lunedì 17 settembre 2018

17^ maratonina città di Faenza, Morris guida il gruppo Corriferrara



Si è svolta a Faenza la 17^ edizione della maratonina che porta il nome della città,di seguito le impressioni di alcuni dei nostri atleti:

Cosa ricorderò di questa mezza? Il grande caldo e la grande sete. Per la prima volta dopo 17 mezze in meno di due anni, oggi ho pensato al ritiro!! Ho trovato davvero assurdo mettere un ristoro ogni 7 km senza neanche un punto spugnaggio con i 30 gradi di stamattina. Io so che organizzare una gara non è mai facile, ma ci sarebbe dovuto essere un po' più di testa nello scegliere i punti ristoro. 
Ringrazio di cuore i miei compagni e amici 💗 Gigi e Deborah, grazie a loro sono arrivata fino in fondo, e Daniele che torna sempre a prendermi. 
Visto che non era prevista la medaglia me la sono comprata (è ancora incompleta) perché questa me la sono proprio sudata!!! Virgilli Federica


E' stata un'edizione che non ha certo brillato come organizzazione, pur comprendendo tutte le difficoltà che normalmente si devono affrontare quando si organizza una manifestazione podistica.Pochi ristori e mal distribuiti(considerando il caldo) nessun punto di spugnaggio, siamo tornati a casa senza le canotte che facevano parte del pacco gara(quindi inesistente) le avevamo prenotate con la pre iscrizione, ma all'arrivo ci hanno detto che erano finite, hanno preso il nostro numero di telefono e abbiamo ricevuto la promessa di essere contattati per venire ad una gara e ritirarle, quindi non le spediranno, naturalmente, partire da Ferrara per recuperare una canottiera a Faenza è inutile, oltre a noi tanti altri si lamentavano per lo stesso problema.Per obiettività bisogna dire che il costo della gara era molto basso (7euro). Per quanto riguarda la gara, l'ho corsa solo per mettere dei km in vista della maratona di Ferrara del 30 settembre, quindi passo super tranquillo insieme a Beba e Fede, ci siamo divertiti comunque sostenendoci a vicenda  quando la sete si faceva sentire e cominciavano a comparire i miraggi, ad ogni bivio controllavamo se si vedeva un bar per comprare l'acqua, non incontrando tuareg o berberi disposti a condividere la loro acqua, ad un certo punto siamo usciti dal percorso per rinfrescarci in un campo di kiwi nel quale c'erano le pompe che irrigavano le piantagioni e dai vari perdevano acqua, ormai cotti dalla sete per noi era come stare in un' oasi e la sensazione di freschezza temporanea ci ha consentito di riprendere con più vigore l'ultima parte del percorso, con l'obiettivo di raggiungere Daniele e poi consumare il rito "reidratate quei runners" davanti a una
birra. L'ottima compagnia ha fatto si, che malgrado tutto sia stata una bella giornata. Gigi Medas



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