Venerdì 4
settembre è andata in scena l’8a edizione della “Enotturna” a Soave
(VR), corsa podistica competitiva di 9 km organizzata dal GSD Valdalpone De Megni
con la collaborazione di Pro Loco Soave e Gruppo Alpini Soave.
Percorso
ondulato circolare di 3 km D+145m da ripetere tre volte, intervallato da tre
salite impegnative ad ogni giro, che si snodava interamente all’interno del
paese medievale e attorno alle mura scaligere per poi salire fino all’entrata
del castello che sovrasta la cittadina. Passaggio quest’ultimo suggestivo e
pittoresco, effettuato anche in occasione della partenza del trail di maggio
“Soave-Bolca” e quale passaggio della Montefortiana/Maratonina Falconeri di
gennaio.
Non pensavo
fosse una gara così impegnativa, pur conoscendo Soave mi aspettavo un percorso
più pianeggiante e invece già dopo 300 metri dal via subito la salita killer
fatta di ciottoli, gradini e buche che portava in cima al castello (peraltro
tipica stradina stretta medievale dove superare i concorrenti era praticamente
impossibile).
Una volta
arrivati in cima (dove dal secondo giro in poi arrivava prima la lingua che
l’atleta) si scendeva in picchiata su strada asfaltata in curva per poi
risalire verso il castello dalla parte opposta.
Si passava
all’interno della parte alta del paese tra vicoli strettissimi, curve e un
suolo prettamente di sampietrini, ciottoli e lastroni di marmo bello liscio.
Si scendeva
nuovamente ai piedi del castello costeggiandolo, per poi girarci attorno
all’interno del parco adiacente su suolo erboso fino a passare dal via
nuovamente.
Il continuo
saliscendi, cambi di direzione e cambi di suolo hanno messo a dura prova ogni
singolo atleta, dal primo all’ultimo, tutti arrivati al traguardo quasi muti
dalla fatica.
Il percorso
è veramente bello e l’organizzazione pure, è una di quelle gare da fare almeno
una volta nella vita più per il contesto storico-paesaggistico che per il
tracciato in se.
Per quanto
mi riguarda, il primo giro l’ho fatto a passo di “perlustrazione” per capire
poi come gestire il resto della gara, e quando mi son imbattuto nella prima
terrificante salita sapevo che a lungo andare non avrei avuto molte chance di
spingere come avrei voluto.
Oltretutto,
il meteo è stato clemente fino alla fine del secondo giro e poi ha ben pensato
di sfogare un po’ di pioggia giusto durante gli ultimi 3 km.
La parte
centrale del tracciato nel cuore della città era a tratti pericoloso con la
pioggia, proprio per via dei lastroni di marmo anche in alcune curve in
discesa.
Unica pecca
l’illuminazione. Il primo giro si correva con ancora un po’ di luce
crepuscolare, ma gli altri due erano quasi al buio dato che i lampioni erano
pochi e facevano una luce più da lanterna (e quindi da atmosfera) che luce
vera. Aspetto segnalato da parecchi atleti agli organizzatori, soprattutto
nella prima discesa del castello dove non si vedeva nulla ma si seguiva la scia
di chi correva davanti a te…se si beccava una buca sarebbero stati dolori!
Ma il
contesto suggestivo ha poi fatto la sua parte facendo dimenticare a tutti
queste “pecche” organizzative.
Chiudo la
mia prestazione in 40’52”, 55° assoluto e 12° di categoria, soddisfatto ma
alquanto provato.
Pacco gara
con bottiglia di vino DOC Soave bianco in memoria del 40° anniversario della
Montefortiana, due bottiglie di birra Dreher, red bull e succhi di frutta.
Ristoro
finale…due etti di spaghetti al ragù e acqua a volontà.
A
prescindere dalla fatica del percorso, è un evento che consiglio a tutti.
Per la
cronaca sportiva, la vittoria in campo maschile va all’atleta Mattia Guglielmi
dell’U.S. Intrepida di Verona che chiude in 31’42” con una volata pazzesca
all’ultimo km a spese di Isacco Piubelli del GSD Biasin Illasi (31’53”). In
campo femminile vittoria facile per Maurizia Cunico (Vicenza Marathon) che
stoppa il crono in 38’32”.
Marcello Garbellini
SOAVE km 9 D+145 | ||||
55°/12° |
GARBELLINI MARCELLO
|
40'52" | 4'32"/km | 9+1+6 |
P.C.