Foto Ivan Gussoni |
La mia fotografia della "Monte Orfano Cross Race" è quella che riprende
più o meno a metà gara i concorrenti che sulla via verso la sommità della
montagna vengono fermati da 2 addetti alla gara e legati con le mani dietro la
schiena. Il passo seguente è guardare il loro indice che indica la cima nel
mentre ti dicono: “adesso devi salire lassù”…
E così sia…si comincia a salire piano piano, in uno dei pochi punti
fuori dalla vegetazione completamente sotto al sole cocente di questa domenica
“estiva” di metà maggio, passettino dopo passettino fra erba, rocce e sassi di
ogni genere. 3-400m lunghissimi, senza potersi aiutare con le mani (e chi corre
in salita sa perfettamente quanto sia basilare la coordinazione delle braccia e
l’aiuto che possono dare anche spingendo sulle ginocchia, non a caso in tante
gare specifiche nelle salite si usano anche le bacchette per fare forza e
alleggerire il peso sulle gambe), con il sudore che scende sugli occhi fino ad
annebbiarli dal bruciore e non avere modo di asciugarseli.
In quei frangenti ho pensato alla salita di Gesù Cristo al monte
Calvario, con la croce in spalla prima di essere crocifisso…anche perché
bastava alzare lo sguardo alla cima per vedere veramente il crocifisso, come se
fosse li apposta ad aspettare la nostra ora.
Finita la salita, si giungeva nel punto più alto del Monte Orfano
(452m s.l.m.) dal quale si domina tutta la pianura attorno a Brescia. E
puntuali ad aspettare altri 2 giudici che finalmente liberavano i polsi ma
sottoponevano subito ad un altro martirio: 20 balzi a piedi uniti sullo scalino
del basamento del monumento, che basta guardare la foto a lato si commenta da solo
quanto sia alto. Poi si poteva finalmente prendere la discesa, molto fangosa
dalle piogge dei giorni precedenti, ma pur sempre discesa!
Ma facciamo un passo indietro…
Questa gara di 8 km (ma al briefing pre-start ci diranno che la gara è
stata allungata ad oltre 9 e mezzo) con 20 ostacoli naturali ed artificiali da
superare lungo il percorso era alla prima edizione ed a quanto pare è stato un
autentico successo, baciata anche dalla splendida giornata fin troppo calda ma
che ha decisamente aiutato gli organizzatori nella messa a punto del percorso e
nello svolgimento delle varie prove.
Oltre 300 gli iscritti, suddivisi in 7 batterie da 50 atleti che prendevano il via a distanza di 10’, cronometrati dal sistema chip.
Parto nella prima, qualcuno dello staff nei giorni precedenti mi aveva
ipotizzato come “l’uomo da battere”, solo perché da quelle parti vinsi la “Brescia
no limits” dell’anno scorso…ma sapevo benissimo che erano altri i favoriti. E
così sarà perché in queste gare conta molto più l’essere portati alla corsa in
salita che non all’agilità nello superare le prove, che a dire il vero però a
differenza di altre gare che ho corso di questo genere erano veramente faticose
e serviva molta forza fisica più che di agilità/abilità.
Pronti via, e dopo 200m bisogna subito superare una trave posta a 2,5
m di altezza…per chi non è in grado si può bypassare l’ostacolo facendo 40
flessioni o 20 “burpees” (che non vi sto a definire…cercatelo con Google :D ).
Ma chi ci arriva a tirarsi su con le braccia fino a quell’altezza? E Poi
scavallare dall’altra parte?
Opto per 40 flessioni, faccio prima…
Avanti 100m e ci si inoltra subito nel bosco, in un sentiero impervio dal 30-40%
di pendenza e si sale almeno fino a metà del monte. Arriviamo ad una montagna
di gomme d’auto, piene di acqua nella parte concava perchè hanno preso la
pioggia il giorno prima…se ne prende una a testa, ce la carichiamo in spalla e
avanti per 100m poi si ritorna a depositarla nel mucchio. Si prosegue la salita
e si esce dal bosco, c’è anche una strada asfaltata che ogni tanto ci fa
compagnia nella scalata alla cima. All’inizio di un tornante troviamo una
montagna di sacchi di sabbia di quelli arancioni che si utilizzano come zavorre
per i segnali stradali posizionati a terra nei lavori in corso. Caricare in
spalla, saranno 15 kg, su in salita per 150m poi si torna indietro in discesa e
si ridepositano dove li avevamo presi. In discesa mi lancio giù come un camion
senza freni, almeno recupero un po’ di posizioni perse in salita.
Dietrofront e si risale nuovamente fino a tornare dentro al bosco, e
via di altri ostacoli naturali da superare fino ad una radura in cui si passa
al passo del leopardo sotto al filo spinato. E così via via fino alla salita
del Calvario, per poi scendere finalmente dalla cima fra un sentiero largo ma
pieno di fango, fra altri stop & go da affrontare (fra i quali altri 20
“burpees” in mezzo ad una vasca di fango o trascinare capovolgendo per terra per 20-30m una gomma da camion) e
finalmente all’8° km si arriva in pianura. Qui un lungo rettilineo asfaltato ci
riporta in paese, Cologne, alle porte del quale andava affrontata la penultima
prova: 8 serie di balle di paglia da saltare lungo il tragitto, distanziate 15-20 m l’una dall’altra. Ultimo km, ultimi sforzi, ma la strada è tutta piana ed il
peggio è alle spalle. Resta solo a 200m dal traguardo una piccola pila di
copertoni da scavallare, gioco facilissimo, se non che dalla parte opposta
c’erano ad aspettarti 2 giocatori di football americano pronti a braccarti per
non farti passare l’ostacolo…finalmente con l’arrivo a pochi metri si può anche
sorridere…
La mia gara termina in 1h13’01”, al 27° posto. Lontanissimo dai primi
che impiegano meno di 1h…ma sono abituati a fare gare in montagna.
La gara è tanto bella quanto faticosa, organizzata bene anche se come
prima edizione qualcosa da perfezionare c’è stato ma è più che comprensibile,
come è stato ben visibile lo sforzo che gli organizzatori hanno fatto per
allestire tutti i vari ostacoli sul percorso che si inerpicava sui sentieri del
Monte Orfano.
Durante la premiazione hanno già annunciato di voler riproporre la
gara anche il prossimo anno, vista la notevole partecipazione ed il clima
festoso di contorno, magari svolgendola in piena estate, di notte, con le luci
frontali per salire nel bosco… un night trail ad ostacoli, chissà se sarà
l’occasione per tornare ancora.
Paolo Callegari
MONTE ORFANO km 9,750 D+450 | ||||
27° |
CALLEGARI PAOLO
|
1h13'01" | 7'29"/km | 9+4+0 |