La Duerocche è nata nel 1972 per iniziativa di un
gruppo di amici. Giunta alla 45^ edizione, è una delle corse più longeve
del Triveneto e si svolge sempre nella stessa data: il 25 aprile. Il
nome deriva dai luoghi di partenza e di arrivo che
caratterizzavano il percorso originario: la Rocca monumentale di Asolo e
il Santuario della Madonna della Rocca di Cornuda. Siamo nel cuore
della Marca Trevigiana e la Duerocche coniuga al meglio le
caratteristiche di un territorio unico: gli splendidi scorci
naturali e le tradizioni di una terra che ha scritto pagine importanti
della nostra storia. Cinque i percorsi: 6 e 12 chilometri per tutti, 14
chilometri per il Nordic Walking, 21 e 48 chilometri per gli
appassionati di trail. Nell’ultimo decennio, la Duerocche ha
conosciuto una crescita continua di presenze, passando dai 1.700
partecipanti del 2006 ai 6.041 del 2015. Circa 33 mila gli atleti che
hanno preso parte alla Duerocche dal 2006 ad oggi, a testimonianza di un
evento imperdibile per moltissimi appassionati provenienti
da tutto il Nord-Italia e non solo.
La Duerocche ha incoronato Simone Wegher (Atl. Clarina Trentino) e
Silvia Serafini (Cus Padova). Sono loro i vincitori della gara trail sui
48 chilometri che costituiva il clou della 45^ edizione del prestigioso
appuntamento podistico sulle colline trevigiane,
tra Cornuda e Asolo. Il trentasettenne atleta trentino ha fatto gara a
sé sin dai primi chilometri, andando a chiudere in 3h51’55”, circa tre
minuti meglio del trevigiano Stefano Fantuz (Scarpa Team), vincitore
dell’edizione 2015. “Una gara magnifica, con
panorami stupendi e un grande apparato organizzativo: una vittoria così
netta ha sorpreso anche me, perché oggi la concorrenza era davvero
agguerrita”, ha commentato Wegher sul traguardo di Cornuda. Al terzo
posto, in 4h03’07”, il vicentino Francesco Rigodanza
(Spirito Trail Asd), cui è andato anche il titolo nazionale Iuta under
30 di Ultra Trail. La trentina Federica Iachelini è partita veloce e al
transito sulla Rocca di Asolo aveva un vantaggio di 1’27” su Silvia
Serafini, ma da lì è iniziata la rimonta della
trevigiana che ha ripreso e superato la Iachelini, andando a vincere
con un distacco di oltre 6 minuti (5h03’04” contro 5h09’26”). Per la
Serafini, a completare una giornata da ricordare, anche il titolo
nazionale Iuta. Il bellunese Christian Sommariva (Scarpa
Team) e la mestrina Silvia Rampazzo (Scarpa Team) hanno vinto la prova
trail sui 21 km, dove al secondo posto si è piazzato l’intramontabile
Lucio Fregona, classe 1964. La trevigiana Sara Cremonese e il bellunese
Gabriele Cossettini sono invece stati i primi
a tagliare il traguardo nella prova, a carattere non competitivo, sui
12 km. Per la Duerocche è stata un’altra giornata da ricordare.
Incorniciata dal sole per gran parte della mattinata, dopo la pioggia
della vigilia, la manifestazione ha coinvolto circa
6.000 appassionati, confermando la crescita delle ultime stagioni.
Passaggio particolarmente suggestivo, quello sulla Rocca di Asolo. Una
novità molto apprezzata dai partecipanti alla gara sui 48 chilometri
che, in cima alla millenaria fortezza, hanno potuto
ammirare un panorama unico sulla pianura e sulle Prealpi.
Per quanto mi riguarda la "due rocche" da 12 Km è stato il
mio primo approccio al mondo del trail e devo dire che è stata davvero
un'esperienza memorabile. Se da un lato ho cercato di interpretare e
capire i diversi segnali e stimoli che il mio
corpo mi dava con questo tipo di corsa a me completamente sconosciuto,
dall'altro lato stentavo a concentrarmi sulla corsa perché rapito dalla
bellezza del tracciato, interamente immerso nella natura.
Partiti dal centro di Cornuda abbiamo attraversato il centro cittadino e, dopo circa 2 km, è iniziato il vero e proprio trail. Fine dell'asfalto e tutti su per una "rampa" in mezzo al bosco. Per 1 km circa la salita non si è mostrata pendente ed insidiosa ma, giusto il tempo che mi balenasse per la testa il pensiero "beh, alla fine non è così dura!", che di colpo mi sono ritrovato davanti ad una salitona di 5 km che mi ha fatto rimangiare tutto, anzi, non mancherò mai più di rispetto ad un trail! Promesso!!
Finita la salitona punitiva si giunge in quelli che secondo me sono i 2 km più belli del percorso: un falsopiano sulla cima della collina, in mezzo al bosco a zigzagare tra gli alberi su un sentierino stretto stretto che conduce al santuario della madonna della rocca di Cornuda.
Infine la discesa, divertente ma impegnativa; la pioggia dei giorni precedenti aveva reso il percorso piuttosto scivoloso.
A circa 1 km dall'arrivo siamo usciti dal bosco e abbiamo attraversato due vigne passando in mezzo ai filari e a qualche campo incolto, giusto per limitare l'asfalto agli ultimi 100 metri di "scatto finale". Che bellezza!
Partiti dal centro di Cornuda abbiamo attraversato il centro cittadino e, dopo circa 2 km, è iniziato il vero e proprio trail. Fine dell'asfalto e tutti su per una "rampa" in mezzo al bosco. Per 1 km circa la salita non si è mostrata pendente ed insidiosa ma, giusto il tempo che mi balenasse per la testa il pensiero "beh, alla fine non è così dura!", che di colpo mi sono ritrovato davanti ad una salitona di 5 km che mi ha fatto rimangiare tutto, anzi, non mancherò mai più di rispetto ad un trail! Promesso!!
Finita la salitona punitiva si giunge in quelli che secondo me sono i 2 km più belli del percorso: un falsopiano sulla cima della collina, in mezzo al bosco a zigzagare tra gli alberi su un sentierino stretto stretto che conduce al santuario della madonna della rocca di Cornuda.
Infine la discesa, divertente ma impegnativa; la pioggia dei giorni precedenti aveva reso il percorso piuttosto scivoloso.
A circa 1 km dall'arrivo siamo usciti dal bosco e abbiamo attraversato due vigne passando in mezzo ai filari e a qualche campo incolto, giusto per limitare l'asfalto agli ultimi 100 metri di "scatto finale". Che bellezza!
|
PELLIZZARI FABIO
|
1.20'30"
|
6'15"
|
12+4
|
Nessun commento:
Posta un commento