Domenica
scorsa 19.06.2016 ha avuto luogo la V Edizione del Trofeo Ciolo, gara
valida per
il “Campionato interregionale individuale e di società
di corsa in montagna” indetta ed organizzata dall’A.S.D. Atletica
Capo di Leuca con il Patrocinio del Comune di Gagliano del Capo, del
comune di Ugento e della Provincia di Lecce. La gara si è
svolta su un percorso misto di asfalto, sterrato, mulattiere,
sentieri seguendo i parametri stabiliti dal Comitato Nazionale di
Corsa in Montagna in uno dei posti più belli ed affascinanti del
Salento per chi ama la natura, il mare, la montagna.
Certo
parlar di montagna in Puglia a pochi chilometri da Santa Maria di
Leuca sembrerebbe un controsenso, eppure questo scorcio di costiera
ne presenta tutte le caratteristiche…
Il
“Ciolo” è un’alta insenatura rocciosa dove il mare si fa largo
al pari dei fiordi della Scandinavia ed all’interno della quale vi
sono anche alcune grotte marine di notevole interesse storico e
paesaggistico. Un profondo canyon scavato nel corso dei millenni
dalle acque meteoritiche. Il nome nasce dal nome con il quale si sta
ad indicare la “gazza ladra” o “corvo”, dette Giole o Ciole
nel dialetto salentino, che fino a pochi anni fa erano molto più
frequenti in quest’area dove nidificavano e si nascondevano
rispetto ad oggi.
L'alto
costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempre verde della
macchia mediterranea e da piante autoctone. A questo si aggiungono
numerose grotte, dove i ritrovamenti di reperti fossili e ceramici
indicano come tale area possa essere stata abitata sin dal Neolitico
e Paleolitico.
Anche
per questo, dall’ottobre del 2006 il Ciolo e parte del suo
territorio rientrano nel Parco Costa Otranto – Santa Maria di Leuca
e Bosco di Tricase, voluto dalla Regione Puglia per salvaguardare la
costa orientale del Salento così ricca di pregiati beni
architettonici nonché di importanti specie animali e vegetali.
Tale
meraviglia della natura rientra nel comune di Gagliano del Capo, nel
sud Salento, nei pressi del Capo di Leuca. Il “Canyon” se così
vogliamo definirlo, si congiunge alle acque verdi-azzurre con una
piccola spiaggetta, quasi incastonata fra pareti rocciose ripide,
erte. Dalla spiaggetta origina un piccolo sentiero sterrato,
mulattiera che percorre a ritroso l’intero canalone sino a
raggiungere la sua origine nell’entroterra in direzione Gagliano
del Capo.
Qui
il Salento si mostra in tutta la sua imponente bellezza … ed è in
questo angolo di Paradiso “lo ammetto, son di parte” ha avuto
luogo una bellissima gara.
La
gara prevedeva due percorsi, uno per le fasce femminili ed over 60 ed
uno per le fasce maschili dalla M35 alla M55. Per entrambi i
percorsi, partenza ed arrivo previsti da Gagliano del Capo domenica
mattina alle ore 9.35 e 9.45 rispettivamente in via Roma da quota 140
mt s.l.m.
Queste
le caratteristiche:
Fasce
femminili ed Over 60:
-
lunghezza totale del percorso: 6300 mt;
-
lunghezza salita 2850 mt con dislivello di 236mt e pendenza media pari a 8,2%;
-
lunghezza salita 2510 mt con dislivello di 250mt e pendenza media del 9,9%.
Fasce
maschili dalla M35 alla M55:
-
lunghezza totale del percorso: 10180mt;
-
lunghezza salita 4500mt con dislivello di 407mt e pendenza media del 9,0%;
-
lunghezza discesa 4320mt con dislivello di 420mt e pendenza media del 10%.
La
concomitanza del mio ritorno a casa, Tiggiano, piccolo paese ad 8 km
circa da Gagliano del Capo, per il weekend con tale manifestazione
sportiva non poteva lasciarmi indifferente, sebbene la corsa in
montagna non rappresenti la tipologia di gara da me prediletta...
come far finta di nulla e non parteciparvi…
Sveglia
al mattino domenica alle 7.30 circa, caffe a casa con mamma e papà e
preparato il necessario si parte per Gagliano del Capo. Unico
rammarico è stato dopo una giornata splendida, calda del sabato,
svegliarsi domenica con la pioggia, (sebbene fossero previsti
38-40°C), ma quest’anno va così.
Arrivato
a Gagliano, accompagnato da mio padre che ha svolto la funzione di
coach, come ai vecchi tempi, inizio un blando riscaldamento
ritrovando un runner conosciuto il giorno prima al ritiro del
Pettorale, Nicola Patranca… i colori dell’Atletica Corriferrara
non passano inosservati, unica canotta azzurra a spiccar fra i 438
iscritti… e così mi si avvicina un runners, attratto dalla divisa
ufficiale, ferrarese, in vacanza a santa Maria di Leuca, che come me
ha colto l’occasione per correre…
Alle
9.30 lo start delle fasce femminili ed Over 60; successivamente io e
Nicola entriamo in griglia in attesa dello start… quattro
chiacchere a raccontar le nostre storie come vecchi amici, che si
conoscono da anni; ascoltar le sue parole per pochi minuti mi è
sufficiente per ricordare e capire quanto possa esser forte e potente
la passione della corsa per ciascuno…. Non posso che ammirarlo…
ma ecco il colpo di pistola e si parte….
Insieme
percorriamo il primo chilometro e mezzo che si districa inizialmente
per il Centro del paese prima di spingersi in discesa verso il mare…
si arriva allo sterrato ed ha inizio la parte più bella del
percorso, che scorre fra terrazzamenti su e giù immersi fra ulivi e
muretti a secco, girando intorno a “paiare”, vecchie case in
pietra, lungo corridoi di fichi d’india in fiore con un profumo di
finocchio selvatico e di bagnato, (data la pioggia) che rendono più
gradevole ed affascinante il percorso avvertendo man mano il profumo
del mare…. Dato l’iniziale sovraffollamento ognuno dei due prende
il suo ritmo e ci salutiamo… Il percorso gradualmente si dimostra
in tutta la sua tecnicità e dopo l’iniziale su e giù fra rocce,
scalette in pietra e sterrato si arriva sulla destra del Canyon, in
alto, e qua si apre una bellissima visuale: il mare con lo scorcio di
costa verso santa Maria di Leuca ed il ponte Ciolo in basso…
affascinante questa tratto del percorso fra piante selvatiche di
macchia mediterranea, piante di cappero e sempre “paiare”…poi
giù per un tratto d’asfalto sino alla litoranea costeggiando la
nota discoteca “Cibò” e percorsi 200 mt circa subito prima del
ponte Ciolo si risale per un sentiero, stretto tortuoso, a tratti
sterrato a tratti a scale in pietra naturali e sempre più su più su
e sempre più fatica ma affascinato…. Nella parte più profonda del
Canyon si discende e si passa dal lato opposto dove un altro antico
sentiero comincia a farci risalire… le gambe fan fatica ma la
goliardia dei runners e lo spettacolo della natura con i sui colori e
profumi azzerano lo sforzo… giunti su si percorre un altro tratto
fra le campagne ed ulivi prima di scendere giù e ripercorrere il
secondo giro…..pian piano i runners si diradano, lo sforzo miete
vittime, (chi rallenta, chi cammina, causa scroscio di pioggia che
rende scivolose le rocce ). L’ultimo km in salita su verso il
Paese, che per chi come me non è abituato a tale tipologia di corsa,
risulta il più duro… all’arrivo ecco mio padre a riprendere e
scattar foto…. Concludo in 1.14.32… soddisfatto per tutto un po’
meno per il meteo e con la voglia se possibile di ripetere
l’esperienza il prossimo anno.
273° | BLEVE COSIMO | 1.14'32” | 7'55”(4'35”)+3'20” | 10+4+1 |
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