martedì 5 luglio 2022

La otto del Passero: un fortunale si abbatte sulla corsa a Cà de' Fabbri



La otto del passero.
Vari segni premonitori ci suggerivano di desistere dall'intenzione di correrla Partenza in ritardo causa ingorghi vari dovuti ai lavori in Via Bologna e sul ponte che porta alla stazione. Tantissime macchine in coda, difficile uscire dalla città, la partenza della gara è prevista alle 19:45 e noi alle 18.55 siamo ancora in fila. Riusciamo finalmente a sfuggire all'ingorgo, il tempo scorre e davanti a noi una macchina che procede a passo d'uomo ,il margine di tempo rimasto continua ad assottigliarsi, finalmente lo superiamo ed abbiamo la strada libera verso Minerbio, arriviamo lì alle 19:25. Daniele fa il suo riscaldamento per andare a ritirare i pettorale che avevamo richiesto via mail.
Un saluto veloce con gli amici di Ferrara e finalmente ci rivediamo con Paolo Lorenzini. Pronti per partire, tutti desiderano correre con il fresco (ben presto verremo accontentati), al via un enorme lampo che sembra il flash di un fotografo, ci illumina, subito seguito dal possente rombo di un tuono, altro presagio. Poco dopo la partenza inizia a piovere, l'intensità aumenta con il passare dei minuti, si aggiunge anche un forte vento.
Arriviamo alla Valle della Morte, la zona dove ci sono tepee tipici dei nativi americani, sagome di animali della prateria e totem vari e il Grande Spirito per manifestarci il suo disappunto per l'invasione del suo territorio, ci invia la grandine, chicchi grossi e vento forte. Correre diventa difficile, anche perché i chicchi fanno male, con alcuni podisti ci ripariamo in un fosso usando una sagoma per proteggerci, altri riescono a ripararsi vicino ad una casa dove dovrebbe esserci il ristoro.
Dopo alcuni minuti la grandinata perde d'intensità e riprendiamo a correre, la pioggia è forte ed ormai i campi sono completamente allagati. Quando giungiamo sull'asfalto, in alcuni punti l'acqua arriva alle caviglie, le scarpe ormai pesano come se fossero di piombo, con Daniele continuiamo a correre, proviamo a ripararci in una tenda che doveva essere un ristoro, ormai abbandonato, ma dopo pochi istanti il vento comincia a spostarlo e per sicurezza riprendiamo a correre, ormai manca 1 Km.
Finalmente arriviamo, tutto sommato ci siamo divertiti, anche se la grandine come effetti speciali mi è sembrata un po' esagerata. Una volta in macchina, parlando della nostra corsa con Fede e Beba, abbiamo convenuto che correre con 36 gradi al sole non è poi così male.
Gigi Medas

Eravamo poco oltre metà gara, appena usciti dalla "death walley", in mezzo al niente. Ha iniziato a grandinare, nel giro di 2 minuti arriva l'inferno.
Troviamo riparo dietro ad un capannone mezzo diroccato, capiamo che non è sicuro e decidiamo di spostarci nel mentre che si staccano dei pezzi di grondaia dal tetto e volano a due passi da noi. Altri erano dietro delle balle di paglia, sotto degli alberi che è poco raccomandato in questi casi ma non c'era nient'altro...
Ci spostiamo dietro un container dalla parte opposta del vento... finché non da un po' di tregua e poi ripartiamo per tornare al traguardo...
La grandine l'avevo già presa un'altra volta, ma una cosa così in gara mai successa.
Paolo Callegari


VIDEO



Non competitiva Km 8
Callegari Paolo
Camanzi Ilaria
Franceschini Michele
Gozzo Massimo
Margutti Federico
Medas Luigi
Pavasini Deborah
Scabbia Daniele
Varolo Laura
Virgilli Federica








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