Fra i migliaia di runners che domenica scorsa hanno invaso New York in occasione della Maratona più famosa del mondo c'era anche una piccola rappresentanza di Corriferrara!
Al via infatti avevamo Raffaele Pellegrino piazzatosi 4619° con un ottimo 3.33'00" e Enrica Guerra 46452^ in 6.10'16".
Ecco il racconto di Enrica:
La maratona di New York 2015 si conclude con la vittoria dei keniani Stanley Biwott (2h10'34"), per gli uomini, e Mary Keitany (2h24'25"), per le donne. Tra gli italiani sembra essersi distinta solo Laura Incerti, nona con un 2h33'13", mentre Meucci pare essersi ritirato al 38mo chilometro. Erano presenti anche Andrea Lalli (2h17'12"), Carmine Bucilli (2h36'32"), Alessandro Claut (2h28'22") e Stefano Scaini (2h36'32"), dati presi da Marathon World. Il numero totale degli italiani si aggira sulle 2000 presenze o poco più.
Si parte con un cielo nuvoloso, ma senza noie particolari da parte del vento. Io parto in compagnia di quanto ancora rimane di una forte contrattura all'adduttore destro che non vuole darmi tregua. La controllo fino al 32mo chilometro, alternando la corsa con la marcia, praticamente la deambulazione di un novantenne privato del carrello su cui poggiarsi. Al 32mo, però, comincia a farsi sentire la quasi totale mancanza dell'allenamento di un mese e, a quel punto, desisto dal cercare di tenermi sulle cinque ore e la cammino, in compagnia di molti ridotti come me, se non peggio. In tutto questo, con il cervello concentrato sul passo, poco mi sono goduta del meraviglioso colpo d'occhio che dà il passaggio sul ponte di Verrazzano e della partecipazione dei newyorchesi che non mancano di farti sentire, ad ogni tratto, il loro sostegno. Anche alla fine, a maratona finita (a proposito: gli ultimi duecento metri li ho fatti di corsa che non si poteva arrivare camminando), quando ho preso la metro con addosso il poncho della gara e la medaglia ho ricevuto mille attenzioni dai passeggeri, tutti prodighi a chiedermi se volevo sedermi. Dapprima ho pensato che fosse per la mia disabilità nel deambulare, ma poi ho scoperto che era proprio quella medaglia che avevo al collo a farmi stare al centro delle loro attenzioni. Insomma, nonostante le 6 ore e 11-12, forse anche 13, minuti, il bilancio è stato positivo, anche perché, tutto sommato, pur barcollando, io sono uscita da Central Park sulle mie gambe, mentre diversi hanno dovuto ricorrere alle stampelle.
NEW YORK CITY MARATHON
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4619°
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PELLEGRINO RAFFAELE
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3.33'00"
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5'03"
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42+17
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46452^
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GUERRA ENRICA
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6.10'16"
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8'47"
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42
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