Sabato
pomeriggio un piccolo gruppo di impavidi Corriferrara parte per
Brentino-Belluno dove parteciperà al Trail dell’Orsa, sia maggiore che minore,
rispettivamente 30km e 15km. Già la sera del sabato l’entusiasmo è a mille; si
va un po’ in giro finché arriva l’ora dell’aperitivo, delle partite a calcino,
della cena a base di risotto di birra. E’ proprio durante una delle partite a
calcino che decido di sfidare l’orsa minore insieme alla mamma (Angela) a patto che lei
non mi abbandoni in alta montagna.
A fine serata, una volta arrivati a casa tutti iniziano a preparare pettorale e divisa e questo mi mette agitazione ed emozione, ma non ho ripensamenti.
A fine serata, una volta arrivati a casa tutti iniziano a preparare pettorale e divisa e questo mi mette agitazione ed emozione, ma non ho ripensamenti.
E’ domenica
mattina: sole, caldo e ansia…arrivano gli atleti, c’è un po’ di musica, ma
soprattutto è ora della mia prima esperienza, sia di corsa che di Trail. Primo
Trail anche per Letizia che però di chilometri di corsa già ne ha.
8.30: si parte,
si imbocca “Il sentiero della speranza”, una scalinata sempre più erta e
faticosa che terminerà nei boschi dopo quasi 2km. Proseguiamo con un breve
falso piano sempre nel bosco, è un continuo salire, corriamo dove si può
aggrappandoci ogni tanto a qualche ramo o filo d’erba senza pensare che non
saremmo state rette; attraversiamo un ruscello tenendoci ad un cavo d’acciaio,
poi si sale, si sale e si sale ancora.
Arriviamo al
primo ristoro dove sono felice di leggere il cartello “7 KM” anche se mi sento
come se ne avessi fatti 70. Saliamo ancora fino a che una bella discesa ci
porta al punto in cui i due percorsi si dividono, da lì inizia un piccolo
sentiero in “piano” con erba alta in cui riusciamo a correre bene, fino ad
iniziare una faticosissima discesa tra ciottoli, radici e storte… bisogna
rimanere concentrati e stare attenti a dove si mettono i piedi; per la fatica
della salita, ma soprattutto della discesa, non sentivo più le gambe e spesso
rischiavo di lasciarle andare senza accorgermi di dove le stessi mettendo
rischiando di farmi male, è stato un pezzo molto tecnico ed anche il più
difficile.
Ad un certo punto sento il campanile di una chiesa suonare, così, illudendomi, chiedo alla mamma quanti chilometri mancassero all’arrivo e lei sembra riuscisse a dire solamente “E’ finita Cate, corri!”.
Ultimo ristoro: ci dicono che mancano ancora (o solo) 3km, ci offrono un bicchiere di vino che sarebbe stato utile ma che rifiutiamo. Mi faccio però promettere dalla mamma una bella birra fredda una volta arrivata davvero alla fine, così mi faccio coraggio e mi faccio i miei 3km.
Arriviamo in un punto asfaltato dove ci accorgiamo essere su una pista ciclabile affiancate dalla montagna: la pista scende e la montagna sale. Mi accorgo in tempo che la strada da prendere purtroppo è quella in salita, mentre la mamma, credendo fosse davvero finita, si fa fregare dalla discesa e va giù seguendo la pista.
Ad un certo punto sento il campanile di una chiesa suonare, così, illudendomi, chiedo alla mamma quanti chilometri mancassero all’arrivo e lei sembra riuscisse a dire solamente “E’ finita Cate, corri!”.
Ultimo ristoro: ci dicono che mancano ancora (o solo) 3km, ci offrono un bicchiere di vino che sarebbe stato utile ma che rifiutiamo. Mi faccio però promettere dalla mamma una bella birra fredda una volta arrivata davvero alla fine, così mi faccio coraggio e mi faccio i miei 3km.
Arriviamo in un punto asfaltato dove ci accorgiamo essere su una pista ciclabile affiancate dalla montagna: la pista scende e la montagna sale. Mi accorgo in tempo che la strada da prendere purtroppo è quella in salita, mentre la mamma, credendo fosse davvero finita, si fa fregare dalla discesa e va giù seguendo la pista.
Al termine della
salita, un paio di attraversamenti e poi ancora sterrato, ciottoli, salti,
radici e ghiaino che fa scivolare.. procediamo fino ad arrivare in paese, vedo
il primo gonfiabile, poi il secondo, quello decisivo, del traguardo. Questa
volta è finita realmente.
Vista la discesa del paese prendo
la mamma per mano e la tiro fino alla fine dove poi ci liberiamo in un
abbraccio. Piango per la gioia, l’adrenalina che mi rimane in circolo e le
emozioni che provo. Ad aspettarci c’è già Letizia che ha impiegato 2h 40min
nonostante si fosse preoccupata tanto dopo aver visto il video, con lei ci sono
Erika e i piccoli Corà, Diego e Alberto. Io e la mamma invece siamo arrivate
alla fine dopo 3h 15min dalla partenza, che per me è un ottimo tempo. Non
rimane che aspettare Massimo e Farde impegnati nell’ora maggiore.. Eccoli,
arrivano: Massimo 4h 39min e poi Farde 5h 48min. Ora tra un dolore e l’altro
possiamo mangiare al pasta party con tanto di birra promessa tra i boschi.
Caterina Coppa
CLASSIFICHE MySDAM
TRAIL ORSA ULTRA km 50 D+3000 1° 5h21'07" - 6'25"/km | ||||
62° |
PRENGOLATO DANIELE
| 7h49'41" | 9'23"/km | 50+30+6 |
TRAIL ORSA MAGGIORE km 30 D+2100 1° Luca Miori 3h05'30" - 6'11"/km | ||||
45° |
CORA' MASSIMO
| 4h39'37" | 9'19"/km | 30+21+4 |
139° |
FARDELLA ALESSANDRO
| 5h48'06" | 11'36"/km | 30+21+0 |
TRAIL ORSA MINORE km 15 D+1000 1a Serena Ioriatti 1h51'50" - 7'27"/km | ||||
51a |
IANNOTTA LETIZIA
| 2h40'46" | 10'43"/km | 15+10+1 |
69a |
LEONARDI ANGELA
| 3h15'46" | 13'03"/km | 15+10+0 |
P.C.