venerdì 2 novembre 2018

LAKE GARDA MARATHON: DOPO IL DILUVIO, CORRIFERRARA!

In una giornata in cui praticamente tutto gira storto, soltanto lo spirito dei veri podisti salva una corsa dal diventare un autentico incubo.
Sono infatti poco più di 500 gli atleti che nonostante delle previsioni meteo estreme si sono presentati a Limone sul Garda (BS), per prendere il via alla maratona ed alla Garda Run 30. A parte la pioggia battente e diverse lacune organizzative, la "doccia fredda" (se ce ne fosse stato bisogno) arriva a pochi minuti dal via, con la notizia della cancellazione della maratona; grande delusione per alcuni, mentre altri la prendono decisamente con più spirito, ma fatto sta che per ragioni di sicurezza tutti i partecipanti alla gara da quarantadue chilometri vengono dirottati sulla distanza media, i 30 km. 
In 170 invece prendono il via al Memorial Stefano Ballardini, la competizione da 15 km, con partenza da Torbole ed arrivo sempre a Malcesine (VR).
Partenza alle 9:30 sotto ad un' importante temporale, mitigato nelle primissime fasi almeno dai tanti passaggi all'interno delle gallerie. Nonostante la giornata da incubo, alcune vedute del lago di Garda sono mozzafiato, ed è un peccato transitare sulla "ciclabile sospesa" in una delle fasi in cui il maltempo è più spietato.
All'interno delle gallerie, infiltrazioni d'acqua tali che in alcuni momenti piove maggiormente al coperto che a cielo aperto; alcuni tunnel sono talmente lunghi e per nulla illuminati, che si corre senza vedere dove si mettono i piedi; ed i ristori... i ristori sono il vero cruccio di questa gara, forse ancor più del maltempo: non si capisce perché ma sono tutti qualche chilometro in ritardo e rendono anche più complicata una corsa in cui già basterebbe il maltempo a renderla durissima.
La prima parte di corsa ha discrete discese fino a Riva del Garda, per poi affrontare qualche salita non intensissima ma regolare nella fase che porta da Torbole verso Malcesine, nella parte nord-orientale del lago.

Non c'è un solo cartello del chilometraggio per tutta la gara, e spesso ci si affiancano dei runners senza gps che chiedono quanti chilometri abbiamo corso; in effetti anche a noi con gli sportwatch di ultima generazione, ci pare di perdere qualche chilometro in galleria, o che la traccia non sia attendibile: infatti è stranissimo che al chiuso il nostro ritmo rallenti in modo considerevole, e appena fuori si riprende al nostro ritmo di crociera standard.
Alla fine sono 503 gli atleti che portano a termine la gara lunga, che beffa delle beffe, diventa 27 km (questa volta senza spiegazioni! Si scoprirà a posteriori che a causa di un fiume che ha invaso la carreggiata stradale, il percorso è stato deviato ed accorciato di qualche chilometro): immaginiamo il disappunto degli iscritti alla maratona, che si sono visti accorciare la gara da 42 a 30, e da 30 a 27... grande disagio!

Vincono questa particolarissima edizione Leonardi Massimo della X-BIONIC RUNNING TEAM (1:38:42) e Dardha Diana della ATLETICA ALTO GARDA E LEDRO (1:54:55)
Fra questi 503 "folli", 3 erano atleti della Corriferrara che hanno portato a termine questa bella prova, resa estrema dal clima ostile: Max Saieva (che avrebbe dovuto correre la maratona), Sergio Paltrinieri ed Alessio Montanari.
Alla fine, tutti e tre soddisfatti di tagliare il traguardo sotto l'arco di Malcesine, ed almeno aggiungere una medaglia al proprio palmares di podisti, tralasciando la giornata campale e l'insufficienza dei servizi, che prosegue anche dopo l'arrivo (deposito borse, servizio docce, spogliatoi...); un vero peccato per il meraviglioso contesto della gara, ma le lacune organizzative, sicuramente evidenziate dal maltempo, non possono essere ricondotte solo al meteo sfavorevole della giornata.

Ecco il commento di Sergio sulla manifestazione:
"Sulla splendida cornice del Lago di Garda, parte la XII International Lake Garda Marathon , previsioni meteorologiche da rimanere a letto sotto le coperte, però una prima volta ci deve essere, una corsa sotto la pioggia manca, e con mille dubbi decido di partire, si cerca di trovare l'abbigliamento più adatto, ma alla fine mi presento con una bella mantellina "poncho", in previsione del diluvio. Incontro il grande Alessio e ci mettiamo a chiacchierare per ingannare la lunga attesa, poi anche Max si unisce al gruppetto della Corriferrara. Poco prima della partenza viene comunicato che il percorso della maratona non è agibile, visto l'esondazione del fiume. La situazione meteo non è rosea ma neanche pessima, si parte alle 9,30 sotto qualche gocciolina, senza buttare la mantella. I primi 10 Km scorrono sotto le gallerie e con qualche raffica di vento, si giunge a Riva del Garda dove si passa nel centro cittadino, si arriva a Torbole per il lungo lago, per poi tornare sulla strada gardesana completamente chiusa al traffico. Intorno al 22°Km decido di buttare il poncho e Alessio segue la mia mossa poco dopo, tanto ormai siamo arrivati........... della serie ultime parole famose:inizia una pioggia abbastanza persistenze. Siamo incoraggiati da notizie che arrivano più o meno veritiere che il percorso dei 30Km in realtà sono poco più di 27. Organnizzazione con qualche carenza organizzativa,spero che si migliorino".  

Ed infine, il commento di Alessio:
"la mia 120^ gara della stagione 2017/18 Corriferrara è stata una delle più tribolate, se non propriamente sull'aspetto della gara, ma per varie sfaccettature della giornata che l'hanno resa estremamente complicata.
Vista l'offerta del servizio "partirà il traghetto nelle prossimità della zona arrivo", dovevo prendere il traghetto alle 7 a Malcesine, facendo la traversata verso Limone (in modo da avere l'auto già all'arrivo); sono a Malcesine alle 6:40 (significa alzarsi alle 4:30 del mattino...), scendo verso il porto e cerco l'attracco dell'aliscafo: nulla.. nessun atleta in giro, e nessuna traccia del traghetto. Torno in paese (sottolineo che a quell'ora era ancora praticamente buio), e  scovo un cartello che dice che il traghetto partirà in una non precisata posizione, dopo l'hotel Europa... cerca, cerca, cammina, cammina, finché non vedo in lontananza il traghetto già partito per la traversata. Partono i "mortacci", un altro chilometro di camminata sotto la pioggia per tornare alla mia auto e guidare altri 30 km per raggiungere Limone.
Giungo a Limone e mi metto in fila per ritirare il pettorale (rigorosamente sotto la pioggia, e fiorisce il mio buonumore): mi consegnano la mia busta ed il pacco gara, chiedendomi di saldare il pagamento; li invito a ragionare sul fatto che ho appena presentato una lettera di conferma dove si attesta che pagamento e documentazione presentata è regolare... fingono di controllare un po', poi mi danno il via libera.
Il pacco gara è dignitoso (meno male, perché l'iscrizione è stata abbastanza cara), ma manca la mantellina poncho che hanno tutti; il personale è molto cortese e me ne fornisce un'altra.
Mi metto al riparo assieme agli altri atleti che prenderanno il via, mentre gli organizzatori montano i gonfiabili del via, e installano i macchinari per il controllo del chip.
So che tanti compagni di squadra si sono ritirati dalla gara per via del meteo, ma mi aspetto di vederne altri: alla fine siamo pochi ma buoni e ci facciamo coraggio con Sergio e Max, parlando di altre gare talmente estreme e dure, che correre per 30 km sotto la pioggia quasi non ci spaventa.
Partiamo ed è subito discesa, ma sento che le gambe non sono in formissima, i migliori chilometri li faccio a 5:00"/km; la tanto celebrata ciclabile sospesa non è che un bel tratto a sbalzo sul lago, ma purtroppo dura soltanto un paio di chilometri. Si fanno tante gallerie umide e buie, e i ristori sono irregolari.
Dopo il decimo chilometro rallento un po' il passo, e dopo il 17^ km, dopo il ristoro, sento un piccolo risentimento al gluteo: ritirarmi all'ultima gara della stagione sarebbe una beffa; dico a Sergio che rallento un po' ma lui mi incoraggia e mi sprona, e tutto sommato riesco a mantenere il ritmo regolare e a non perdere il passo. Inizia la fase della salita, e l'unico punto di riferimento è lo sportwatch perché non c'è nessun cartello del chilometraggio.
L'ultima parte è un continuo saliscendi, non complicato ma la cosa che rende pesante il finale è l'intensa pioggia; mi stacco da Sergio di qualche centinaio di metri, ma poi mi aspetta e mi da la buona notizia ufficiosa, ovvero che il percorso è qualche chilometro più breve: questo mi conforta e mi dà slancio da un lato; dall'altro mi dispiace perché ho ancora un passo che mi avrebbe garantito il nuovo personale sulla distanza dei 30 km. Arriviamo comunque felici, fianco a fianco, a braccia alzate e felici.
Post gara disastroso, dal ristori finale scarso, al servizio spogliatoi e docce (3 docce per 500 atleti!), al deposito borse creato in un campo da basket all'aperto (indumenti chiusi in un sacco dell'immondizia ma abbandonati sotto la pioggia); la medaglia carina di legno con l'immagine del Lago di Garda ma non riporta nemmeno la data dell'evento; vabbè, speriamo meglio il prossimo anno"
 
ATLETA
POS.
TEMPO
REAL
PASSO
PUNTI
27+D270+
RANKING
MAXIMILIANO SAIEVA
36
1:58:01
+19:20
1:57:55
4’22”/km
20 (tot. 49)
938
SERGIO PALTRINIERI
216
2:25:11
+46:30
2:25:05
5’22”/km
8 (tot. 36)
877
ALESSIO MONTANARI
217
2:25:11
+46:30
2:25:06
5’22”/km
8 (tot. 36)
877

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