Domenica 1° marzo
si è corsa la 41a edizione della Roma-Ostia, la mezza maratona più
partecipata d’Italia che, in questa occasione, ha fatto registrare il record di
iscrizioni alla 21 Km agonistica con 13.500 partecipanti, ai quali vanno ad
aggiungersi i 2.300 partecipanti alla corsa non competitiva di 5 Km chiamata
“Euroma2Run” che ha dato la possibilità ai neofiti della corsa di trattenersi a
fare shopping dentro il Centro Commerciale Euroma2.
L’evento,
ottimamente organizzato dal G.P. Bancari Romani, ha preso il via dal
PalaLottomatica in zona Eur con lo start lanciato dall’assessore allo sport e
alla scuola di Roma Capitale, per arrivare poi sul lungomare all’altezza della
Rotonda di Ostia.
La partenza è
stata scaglionata ad “onde” per favorire l’avvio della corsa: alle ore 9.15 è
partita la prima onda costituita da “elite & top runners”, “best runners” e
“good runners” (tempi da 50’ a 1h 39’ 20”); alle ore 9.20 è stata la volta
della seconda onda con le griglie dei “front runners” e “runners” (tempi da 1h
39’ 21” a 1h 59’ 59”); alle ore 9.20 è partita l’ultima onda costituita dai
“tap runners” (tempi dalle 2h in poi), mentre a chiudere il lungo serpentone
dei podisti sono stati gli amatori della non competitiva, tra cui anche
l’atleta paralimpica Annalisa Minetti (peraltro conosciuta il giorno precedente
allo stand Adidas presso l’expo “Casa Ostia”).
Per il terzo anno
consecutivo la Roma-Ostia è stata insignita della IAAF GOLDEN LABEL, il massimo
alloro che l’Associazione Internazionale delle federazioni di atletica leggera
può assegnare ad una gara di corsa su strada, un riconoscimento attribuito solo
ad altre 5 gare in tutto il mondo. Ciò testimonia che la Roma-Ostia è una delle
migliori sfide internazionali sui 21,097 Km ed è entrata così di diritto nel
gotha delle grandi manifestazioni di corsa su strada, grazie anche al sostegno
di Adidas, sponsor tecnico della manifestazione da numerosi anni.
Una meravigliosa
giornata di sole, i 10/12°C alla partenza (15°C all’arrivo) e l’assenza di
vento, hanno accompagnato gli atleti lungo un percorso rinomato anche, e
soprattutto, per essere veloce: partenza in discesa da Viale Cristoforo Colombo
per il 1° Km, svolta a sinistra in Viale Europa e di nuovo a sinistra formando
così un quadrato, per poi immettersi direttamente sull’Aurelia in direzione
Ostia Mare (sostanzialmente 19 Km totalmente dritti). Pur essendo un percorso
veloce caratterizzato da alcune lunghe discese che trasformano gli atleti in
gazzelle, il tratto tra il 9° ed il 12° km è totalmente in salita (la
cosiddetta “salita del Presidente”), non molto ripida ma lunga, di quelle
“spezzagambe” e soprattutto “spezzaritmo”.
E’ vero che ad
ogni salita corrisponde una discesa, ma gran parte degli atleti hanno perso dai
30”/Km in su in questi 3 Km circa, tanto da arrivare al ristoro attorno al 12°
Km in affanno e con la conseguente difficoltà, nonostante la successiva discesa,
a far girare bene le gambe in direzione mare.
Francamente sul
percorso in sé c’è gran poco da dire e soprattutto da vedere (se non una sfilza
infinita di pini marittimi e, ogni tanto, un gruppo folto di cittadini a
tifare); si possono però sottolineare gli ottimi ristori suddivisi in più
tavoli (almeno 12 a ristoro) con acqua ed integratori, mentre all’ultimo
ristoro del 17° Km erano presenti anche le arance offerte da una cooperativa
locale.
Proprio in questo
Km avviene il momento più “suggestivo”: quello di vedere il mare all’orizzonte
e la strada in discesa attorniata da una vegetazione brulla e mediterranea
(faceva un po’ “american style”).
Da menzionare
anche un dettaglio allegorico: al 10° Km affisso ad un pino marittimo c’era una
cartello con scritto “ma chi te l’ha fatto fa’”…e al 16° Km circa il sequel
“…forse ce la poi fa’”!...due momenti simpatici che hanno scatenato l’ilarità
dei podisti facendogli ricordare che, prima di tutto, si è presenti per
divertirsi.
Tornando alla
cronaca della gara, i protagonisti sono stati ovviamente quelli annunciati nei
giorni precedenti. In campo maschile i fortissimi keniani Chemosin, Cheprot,
Langat e Kiprotich hanno fatto subito il vuoto accompagnati dall’ugandese
Kusuro il quale ha fatto da quinto incomodo nella lotta per il primo posto.
Il quintetto ha
fatto selezione a ridosso del 10° Km lungo la predetta “salita del Presidente”
ed ha proceduto unito fino al 18° Km quando si è scatenata la bagarre che ha
visto Chermosin (favorito della gara ed accreditato con 59’19) e Cheprot
involarsi verso il traguardo. Chermosin l’ha spuntata, centrando la migliore
prestazione mondiale del 2015, in 59’37” mentre il suo connazionale ha chiuso
in 59’39”. Un eccellente Geoffrey Kusuro ha chiuso al terzo posto, per
pochissimi metri, strappando il nuovo record nazionale ugandese in 59’43” e
completando, per il terzo anno consecutivo, il podio maschile sotto i 60 minuti
di gara per la Roma-Ostia.
La pattuglia
italiana può festeggiare per la bella performance del 25enne delle Fiamme
Gialle Ahmed El Mazoury, partito con l’intento di battere il proprio personale
(1h03’37”), obiettivo abbondantemente raggiunto. Il lecchese di origini
marocchine ha infatti tagliato il traguardo in nona posizione con il crono di
1h02’39”. Altrettanto bella la gara femminile dominata dall’etiope Amane Beriso
capace di riscrivere il suo personale migliorandolo di oltre tre minuti (1h
08’42”) il suo tempo sulle strade della Roma-Ostia che demolisce il precedente
1h11’51”. Sempre Kenya ai posti d’onore con Sharon Cherop e Emily Ngetich che
giungono ai posti d’onore a braccetto con lo stesso tempo finale: 1h 09’13”.
Sono due le
italiane fra le prime dieci: Fatna Maraoui e Laila Soufyane, entrambe del
Centro Sportivo Esercito che hanno concluso rispettivamente all’8° e al 10° con
un riscontro di 1h 12’ 15” e 1h 12’ 43”.
Alle ore 13:00
sono stati 10.969 gli atleti che hanno tagliato il traguardo di questa 41a
Roma-Ostia.
E tra questo
plotone di runners erano presenti anche quattro portacolori dell’Atletica
Corriferrara: primo del quartetto Marcello Garbellini che ha chiuso la sua buona
prestazione al 920° posto (170° cat.) in 1h28’02”, ancora distante dalla condizione migliore ma molto
soddisfatto del risultato, in linea con le proprie previsioni; a seguire il
nostro “libanferrarese” Yasser Ghandour con un risultato al di sotto delle
aspettative e delle attese (1h42’00”) in 3750° posizione, complice però un forte dolore al
ginocchio sinistro dopo 7/8 Km che l’hanno costretto a rallentare e fermarsi un
attimo dai medici per ricevere del ghiaccio istantaneo. Ma nonostante ciò ha
stretto i denti e ha portato a termine la sua gara in puro stile “Braveheart”.
Al terzo posto
troviamo una buona Simona Frisina che, nonostante lo stop forzato di 20 giorni
causa problemi fisici, ha comunque dimostrato la propria tenacia giungendo al
traguardo in 1h56’40” (7540a, 787a donna), tempo che la fa ben sperare per i prossimi impegni
agonistici (nel mirino il PB a breve).
A chiudere il
cerchio l’energica simpaticona della Mariasole Veronesi che taglia il traguardo al 7906° posto (881a donna) in 1h58’27”, ampiamente in linea con le proprie aspettative dichiarate nel pregara.
Alla fine della
fiera, di “ostie” se ne sono sentite tante, in tante lingue e soprattutto lungo
la “salita del Presidente”, ma nonostante ciò i nostri atleti hanno festeggiato
insieme sul Lungomare tra il ricco ristoro finale, mille risate e quella
medaglia al collo di 8 cm di diametro che valeva la pena conquistare e portare
a casa, almeno una volta!
In conclusione è
bene segnalare che quest’anno il programma di impegno sociale della
manifestazione ha sostenuto Special Olympics Italia, Comunità di Sant’Egidio,
Sport Senza Frontiere Onlus e Komen Italia, associazioni con finalità ed
iniziative differenti, che sono state in prima linea nell’organizzazione dei
ristori e dei punti di animazione sul percorso.
Ed è opportuno
ricordare anche che dietro alla Roma-Ostia c’è una grande macchina
organizzativa che basa la sua operatività sul grande sostegno delle Forze
Armate e delle Forze di Polizia: le prime disponibili ad offrire un supporto
costante a tutte le varie attività dell’evento, le seconde pronte ed operative
per garantire la sicurezza e l’incolumità degli atleti in gara.
E’ grazie anche a loro
se NOI abbiamo avuto la possibilità, e la fortuna, di correre liberamente la
Roma-Ostia 2015.
Marcello Garbellini
P.C.