sabato 3 agosto 2019

TRANS D'HAVET: UN VIAGGIO INDIMENTICABILE




Mi sono voluto prendere un po' di tempo per realizzare questo articolo perchè volevo che i ricordi e le emozioni che ho provato avessero il tempo di essere assimilate meglio e poter così raccontare questa grande avventura nel migliore dei modi.
Sarò u po' più lungo del solito, ma ho 18 ore da raccontare...
Questa Trans d'Havet 2019 per noi, io Matias e Farde, non è stata una gara, ma un avventura, un viaggio che sognavamo da tanto tempo e che non ha deluso le nostre aspettative.
Partiamo venerdì pomeriggio da Ferrara, il clima che si respira in macchina, come sempre quando c'è la giusta compagnia, è allegro e scherzoso ma sotto sotto si percepisce un po' la tensione e la preoccupazione per quello che ci aspetterà nelle circa 20 ore successive.
Infatti per tutti noi la TDH rappresenta la prima gara su una distanza superiore ai 50-60 km e anche il dislivello positivo di oltre 5000 metri è una novità assoluta, così come è assolutamente la prima volta che dovremo correre per l'intera notte...
Arriviamo a Valdagno e andiamo subito a ritirare il pettorale; qui scopriamo purtroppo che per un allerta meteo dovuta a un grosso temporale previsto nella giornata di sabato, il percorso è stato modificato ed è stata esclusa la Cima Carega, la vetta più alta e suggestiva della gara.
 Il percorso una volta arrivato a Campogrosso scenderà fino ai 400 mt di altezza di Recoaro per poi risalire con una terribile ascesa di 1200 mt da affrontare intorno al 60° km, mantenendo comunque inalterata distanza e dislivello totale della gara.


Un po' dispiaciuti, ma convinti che la decisione degli organizzatori sia la più corretta e saggia per la nostra sicurezza, ci dirigiamo così a cena (dove penso di aver mangiato i migliori bigoli all'oca della mia vita) e poi iniziamo a vestirci e a preparare lo zaino con tutto il necessario per affrontare questa sfida...
Tutto e pronto, alle 10,30 arrivano le navette che ci portano a Piovene Rocchetta, l'adrenalina inizia a salire, sulle navette alcuni atleti locali ci raccontano quello che ci aspetterà lungo il percorso. 


La prima parte la conosciamo abbastanza avendo affrontato il Summano e il Novegno al Trail delle Creste e le 52 Gallerie del Pasubio in un allenamento la vigilia di Natale di qualche anno fa, ma dopo Pian delle Fugazze per noi sarà tutta una novità.
A Piovene c'è davvero tanta gente infatti oltre alla partenza della gara c'è anche una festa in piazza e il clima è davvero bello, è notte ma c'è caldo e alle 24,00 in punto si parte!!!!
Noi come prestabilito alla vigilia affrontiamo la gara con un ritmo molto molto lento, questa come detto in precedenza per noi è una novità assoluta e non sappiamo bene come il nostro fisico possa reagire, così ci posizioniamo in coda al gruppo.


Pronti via e si sale subito, la prima vetta da affrontare è il Monte Summano, andiamo su di passo regolare cercando di non spendere troppe energie, arriviamo in vetta e la vista è davvero eccezionali con un mare di luci delle città della pianura in basso, tantissime stelle in cielo e la Croce del Sumamno illuminata davvero suggestiva.
Inizia poi una breve discesa e un pezzo di mangia e bevi davvero bello e suggestivo, correre di notte ha sicuramente un grande fascino, poi è ancora salita, c'è da affrontare il Novegno.


Al primo ristoro abbiamo modo di salutare alcuni amici che ci danno energia come Riccardo Solfo presidente dei Vicenza Marathon  e l'organizzatore del Trail delle Creste.


La notte passa davvero in fretta e ben presto arrivano le prime luci dell'alba che illuminano di una luce viola il Monte Pasubio davanti a noi! Uno spettacolo unico!
Arriviamo alla strada delle 52 Gallerie che c'è già luce, è mattina presto, qui almeno per me, inizia il momento più duro di tutta la gara. 


Siamo solo al 30° km circa, le energie ci dovrebbero essere, ma è il sonno che rende tutto davvero difficile, non riesco a tenere le palpebre aperte mi innervosisco e mi distraggo, cado, penso seriamente al ritiro... 

Poi arriviamo finalmente al Rifugio Papa, Il Pasubio è conquistato! 

Panino allo speak e caffè e le energie tornano!
La discesa è divertente e corribile ma noi la affrontiamo sempre con molta calma.
Arriviamo a Pian delle Fugazze dove ci aspetta un bel ristoro e iniziamo la salita del Cornetto, breve ma intensa... 

Qui Farde ci fa' sapere che al prossimo ristoro di Campogrosso si sarebbe fermato un po' a riposare... In questo momento capiamo che anche se i progetti della vigilia erano quelli di affrontare tutta la gara insieme, quando poi ti trovi lungo il percorso a volte non è possibile restare in gruppo... 

Per alcuni fermarsi anche 15-20 minuti è utile, per altri, come nel mio caso, può essere devastante, così a malincuore io e Matias andiamo avanti lasciando Farde solo.
Siamo intorno al 45° km... 


Scendiamo ad un ritmo un  po' più sostenuto la discesa del Cornetto e poi iniziamo la lunga discesa che ci porterà, intermezzata da qualche salita, ai 400 mt di Recoaro Terme.
Arriviamo nei pressi della città termale intorno alle 12,30-13,00, le ore pi calde della giornata, il sole è a picco, non c'è ombra e siamo sull'asfalto... 

Gli ultimi km prima di iniziare la salita verso Recoaro 1000 sono durissimi... 
E la salita non è certo da meno... 
Una prima parte regolare intorno al 10% che ci porta in circa 6 km a Recoaro 1000 e poi, una seconda parte che da 1000 ci porta a 1600 che all'inizio sembra più dolce,  ma che si chiude con gli ultimi 400 mt su una pista nera con pendenze al 30%... 

Siamo al 70° km e affrontare certe rampe non è per nulla semplice, ma ce la facciamo!
Nel frattempo continuiamo a superare atleti, ci accorgiamo che il ritmo che riusciamo a tenere non è per nulla male, anzi, la fatica rispetto a qualche ora prima sembra calata, quasi svanita, intorno al 73° km inizia una divertentissima discesa nel sottobosco e galvanizzati da tutto questo, o dal traguardo ormai non troppo lontano o da altro che non so spiegare, iniziamo a tenere un ritmo incredibile, scendiamo come se avessimo appena iniziato a correre... 

I ragazzi che superiamo ci guardano increduli e anche noi, ancora oggi, ci chiediamo da dove sia arrivato quello sprazzo di energia che ci ha accompagnato per circa 3 km... 
Perchè poi dopo esserci fermati a bagnarci il viso a una fontana, questa magia è scomparsa e la stanchezza è tornata... 



Una stanchezza gestibile però, camminiamo in salita e corriamo lentamente in discesa, ormai mancano davvero pochi km...
Iniziamo a affiancare le prime case di Valdagno, un sorriso inizia a vedersi sui nostri visi, è ormai fatta, bisogna stringere i denti ma ci siamo!
Arriviamo così in piazza a Valdagno, si sente la voce dello speaker, i ragazzi lungo il percorso ci incitano: "Manca poco", "Siete arrivati!!" "Bravissimi!!"
Le sensazioni che si provano in questo momento , dopo 18 ore passate a pestare sentieri, sono davvero incredibili, difficili da spiegare, ma vi assicuro che ripagano tutti gli sforzi...Ce l'abbiamo fatta, abbiamo finito la Trans' d'Havet, il crono segna 18 ore  e 9 minuti, non sarà un gran tempo ma oggi l'obbiettivo era quello di capire se queste gare potevano essere alla portata di noi, gente di pianura, e la risposta è assolutamente si!!!!Dopo un paio di ore dal nostro arrivo, taglia il traguardo anche un bravissimo Farde che al suo ritmo e nel tempo dichiarato alla vigilia chiude la gara!!
E' stata dura, stancante, ma incredibilmente affascinante, un viaggio da dove si torna con qualcosa in più, qualcosa da custodire in quel cassetto che anche fra tanti anni rimarrà indelebile nei nostri ricordi!
La vittoria è andata a Giovanni Tacchini in 9:58:55 mentre fra le donne successo per Francesca Pretto in 11:16:40
Al via un altra tesserata Corriferrara (nell' occasione iscritta con il suo gruppo Fidal) nella gara da 40 km una bravissima Nadia Robustelli Test che chiude in 224^ posizione con l'ottimo tempo di 7:06:00.
Qui la vittoria è andata a Fabio Ruga in 3:41:55 e fra le donne a Barbara Bani in 4:10:47

MASSIMO CORA'



Un viaggio lungo 85km...
Trans d'havet 2019.
Partire a mezzanotte, correre ( o meglio dire camminare) nella notte su per i monti, prima il Summano, poi il Novegno, la luna, il cielo stellato e tante lucine lungo i sentieri, poi l alba, il momento magico della giornata, e le 52 gallerie del monte Pasubio, posto unico al mondo e poi finalmente le discese, il cambio di percorso per allerta meteo e l'agognato traguardo a Valdagno...

ALESSANDRO FARDELLA



TRANS D'HAVET
84 KM 5500D+ 1° 7'29"
84+55+
192DE LA CALLE MATIAS18:09:1713'36"6'07"+1
193CORA' MASSIMO18:09:1713'36"6'07"+1
FARDELLA ALESSANDRO20:36:0315'27"7'58"+0



















2 commenti:

  1. Bravissimi, io ho fatto i 100 e lode a Villa era a Tiene, per due volte, è stata dura, ma come voi c è lo fatta,, spero di fare questa la prossima volta... Siete stati super 😂😂🤣

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