🏺 La Vallazza: canto degli eroi di Molinella 🏺
Canto I – Dell’asciutto sterrato, delle sportine e della gloria Corriferrara
Molinella fu quel giorno, il 2 di novembre dell’anno duemilaventicinque, teatro di nobili fatiche e sudate glorie.
Sotto un sole d’autunno che pareva d’estate, quando la campagna emiliana s’accende di giallo e di rame, gli eroi Corriferrara calzarono le scarpe e si schierarono alla partenza della “La Vallazza”, gara di 13,5 chilometri tra erba, ghiaia e stradine d’asfalto.
Né pioggia né fango fermarono i prodi, perché la terra era asciutta e gentile, come il sorriso d’una dea benevola.
⚔️ Canto II – Delle gesta di Rosanna, la veloce tra le donne
E si levò come brezza sul campo la figura di Rosanna Albertin, 
che pur dicendo:
“Gara affatto veloce (per i miei gusti), praticamente una campestre... nonostante ciò è andata molto bene!”
corse con animo fiero e passo leggero, conquistando il 4° posto assoluto e fu la 1ª di categoria. 
E con lei le girls Corrife, le compagne d’arme, tornarono vittoriose, sportine al braccio e sorrisi d’oro.
“Bella e divertente mattinata” disse Rosanna,
e tutto il popolo podistico ne cantò le lodi.
🏺 Canto III – Paola, signora della mortadella e delle vittorie
Poi fu la volta di Paola Pantaleoni, colei che domina i percorsi misti e gli animi festosi.
Anche per lei 1° posto di categoria,  
 e un bottino degno d’un’eroina: una mortadella da un chilo, simbolo di gloria e di banchetto post-bellico. Ella disse, col cuore lieto e lo sguardo grato:
“La Vallazza km 13,500 tra sterrato, ghiaia e (poco) asfalto: non proprio una gara veloce ma un’altra bella prova.
Complimenti agli organizzatori… E la mortadella da 1 kg me la sono portata a casa assieme alle sportine!!”
E gli dèi del ristoro sorrisero compiaciuti.
🌿 Canto IV – Dei valorosi Grandi e Medri, e delle curve del destino
Vennero poi Denis Grandi 
 e Alessandro Medri, guerrieri del passo costante, che combatterono tra curve e sterrati, giungendo entrambi 4° di categoria, a un soffio dal podio.
E Denis, uomo di natura e poesia, parlò così:
“Percorso non molto veloce perché presenta diversi settori sterrati e in erba con tanti cambi di direzione, ma a me piace comunque tanto perché amo questi paesaggi e il contatto con la natura!”
E la campagna di Molinella, udendo quelle parole, rispose frusciando le sue foglie dorate.
🌸 Canto V – Delle donne serene, Sara e Caterina
E non furono da meno Sara Melloni   e Caterina Maietti, 
che onorarono la corsa con grazia e tenacia: 
Sara, che un tempo aveva lottato col fango, finalmente trovò la pace dei sensi e dei piedi:
“Per la prima volta sono riuscita ad apprezzare questo percorso, senza lottare per rimanere in piedi o per uscire dal fango.
Una gara ben organizzata e ben premiata, in una giornata che sembrava estiva.”
E tutti annuirono, perché davvero il sole pareva benedire i Corriferrara.
🏆 Canto VI – Della gloria e delle sportine eterne 
Così si concluse la giornata eroica:
nessun cavallo, ma molte scarpe veloci;
nessuna spada, ma gambe e sorrisi affilati.
I Corriferrara tornarono al campo base, carichi di premi, sportine e storie da raccontare.
E mentre il sole calava dietro le campagne di Molinella, una voce si levò tra gli atleti, dicendo:
“Che bella è la fatica, quando sa di natura, di amicizia… e di mortadella.”
E gli dèi del podismo, commossi, brindarono con sali minerali e applausi.
Così cantò la Vallazza, e così sia tramandato: che in ogni corsa ci sia un po’ di epopea, un po’ di ironia, e sempre una sportina felice alla fine.










Nessun commento:
Posta un commento