Da
questo 13 marzo 2016, Pieve di Cento sarà per me, la città del
vento.
Sono
già alcuni anni che corro, a cui aggiungo tantissimi anni di uscite
in bicicletta da corsa, ma a memoria, non rammento una “uscita
sportiva” più ventosa di quella vissuta nella cittadina bolognese
domenica mattina.
Nonostante
la concomitanza con la bellissima ed originale “Corrida degli
Scariolanti”, avevo optato per la Maratonina di Pieve per mettere
un po’ di km nelle gambe, visto un inverno da me corso, poco, e
con vari acciacchi.
Partito
da Ferrara di buon mattino, con Barbara al fianco, proiettata a Pieve
con l’obiettivo di scendere nuovamente sotto le 2 ore di gara,
grazie ora, anche alle nuove tabelle (massacranti!) di allenamento
fornite dal ns presidente, arriviamo nel pievese sotto un cielo
grigio.
Parcheggiata
l’auto, abbracciando una temperatura “frizzante”, ma che nulla
lasciava presagire, cosa avremmo incontrato in gara, ci rechiamo al
ritiro del pettorale.
Con
l’arrivo alla spicciolata degli alfieri Corriferrara (con la
chiusura delle strade di accesso al paese ben prima dell’inizio
della maratonina, l’arrivo nell’antico dominio estense è
risultato essere più difficoltoso del previsto), entriamo
completamente nel clima gara.
Quando
ormai tutti siamo passati per Porta Ferrara, per la rilevazione del
chip gara, ecco giungere il prode Romano Gagliardi che, non contento
di farsi “solo” 21 km in gara, ne ha già percorsi altri 19 (il
28/5 si avvicina…..povero lui!)
Al
via decretato da Michele Marescalchi, ci immettiamo in un lungo rettilineo con direzione Galliera. Mi
posiziono al fianco di Barbara e mi pongo come obiettivo di giornata,
di contribuire a farle raggiungere il suo “tempone”.
Per
i primi km, tengo un passo costante, ai 5’40”, ed a noi, si
unisce Novella Rizzatello (probabilmente il furbo marito, sapeva
della presenza di Eolo in zona, ed aveva deciso di starsene a fare il
turista con la figlia, lasciando alla moglie, il “piacere” di
correre per le terre pievesi).
Passo
dopo passo ecco che, quella leggera brezza che nei primi minuti si
faceva appena sentire, comincia a salire di intensità ed a provocare
le prime lamentele.
Il
trascorrere della distanza, va di pari passo con l’aumento del
vento…. tengo ancora il passo prescelto, ma devo alzare la voce
affinché Barbara accetti che è preferibile mi resti dietro e non di
lato, in balia del vento.
Il
lungo serpentone, inizialmente uniforme, comincia a spezzarsi in vari
tronconi, e dopo il primo ristoro (che saltiamo), restiamo solo io e lei con Novella che ci ha preso qualche metro.
Al
raggiungimento del km 7, comincio a chiedermi perché non sono
rimasto in quel di Ferrara a leggermi il giornale davanti ad un
cannoncino ed a un caffè caldo.
Il
vento comincia ad essere davvero forte, il passo tenuto fino ad ora
non riesco a mantenerlo ed arrivo a toccare i 6’ a km.
Per
tenere tutte le energie concentrare sulla gara, fortunatamente mi
aiuta Il paesaggio, ovunque lanci lo sguardo trovo……il nulla,
qualche casa, qualche albero e qualche arbusto, che stanno lottando
per non venire sradicati, e poi terra, solamente tanta terra “nuda”.
Dopo
il settimo km, la strada piega leggermente a destra e qui
raggiungiamo il culmine del vento, devo tenere una mano sul pettorale
perché questo inizia a svolazzare come una bandiera.
Nel
frattempo Novella ha rallentato ed è rimasta qualche metro indietro,
mentre Barbara comincia a nutrire dubbi sulle sue capacità di
tenuta.
Ma
finalmente arriviamo al km 9 quando, quasi in vista dell’abitato di
Galliera, svoltiamo a destra e la strada, costeggiando il Reno,
incontra i favori del vento.
Per
3 km riprendiamo fiato, ci riconciliamo con la gara e riusciamo pure
a scambiarci qualche parola e mentre il paesaggio non cambia, anzi,
sono scomparse anche le poche case di prima, ecco arrivare Novella
che, con un piccolo sforzo è riuscita a raggiungerci.
La
pacchia dura poco (3 km appunto), svolta a destra, e nuovamente il
vento torna a farsi sentire, sempre forte, ma colpendoci lateralmente
è meno prepotente!
Controllo
costantemente il mio Garmin e visto che nonostante le condizioni
climatiche avverse, siamo ancora in linea con l’obiettivo “2
ore”, non mollo e incito Barbara, che non mi pare molto convinta.
Tra
qualche imprecazione, uno stop ai ristoro, l’attraversamento
dell’abitato di Poggetto, arriviamo agli ultimi 3 km, Novella non
c’è più, Barby tiene ma ecco la prima crisi, si ferma, il vento
l’ha strapazzata, e vuole mollare….il mio Garmin dice 1 ora e 40
(circa) di gara e quindi siamo in tabella…la incito a continuare ….
Mi manda qualche accidente (forse più di qualche) ma ripartiamo…..
Km
19….Km 20…. Ecco il cartello “ultimo km”….ancora 100 metri
poi Barby dice ancora una volta “bastaaaaa!”………..si ferma,
mi ordina di andare (perché pure io mi sono fermato per aspettarla),
ma io alle volte ho la testa dura…siamo a meno di un km dalla
meta…..il gps dice 1.55’, ma è possibile mollare ora????
Ha
il viso rigato dal sale, gli occhi persi, ma devo aver toccato le
corde giuste, riprende a muovere i piedi più velocemente, riprende a
correre… resto davanti a lei e continuamente mi volto per vedere
dove si trova….ecco finalmente Porta Ferrara….in fondo si vede il
traguardo ……… in alto l’orologio luminoso che segna il
passare dei secondi….
Aumento
il passo e lei dietro…ormai mancano 10 metri poi 9….4…..1 e
Pieve è conquistata! Arriva pure la medaglia alla fine (peccato sia
consegnata da un mister).
2.00’.06”…..tempo
ufficiale di gara (il real time non è previsto in questa
competizione), ma il nostro Garmin sputa un bellissimo 1.59’43”
quindi obiettivo raggiunto, e viste le condizioni meteo è stato
davvero un successo.
Venendo
ai numeri, la gara maschile è stata vinta da Omar Mohamed Hussein
(Atl. Gnarro Jet Mattei) in 1.11’21” davanti al duo della Gabbi
Michel Casolin e Marco Ercoli; in campo femminile Ana Nanu (Gabbi) in
1.25’33” davanti a Maurizia Cunico e Francesca Battacchi.
Per
la Corriferrara oltre al trio sopra nominato, altri 20 hanno concluso
la gara, con Matteo Benetti primo dei nostri, che ha chiuso al 21mo posto in 1.19’24” di poco davanti al nostro capitano Nino
Sarno.
Una
menzione anche al nostro nuovo ultra maratoneta Romano Gagliardi, che
chiude al 636mo posto, ma raggiungendo la cifra tonda dei 40 km corsi
nella mattinata.
Alessandro Polesinanti
|
|
|
|
|
21
|
Matteo Benetti
|
1.19'24
|
3'45”
|
21+27
|
22
|
Nino Sarno
|
1.20'06”
|
3'47”
|
21+27
|
33
|
Elia Sgaravatto
|
1.22'08”
|
3'53”
|
21+25
|
67
|
Piero Tumiati
|
1.25'27”
|
4'03”
|
21+24
|
72
|
Cristiano Ferraresi
|
1.25'57”
|
4'04”
|
21+24
|
88
|
Anthony Bottura
|
1.27'56”
|
4'10”
|
21+22
|
103
|
Raul Cillani
|
1.28'57”
|
4'12”
|
21+22
|
143
|
Andrea Scarletti
|
1.32'12”
|
4'22”
|
21+20
|
192
|
Paolo Frozzi
|
1.35'01”
|
4'30”
|
21+18
|
198
|
Marco Gianantoni
|
1.35'14”
|
4'30”
|
21+18
|
254
|
Simone Furini
|
1.38'44”
|
4'40”
|
21+16
|
266
|
Giovanni Simone
|
1.39'28”
|
4'42”
|
21+16
|
333
|
Francesco Scarcella
|
1.42'58”
|
4'52”
|
21+14
|
348
|
Filippo Punturieri
|
1.44'31”
|
4'57”
|
21+13
|
351
|
Paolo Partel
|
1.44'41”
|
4'57”
|
21+13
|
353
|
Alejandro Gabriel Romano
|
1.44'49”
|
4'58”
|
21+13
|
376
|
Roberto Balboni
|
1.46'20”
|
5'02”
|
21+12
|
413
|
Giancarlo Veratti
|
1.48'52”
|
5'09”
|
21+11
|
442
|
Andrea Artioli
|
1.51'06”
|
5'16”
|
21+9
|
563
|
Alessandro
Polesinanti
|
2.00'06”
|
5'41”
|
21+4
|
564
|
Barbara Talmelli
|
2.00'06”
|
5'41”
|
21+10
|
574
|
Novella Rizzatello
|
2.01'30”
|
5'45”
|
21+9
|
636
|
Romano Gagliardi
|
2.46'00”
|
7'52”
|
21
|