio sempre vigile alle buche che non erano poche soprattutto in aperta campagna.
Una parte del percorso (soprattutto all’interno del Parco San Giuliano a Mestre) ripercorreva il tragitto della Venice Marathon, per poi proseguire nei km finali sull’argine lungo la laguna dal quale si vedeva Venezia in lontananza…molto suggestivo!
La “ciurma” Corriferrara ha visto ai nastri di partenza ben 8 atleti, ognuno con le proprie velleità, ma tutti sorridenti e carichi a molla (soprattutto le girls, agguerrite più che mai).
Iniziamo per galanteria proprio da loro:
  • prima “quota rosa” al traguardo l’irriducibile Giulia Bellini che dimostra di essere in gran forma stoppando il crono in 2h21’24” finendo così 3a di categoria e quindi a premio (le sue parole alla fine sono state “volevo testare la gamba come girava”…risposta “maial”!!!);
  • a seguire troviamo quella burlona della Veronesi che chiude la sua prestazione tra sorrisi e scherzi in 2h52’46”, risultato che le è valso il titolo di “diversamente abile” vista la sua immobilità nelle ore a seguire (e pensare che ha avuto la “faccia tosta” di superare la Talmelli con un “bye bye baby”…non si fanno queste cose quindi meritata punizione divina);
  • di poco dietro la super BarbyTal che in questo periodo sta facendo più lunghi di quanti ne abbia fatti la Straneo in carriera…e così chiude alla grande in 2h54’03”, molto soddisfatta della propria prestazione;
  • infine la temeraria Angela Leonardi che per la prima volta si testa sui 30 km ottenendo un buon risultato in 3h02’49”…inutile dire che la sua gioia era alle stelle sia per l’impresa personale sia per essere arrivata senza dolori o acciacchi vari!


Purtroppo la nostra Barbara Marchi, partita serena e con tutta la buona volontà di fare bene, si è dovuta arrendere a “Mr. Campalto” al 10° Km per un forte dolore al piede destro che le ha interessato la parte esterna e il tendine d’Achille; il suo brio però è stato più forte del dispiacere e quindi la festa post gara l’ha vista sorridente e “autoironica” come sempre. Forza Barbara!!!
Al di là di tutto, bravissime le nostre “top runner”, dalla prima all’ultima nessuna esclusa!!!
In campo maschile, invece, il primo a tagliare il traguardo è stato il sottoscritto in 2h14’25” (97° assoluto/16° cat), seguito dal tandem Ugo Negri-Davide Talmelli che hanno corso in compagnia chiudendo in 2h31’00”.
Anche il trio degli irriducibili maschietti è soddisfatto (e orgoglioso) della propria prestazione, non sfigurando di fronte alle accanite donzelle estensi!
E così con le nostre grosse medaglie in vetro di Murano al collo (che pesavano più dei 30 km fatti!) possiamo dire che “anche la laguna è stata asfaltata”!
Marcello Garbellini


CAMPALTO km 30
 GARBELLINI MARCELLO
4'28"/km30+15
 BELLINI GIULIA
4'42"/km30+18
 NEGRI UGO
5'02"/km30+8
 TALMELLI DAVIDE
5'02"/km30+8
 VERONESI MARIASOLE
5'45"/km30+5
 TALMELLI BARBARA
5'48"/km30+5
 LEONARDI ANGELA
6'05"/km30+1
 MARCHI BARABARA
10


P.C.