mercoledì 20 aprile 2016

Maratona di Padova: Sarno e Garbellini sugli scudi

Che maratona quella svoltasi a Padova domenica 17 aprile!
Millesettecentocinqanta maratoneti giunti al traguardo, duemiladuecento “mezzi maratoneti” e oltre dodicimila persone alle Stracittadine. Insomma una Padova (e non solo) totalmente chiusa al traffico e in festa, baciata da una giornata calda e soleggiata.
Per le due gare agonistiche, evento e format nuovi rispetto agli anni passati. Abbandonati i percorsi che coinvolgevano l’Alta padovana (dove veniva ripercorso il tragitto fatto a piedi un tempo da Sant’Antonio), da quest’anno teatro della manifestazione sono stati i principali Comuni limitrofi al centro città, la zona “bassa” dei Colli Euganei e la zona Termale, fino al tradizionale arrivo nella piazza più bella d’Europa…Prato della Valle.
Da “padovano d’adozione” devo ammetterlo…il nuovo percorso ha saputo valorizzare al meglio la storia, l’arte e la natura del territorio patavino.
Un tracciato inedito, pianeggiante, veloce e valido dal punto di visto tecnico e agonistico, che si sviluppa sostanzialmente in piano. Partenza dallo stadio Euganeo (zona Padova ovest) da una quota di 12 metri sul livello del mare. La stessa quota della linea d'arrivo in Prato della Valle dopo i fluidi 42,195 km di strade asfaltate dove le uniche asperità sono stati alcuni cavalcavia, un paio di sottopassi e i dossi rallentatori delle auto.
Partendo dallo stadio Euganeo la maratona ha imboccato il rettilineo di circa 2,5 km di via Due Palazzi (zona carceri) per poi attraversare il canale Brentella incrociando in quel punto i territori comunali di Limena e Villafranca Padovana. Poi si passava nel Comune di Rubano, sempre costeggiando il corso d'acqua del Brentella. Raggiunta e attraversata la statale per Vicenza nella zona dell'Opsa di Sarmeola (Opera della divina provvidenza), si entrava al 10° km di corsa nel territorio di Selvazzano Dentro ed in località Caselle si imboccava l'antica strada romana " via Pelosa".
Oltrepassato il ponte della Libertà sul fiume Bacchiglione e il centro di Selvazzano, si svoltava in direzione Montecchia dove i maratoneti hanno potuto ammirare, oltre al famoso golf club, il Castello medioevale e, sul minuscolo colle, la cinquecentesca Villa Emo Capodilista.
Al 20° km si giungeva a Feriole, sulla strada dei Colli, per poi entrare nel territorio di Teolo e costeggiare l'antica Abbazia Benedettina di Praglia. Superate le vulcaniche terre collinari bonificate dai monaci benedettini, la corsa arrivava a Monteortone e transitava davanti al Santuario della Vergine della Salute con la sua fonte miracolosa. In prossimità dello stadio delle Terme, al 26° km, ci si univa agli atleti della mezza maratona (che era giunta al suo 5° km).
Ad Abano Terme la corsa costeggiava la collinetta del Montirone con la sorgente di acqua termale che sgorgava fin dalla preistoria. Ad impreziosire il nuovo percorso, in questo passaggio termale, è il complesso del Grand Hotel Orologio edificato dai nobili veneziani Dondi dell'Orologio. Attraverso Viale delle Terme la maratona ha raggiunto il duomo di San Lorenzo e da li un rettilineo di oltre due chilometri al termine del quale, oltrepassato il sottopasso della linea ferroviaria Padova-Bologna, si raggiungeva la Strada Romana aponense che porta verso la zona Mandria.
Al 35° km c’è stato il passaggio da Villa Giusti dove il 3 novembre del 1918 con la firma dell'armistizio fu sancita la fine della "Grande Guerra". La gara è poi proseguita verso la zona del Bassanello per imboccare l'argine destro del Bacchiglione e proseguire fino alla passerella ciclo pedonale che traghettava gli atleti verso il cuore della città. Gli ultimi 2 km erano quasi tutti di sampietrini nel centro storico, con passaggi suggestivi tra la folla davanti al Duomo, Piazza dei Signori, l’Università, Piazza Antenore, via del Santo fino a trovarsi di fronte alla Basilica di Sant’Antonio, maestosa!...e da lì rettilineo ciottolato che sparava gli atleti dritti in Prato della Valle per gli ultimi 300 metri tra il boato di migliaia di persone a tifare.
Per quanto mi riguarda, l’emozione che ti da un arrivo così è secondo solamente al passaggio in Piazza San Marco durante la VeniceMarathon…da brividi!
La ciurma dei maratoneti Corriferrara fin dalle prime ore del mattino si è radunata allo stadio Euganeo al cospetto del super Capitano Nino, autore poi di una prestazione da antologia…”chapeau” come direbbero i francesi!
Tutti carichi come delle mine, facciamo un in bocca al lupo alla super Giulia (autrice di una gran gara in mezza con pb da “paga da bere per il prossimo mese”) e ci posizioniamo nelle griglie predisposte sulla pista di atletica dello stadio: Nino coi top runner, io e Calle assieme, dietro di noi Beppe Presti e Giovanni (l’unico bianco della storia ad essersi cambiato nello spogliatoio riservato ai top runner etiopi…che lo guardavano perplessi come per dire “ma chi è sto qua, un outsider?”.
Tra musica, lo speaker indemoniato e l’augurio dell’atleta di casa Ruggero Pertile, alle ore 9 in punto boom si aprono le danze.
Ringrazio sin da ora il buon Paolo per avermi fatto da pacer fino al 30° km circa, prima che lui tirasse i remi in barca anche perché reduce dalla maratona del Lamone fatta solo 15 gg prima.
Ma in quel momento ricordo le sue parole “Tieni questo ritmo, forza, farai il tempone!”…non potevo deluderlo, ne deludere la mia famiglia che mi aspettava in Prato con ansia.
Ho provato molte emozioni lungo questi 42,195 km…5 km corsi nel mio Comune sulle strade in cui mi alleno spesso, con molti amici ad urlare il mio nome e incitarmi; il passaggio sotto casa mia; l’aver potuto correre per tre quarti gara con un grande atleta e amico come Paolo; l’essermi sentito dire “forza ragazzo mai mollare, piuttosto rallenta ma non ti fermare, sei qui per correre!” da un signore di oltre 60 anni attorno al 37° km quando stavo cedendo e lui stava correndo la mezza; e poi su tutte l’emozione di entrare in Prato e sentire mia madre che urlava “vai Marci” così come amici e colleghi dietro alle transenne…nel tratto finale ero in trance, e quando ho letto 3h15’ sul display del traguardo beh che dire…pb con lacrime annesse!
E’ vero, giocavo in casa…ma ovunque tu sia a correre, una maratona è sempre un viaggio indimenticabile.
Marcello Garbellini


Breve cronaca evento e foto. Fonte “Il Mattino di Padova” e “Padova Oggi”:


 CLASSIFICHE COMPLETE




Una Maratona con mille significati tranne il PB che si potrà fare la prossima volta, l'importante stare bene e divertirsi. L'esperienza nello spogliatoio con i top Runner unica poi l'uscita dal tunnel dove passò anche Van Basten per entrare nello stadio. Può anche essere che la rifaccio anche l'anno prossimo...
Giovanni Simone
  

Ci sono le gare sì e le gare no, oggi gara no.
Maratona di Padova 3h24'16"
Peggior crono dal 2007 in avanti, benzina finita al 30°km, ma va bene lo stesso.
Una maratona corsa bene nella prima parte, andatura regolare per concludere sulle 3h10', sono contento di aver aiutato Marcello nel raggiungere il suo nuovo personal ma per me non era giornata. Peccato non essere riuscito a tenere il passo per aiutarlo nell'ultima parte così da fargli fare un paio di minuti in meno, ma oltre alle gambe domenica mancava anche la testa. Al primo avvisaglio di difficoltà ho mollato subito e al 35°km mi sono pure preso una pausa di 1' al ristoro dove ho ingurgitato di tutto fra thè, acqua e integratori nonostante pure un leggero senso di nausea.
Alla fine, superato da tutti, non forzando più di tanto negli ultimi 5 km perchè come aumentavo leggermente avevo un sentore di crampi al polpacico sinistro, sono giunto in Prato della Valle per la 4ª volta, uno degli arrivi più belli che si possa avere al termine di una maratona.
Il nuovo percorso verso i Colli Euganei molto bello ed è sempre una festa correre per le strade di Padova fra tifo incessante in ogni paesino attraversato.
E zero automobili, zero.
E' comunque curioso, ma lo sapevo già avendo fatto Padova altre 3 volte, come a 80 km da Ferrara nella maratona si viva completamente un altro clima durante tutti i 42km del percorso.
E' una festa continua, in ogni paese o piccola borgata di case, gente che incita e fa il tifo...non è un clima di festa solo in piazza come è qui da noi a Ferrara. E quest'anno il percorso era completemente differente, in tutt'altra zona di Padova, quindi non era una particolarità solo del precedente.
Veneti altra cultura sportiva...
Solo un paio di appunti: la mezza maratona ha raggiunto troppo presto Abano per immettersi sul percorso della maratona e c'era troppo caos al ricongiungimento dei due percorsi, bisognerebbe rivedere le tempistiche sulle partenze magari anticipando e ritardando rispettivamente anche solo di 15' le due gare; gli ultimi 2 km in centro a Padova per le vie molto strette ha creato un grosso problema di sicurezza in quanto non riuscivano a scorrere le ambulanze che purtroppo vista la giornata calda hanno avuto molto da lavorare. Io stesso al 41° km ho dovuto fermarmi perchè non passava l'ambulanza e stavano allargando le transenne ai lati della strada per creare lo spazio.
Per tutto il resto Padova è sempre una bella maratona che consiglio di fare, comoda e vicino a casa.
Paolo Callegari

 

P.C.

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