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aprile 2015, la 5a Sarnico – Lovere è andata in cantiere, ed oggi
vorrei iniziare questo mio resoconto sulla gara partendo da un grande, grande, ma davvero grande ringraziamento all'organizzazione visto
quanto accaduto qualche ora prima della partenza. Partiamo
dalla fine.
Una volta giunti al traguardo, tutti noi Corriferrara, siamo rimasti entusiasti della manifestazione e (sempre per tutti), l'unico punto che abbiamo ritenuto rivedibile è stato il passaggio, specialmente nella prima galleria, nel buio più assoluto, dove solo i fari di alcune auto dell'organizzazione,, permettevano una qualche visuale, ma una volta tornati a Ferrara, abbiamo scoperto la causa.
Alle ore 6 dello stesso giorno, alcuni soggetti (sarebbe meglio utilizzare parole più appropriate, ma meglio non scendere al loro livello) hanno dolosamente fatto saltare l'impianto di illuminazione delle due lunghe gallerie, quindi l'organizzazione, nel giro di qualche ora ha dovuto cercare di sopperire in qualche modo, per non dover annullare la gara e far restare con un pugno di mosche, le 3.300 persone che, per la sola gioia di correre, si erano sobbarcate spese e prezioso tempo per recarsi in questo angolo d'Italia.
Un'organizzazione davvero impeccabile in tutto e se al sabato al momento del ritiro del pacco gara forse si poteva pensare che, a fronte della trentina di eurini spesi per l'iscrizione, questo pareva non valerli, una volta con la medaglia al collo di finisher la prima cosa che pensi è: “questa gara li vale tutti e se anche il premio di partecipazione è poco più che simbolico, in una gara preferisco le attenzioni che ci hanno dato che tutto il resto”. Intanto dal sito internet della gara ti potevi stampare il pass, da porre sul cruscotto dell'auto, per lasciarla parcheggiata gratuitamente nei tanti parcheggi convenzionati per il giorno della gara (a Lovere tutti i parcheggi, o sono a pagamento o con disco orario). Thè caldo e biscotti e crostata che ti aspetta al palasport di Sarnico prima della partenza, ma il top è al momento dell'arrivo, prima ti trovi uno stuolo di ragazze che ti aspetta per consegnarti l'agognata medaglia, evitando la possibilità di creare file, e successivamente, un altro bel numero di persone ti viene incontro dandoti un piccolo sacchetto contenente bottiglietta d'acqua, una banana ed una briosche, così, con tutta calma, vai al punto ristoro ed al ritiro della tua sacca, non trovando in nessun punto quei fastidiosi assembramenti, che spessissimo nascono agli arrivi. Anche lungo il percorso tutto è stato perfetto, incroci presidiati, ristori precisi ogni 5 km, i primi con solo acqua e sali, gli ultimi anche con biscotti ed addirittura Red Bull.
Una volta giunti al traguardo, tutti noi Corriferrara, siamo rimasti entusiasti della manifestazione e (sempre per tutti), l'unico punto che abbiamo ritenuto rivedibile è stato il passaggio, specialmente nella prima galleria, nel buio più assoluto, dove solo i fari di alcune auto dell'organizzazione,, permettevano una qualche visuale, ma una volta tornati a Ferrara, abbiamo scoperto la causa.
Alle ore 6 dello stesso giorno, alcuni soggetti (sarebbe meglio utilizzare parole più appropriate, ma meglio non scendere al loro livello) hanno dolosamente fatto saltare l'impianto di illuminazione delle due lunghe gallerie, quindi l'organizzazione, nel giro di qualche ora ha dovuto cercare di sopperire in qualche modo, per non dover annullare la gara e far restare con un pugno di mosche, le 3.300 persone che, per la sola gioia di correre, si erano sobbarcate spese e prezioso tempo per recarsi in questo angolo d'Italia.
Un'organizzazione davvero impeccabile in tutto e se al sabato al momento del ritiro del pacco gara forse si poteva pensare che, a fronte della trentina di eurini spesi per l'iscrizione, questo pareva non valerli, una volta con la medaglia al collo di finisher la prima cosa che pensi è: “questa gara li vale tutti e se anche il premio di partecipazione è poco più che simbolico, in una gara preferisco le attenzioni che ci hanno dato che tutto il resto”. Intanto dal sito internet della gara ti potevi stampare il pass, da porre sul cruscotto dell'auto, per lasciarla parcheggiata gratuitamente nei tanti parcheggi convenzionati per il giorno della gara (a Lovere tutti i parcheggi, o sono a pagamento o con disco orario). Thè caldo e biscotti e crostata che ti aspetta al palasport di Sarnico prima della partenza, ma il top è al momento dell'arrivo, prima ti trovi uno stuolo di ragazze che ti aspetta per consegnarti l'agognata medaglia, evitando la possibilità di creare file, e successivamente, un altro bel numero di persone ti viene incontro dandoti un piccolo sacchetto contenente bottiglietta d'acqua, una banana ed una briosche, così, con tutta calma, vai al punto ristoro ed al ritiro della tua sacca, non trovando in nessun punto quei fastidiosi assembramenti, che spessissimo nascono agli arrivi. Anche lungo il percorso tutto è stato perfetto, incroci presidiati, ristori precisi ogni 5 km, i primi con solo acqua e sali, gli ultimi anche con biscotti ed addirittura Red Bull.
Ed
ora passiamo al percorso, basterebbero tre parole per descriverlo:
“bello, bello e bello”, ma è giusto aggiungere anche che non
semplicissimo, perlomeno per noi abituati alla pianura, visto che fin
dai primi metri si fa “amicizia” con continui saliscendi che, se
anche di non fortissimo impatto, ti fanno capire immediatamente che
non è possibile partire a tutta, ma che la gara va gestita con più
attenzione del solito. Una
volta usciti dalla cittadina di Sarnico ecco finalmente la compagnia
del lago, che ci resta vicino fino all’arrivo. Questo
compagno di viaggio è davvero piacevole (e dire che noi non ne
abbiamo potuto goderne appieno in quanto il sole, questa domenica, ha
preferito restare a riposo) tanto che, pure io che sono un podista
che durante la corsa riesce a restare totalmente concentrato sulla
gara, spessissimo lanciavo sbirciate al paesaggio lacustre.
Tra
il 15mo ed il 16mo km comincia la parte più “tosta”, si inizia
con le gallerie, poi la strada assume una pendenza a cui devi
cominciare a dare del “Lei”, per arrivare nell’ultimo tratto di
continue curve con lo strapiombo sul lago a destra. Non
c’è solo l’Iseo che ti dà sollievo e forza per impegnarti con
tutte le energie per arrivare al traguardo, ma sono una bella carica
anche le nidiate di bambini che ogni tanto trovi lungo la strada e
che vogliono il “5” da tutti i concorrenti, compresi gli
“scarponi” come me; nell'attraversamento delle piccole frazioni
trovi gente che ti applaude e ti incita, altri invece, se ne stanno
beatamente seduti sul balcone di casa ed al nostro passaggio facevano
roteare degli “aggeggi” che emettevano un suono assordante ma
divertente. Direi
che la Sarnico-Lovere, oltre che una gara tosta è stata una
altrettanto bella festa di squadra, perché salendo il giorno prima,
vi è stata la possibilità di vivere qualche ora assieme ad alcuni
compagni di squadra che non sempre troviamo a Ferrara, come il nostro
“Venezian” Marcello Garbellini o la Gaiba family al completo
(oltre chiaramente ad alcune “solite” “belle facce”). Questa
Sarnico Lovere è stata l’occasione per rivedere in gara anche il
“ferrarese di Verona”, Pier Giovanni Rossi che, vista la
lontananza, solo raramente abbiamo il piacere di averlo con noi, ma
specialmente vorrei segnalare l’esordio in una gara “top” del
trio Claudia Ardizzoni, Valeriano Bonazza e Caterina Franceschini (in
rigoroso ordine alfabetico) che, rimasti fino ad ora “solo” delle
colonne dello Staff Ferrara Marathon, hanno finalmente deciso di
mettere le scarpette ai piedi…..e pare sia solo l’inizio! Ora
i numeri.
Dominio
africano (meglio dire Keniano) sia in campo maschile che femminile,
con le vittorie andate a Kiplagat Gideon Kurgat (tra gli uomini) in
1.16'41” ed a Caroline Cherono (tra le donne) in 1.26'54”. Passando
ai risultati dei nostri 15 alfieri Corriferrara, presenti al via in
quel di Sarnico, il primo dei nostri, in 1.42’31” è stato Paolo
Callegari, seguito da Marcello Garbellini in 1.46’43” ed Ugo
Negri in 1.56’50”. Tra
le donne prima Cinzia Carlini in 2.13’20” davanti ad Angela
Leonardi in 2.20’54” e Barbara Talmelli in 2.26’41”. Per
quanto riguarda la mia prestazione ho dato tutto e quindi sono
arrivato veramente contento, ma mi sono preso una bella chicca
finale, la foto con un gentilissimo top runner italiano, Migidio
Bourifa.
Alessandro Polesinanti
Io, Claudia e Valerio ci alziamo prestino e facciamo un'energica colazione
così da essere pronti per le 7 alla fermata del bus che ci porterà a Sarnico
alla partenza.....
Alle 9:30 pronti, partenza, viaaaaa........sotto una leggera e piacevole
pioggerellina. Atmosfera splendida piena di suoni e colori.
La prima ora fila liscia liscia poi si rallenta un po' ma sempre in
allegria..... Sali e scendi, sali e scendi, corsa al buio in galleria ed
arriviamo ad una bella salita al 17°/18° km con un po' di fatica.... ma poi
discesaaaaaa!!!!!!!!!!!! Ed in 2 ore e 50' (2 ore e 44 Valerio) siamo al
traguardo: OBIETTIVO RAGGIUNTO per la mia prima gara lunga!!!!
Caterina Franceschini
Gara bellissima, lo scenario ha aiutato a non sentire la fatica. La varietà del
paesaggio che ad ogni curva cambiava è stato davvero stimolante e dal mio
punto di vista anche il clima che abbiamo avuto, senza sole e con tratti sotto
la pioggia ha reso meno dura la gara che con i suoi saliscendi rimane
comunque abbastanza impegnativa (memorabile la lunga salita tra il 16° e il
17° km in cui i miei occhi quasi in cima alla pendenza vedevano discesa ma le
gambe erano ancora in salita!).
Gara da consigliare e da rifare!
Pier Giovanni Rossi
Non è mai semplice raccontare la propria gara, perché al di la del percorso, del meteo, della partecipazione, dell’organizzazione dell’evento e del crono finale, bisogna “scavare” dentro sé per mettere nero su bianco le proprie emozioni e sensazioni, in questo caso per ben 25,250 lunghi chilometri.
La sveglia suona alle ore 6.30, ma di fatto ero già sveglio da tempo e non tanto per la classica adrenalina pre gara, ma perché sapevo di trascorrere una bellissima domenica in ottima compagnia di 14 ferraresi scalpitanti che come me non vedevano l’ora di partire da Sarnico e godersi il meraviglioso paesaggio lungo la sponda bergamasca del lago d’Iseo sino alla finish line a Lovere.
Subito dalle prime ore del mattino si respira gioia e felicità nella cittadina posta a sud del lago, invasa da runner provenienti da tutta Italia ed Europa.
Ritrovo con i compagni di squadra al Palasport di Sarnico: un paio di foto di gruppo tutti sorridenti, una piccola corsetta di riscaldamento e poi via in Piazza XX Settembre a prendere posto ciascuno nelle rispettive griglie di partenza, sotto una pioggia debole che non lasciava presagire nulla di buono.
Un “in bocca al lupo” ai Gaiba’s e al resto della truppa, una stretta di mano al kenyano bianco Calle ed entro nella seconda griglia, diciamo nel “purgatorio” visto che era la griglia di mezzo.
Le griglie pian piano si riempiono, un po’ la tensione sale perché comunque quasi 26 Km non son pochi, tanto più lungo un percorso impegnativo fatto di continui saliscendi che sapevo essere, per le mie abitudini atletiche, complicato.
Tra la musica a “bombazza”, lo speaker forse più carico di noi e le mani al cielo a salutare l’elicottero della RAI sopra di noi…si parte!...avevo in testa due obiettivi: godermi l’incantevole percorso correndo (l’avevo fatto il giorno prima in auto), e comunque provare a tenere la mia normale andatura per qualche chilometro in più rispetto alla mezza maratona.
Il primo chilometro e mezzo era lungo una strada stretta del paese e pertanto ho dovuto sgomitare per farmi un po’ di spazio e non finire sul cofano di qualche auto parcheggiata o dentro una rotonda o ancor peggio addosso ad un palo.
Man mano che i chilometri passavano il lago si faceva sempre più affascinante con i suoi profumi, i suoi gabbiani e cigni e la sua natura selvaggia; nonostante il cielo coperto che un po’ offuscava il panorama, mi sentivo libero ad ogni passo…ed era quello che volevo!
Trascurando l’aver corso per quasi 2 chilometri dentro a due gallerie completamente buie per un sabotaggio avvenuto nella notte alle centraline elettriche, mi ritrovo con sempre meno gente attorno tanto che dal 20° chilometro non mi ha mai superato nessuno…ma fisicamente stavo bene e il paesaggio mi ha aiutato mentalmente a superare qualche piccola difficoltà…e quindi ho corso felice anche in assenza di riferimenti e di tifo negli ultimi chilometri.
E come d’incanto mi son trovato davanti al cartello con scritto “ultimo chilometro” e non mi sembrava nemmeno vero di averne già fatti 24!!!...i loveresi tutti in strada a tifare e così lo sprint finale è stato garantito con arrivo al porto turistico tra le gradinate piene di gente festante.
Come ho detto prima, non avevo ambizioni cronometriche, ma tagliare il traguardo e vedere un crono di 1h46’43” mi ha dato una carica infinita. Avevo centrato entrambi gli obiettivi iniziali: mi sono divertito godendomi il panorama e ho registrato un buon tempo finale…tutto secondo copione della serie “volere, potere”!
Al ristoro finale trovo il buon Paolo già li da qualche minuto e pian piano sono arrivati tutti gli altri, felici e contenti! Eravamo proprio un bel gruppo e dal clima di festa di questi 14 ferraresi matti ho trovato la gioia e la carica per correre sereno e spensierato.
Cara Sarnico Lovere Run…ci rivedremo presto!
Marcello Garbellini
Atletica Corriferrara & Phoenix Team |
km25,250
VIDEO
P.C.