Oggi ho corso. Ma non era una corsa qualsiasi: era una sfida lanciata al cuore della campagna toscana, vicino a Bagno a Ripoli, tra le curve dolci e traditrici di colline antiche come il tempo.
Sono partito come faccio sempre: con calma, con rispetto. Mentre tanti si lanciavano subito nel dislivello positivo, cercando di domare la pendenza con l’arroganza del fuoco, io ho lasciato che fosse la strada a parlare. Ho ascoltato il mio corpo, i battiti del cuore, il respiro della terra.
Uno a uno, ho iniziato a recuperarli. Le gambe si facevano più leggere, la mente più lucida. Era come se ogni passo mi liberasse. Sorpassavo volti affaticati, ombre di entusiasmo svanito. E io, invece, andavo. Sempre più forte. Ho chiuso settimo assoluto, con il cuore pieno e le gambe ancora pronte a lottare.
E alla fine, il premio. Non una medaglia fredda, ma un tesoro degno di chi ama questa terra: un crostino croccante che profumava di casa, pasta fresca e dura come le salite che avevo affrontato, e una passata di pomodoro rossa come il tramonto sulle colline.
Oggi non ho solo corso. Oggi ho scritto la mia piccola epopea, con il sudore, con la fatica, e con la gioia semplice e potente di chi arriva alla fine sapendo di aver dato tutto. Pierre Casole
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