scritto da Paolo Callegari
La Diecimiglia che si corre a Ferrara è una corsa un po’
particolare. Non tanto per la distanza un po’ insolita e per i riferimenti
intermedi che non vengono scanditi nei classici km (ormai quasi tutti hanno un
gps per capire a quanto stanno correndo), ma perché a mio avviso si corre in un
contesto meraviglioso. Quel contesto che 30 anni fa vedeva protagonisti negli
allenamenti quelli che erano il top della corsa italiana e mondiale, dai vari
Pizzolato, Magnani, Bettiol, Pambianchi…
Forse noi che ci corriamo ogni giorno non riusciamo ad
apprezzare in pieno il nostro campo di battaglia, ormai fa parte della nostra
quotidianità, ma per i tanti podisti che vengono da fuori correre sulle nostre
mura deve essere un qualcosa di speciale.
Quel qualcosa di speciale che si respirava domenica mattina
in piazza Castello, a lato del quale nella zona di arrivo troneggiava l’immagine del suo ideatore e fondatore. Solo
la “pazzia” di quest’uomo poteva inventarsi una corsa del genere, solo la
genialità di Giancarlo Corà poteva disegnare una gara che toccasse alcuni fra i
luoghi più belli della nostra città.
La partenza e l’arrivo ai piedi del Castello Estense; l’andirivieni
sulle mura che non sono il solito giro tema di allenamenti di tutti noi podisti
che le viviamo quotidianamente, ma quel salire e scendere dai valloni con i
battiti a mille è una sfida continua contro se stessi per mettere il cuore
oltre l’ostacolo, la salita del montagnone, il sottomura che te le fa ammirare
da una prospettiva diversa; e poi la montagnola, il passaggio nella zona della
certosa con l’arrivo in piazza Ariostea; il parco Massari e gli ultimi metri da
correre in quella che in tanti definiscono la via più bella d’Europa: Corso
Ercole I d’Este.
Tutto questo è la Diecimiglia, una sfida podisticamente parlando
molto allettante che se corsa con la giusta motivazione e concentrazione può dare
una carica incredibile solo nell’essere riusciti a portarla a termine, forse
più di una classica mezza maratona nella quale magari in tanti non ci cimentano
per via della distanza.
In una giornata bellissima sono stati frantumati tutti i record
precedenti di partecipazione e nel segno che aveva lasciato il Presidente (fra
mille dubbi iniziali visti i tempi molto ristretti degli eventi) la sua
famiglia con l’aiuto di tutta la Corriferrara a.s.d è riuscita a costruire un
qualcosa di unico e ogni singolo collaboratore, dal più piccolo a chi ha svolto
mansioni più responsabilizzate, può sentirsi fiero di aver contribuito alla
riuscita della manifestazione.
Riuscita che a tarda mattinata era ben visibile sui volti di
tutti: bimbi, atleti competitivi e non, pubblico e in tutto lo staff coordinato
alla grande da Massimo, Erica, Michela e Nino. E’ soprattutto grazie a loro se
tutto questo è stato reso possibile e se ognuno che ha contribuito in questo
(forse) inaspettato successo possa andare fiero per il suo aiuto per aver
onorato al meglio ciò che Giancarlo aveva costruito e del quale andava tanto orgoglioso.
Pertanto il ringraziamento va a tutta la squadra, un
bellissimo gruppo che in questi momenti difficili ha saputo essere compatto più
che mai per dare dimostrazione anche ai più scettici che uniti ed ognuno con
quel che può fare per rendersi utile si può andare molto lontano. Dagli attori
principali del gruppo dirigente all’ultimo dei volontari che ha solo tenuto in
mano una bandierina per un paio d’ore a regolare il traffico, senza però il
quale tutto questo sarebbe stato difficile da allestire.
“Non
proseguire con il suo operato sarebbe stato come farlo morire di nuovo”:
in questa frase di Michela che ho
estrapolato da un articolo on-line c’è tutta l’essenza di quel che ognuno di
noi ha dato domenica mattina per far si che Giancarlo possa andare fiero del
nostro lavoro svolto.
Venendo alla gara, già detto del record di iscritti ed
arrivati (410, di cui 67 donne), fra i quali tantissimi provenienti da fuori
provincia (e queste manifestazioni sono sempre più un ottimo veicolo
promozionale per il nostro bellissimo centro storico, alla faccia dei tanti
concittadini alterati ad ogni piccolo evento che animi la nostra città) vado a
rimarcare quelle che sono state le prestazioni del nostro gruppo. Ben 36 i
nostri partecipanti, un numero enorme visti anche i tanti volontari che erano
protagonisti dietro le quinte della gara.
La Diecimiglia io l’ho corsa diverse volte, so perfettamente
quanto sia dura…e se prendo come parametro il mio personal best su questo
percorso (1h03’54”) non posso far altro che sottolineare la grande prova di
Matteo Benetti che ha fermato il crono a 1h01’34” giungendo 16° assoluto. Ma
sotto l’ora e 10 minuti sono ottime le prestazioni anche di Dario Panico,
Andrea Rosati, Massimo Accorsi ed Andrea Roveri.
Fra le donne la nostra prima atleta a tagliare il traguardo è
stata Laura Fornasari in 1h18’24” in 5a posizione assoluta, davvero un ottimo
risultato; e per chiudere il nostro podio femminile cito anche le belle gare di
Giada Zamboni (1h22’27”) che si è
piazzata 13a assoluta (6a di categoria) e di Marcella Mari (1h23’16”) giunta 15a
assoluta e 7a di categoria.
Sarebbe impossibile citare tutti e scorrendo la classifica purtroppo
ci sono anche tanti nomi di compagni di squadra che non conosco perché siamo un
gruppo veramente molto numeroso e non ci sono sempre occasioni per conoscersi
personalmente.
Forse non tutti saranno soddisfatti della loro prestazione,
ma già l’essere riusciti a completarla deve essere un successo personale da
portare con se soprattutto in una giornata particolare iniziata e conclusa nel
segno del Presidente, che da lassù sarà stato sicuramente felice nel vedere
ognuno di noi (chi a correre, chi a contribuire) ad essere protagonista di
quella che era una sua bellissima creatura.
Paolo Calleari
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