martedì 20 gennaio 2015

LA CORRIFERRARA A SPASSO NEL TEMPO 15

15° PUNTATA – UN'ALTRA PORTA......... ASPETTANDO LA MARATONA

Piazza Travaglio, 27 settembre 1909
 
Nebbia.........apro la finestra ed oggi non c'è panorama, non c'è orizzonte, solo nebbia.
Ferrara senza la nebbia non sarebbe lei e se per anni, abbiamo maledetto quei nebbioni invernali che ci facevano restare in casa il sabato sera o che ci obbligavano a partire con largo anticipo, per
arrivare in orario al lavoro, ora un po' li rimpiangiamo.... sarà il segno dei tempi, noi cambiamo, invecchiamo, ma anche il clima sta cambiando.
Oggi questa “massa di goccioline minutissime di acqua in sospensione nell'atmosfera” (significato tecnico del termine “Nebbia”) è solo una lontana parente di quella, che ancora una ventina di anni fa, arrivava, a fine novembre, e restava a poltrire in città fino a fine gennaio (principalmente nei week end, per giunta!).
Ora solo raramente, fa ancora capolino in città, proprio come quando, un vecchio amico, che non vedi da tempo, ti viene a trovare...... ecco, oggi è un giorno di questi.
Avendo deciso di non affrontare degli impegni sportivi (troppa umidità e temperatura molto rigida), tutto spingerebbe per restare in casa al calduccio, ma con la testa dura che mi ritrovo...... non ne ho nessuna intenzione, e poi senza giornale non si può stare!!!!


Chiudo casa e anche se l'orologio ha appena intonato le 8.00, a piedi mi dirigo verso San Giorgio, il “Carlino” mi aspetta.
Dopo aver speso il primo euro e 40 della giornata, decido che non c’è nulla di meglio che leggerlo davanti al “Dom”.
Superato il Volano, eccomi in ciclabile, meno suggestiva del sottomura, ma la sola praticabile anche dopo alcuni giorni di pioggia.
Forse per l'orario mattiniero, ma solo il frastuono di qualche auto ed il latrare di alcuni cani, sono gli unici suoni che mi tengono compagnia e........eccomi arrivare davanti ad uno stabile che non fa nulla per nascondere il segno dei tempi, che non nasconde le origini nobili, ma dove il tempo, la crisi, hanno preso il sopravvento.
Visitare, guardare, leggere la storia di antichi palazzi o castelli è bello, ma alle volte occuparsi della così detta “archeologia industriale” è altrettanto interessante e prendendo spunto dalla scorsa puntata, dalla prima gloria spallina, il primo idolo dei tifosi ferraresi, proprio nella via in cui sto camminando ora, trovo giusto fermarmi davanti ad un cancello, anni fa forse di colore azzurro, ma ora con forti segni del tempo. 

Mettallurgica Lux
 
E’ chiuso, ed il cortile interno che si vede, versa in uno stato di abbandono, dove le erbacce stanno “mangiando” le piante e la ghiaia, e lo stabile non è certo in condizioni migliori.
In questo edificio, ha avuto la sede una gloriosa azienda ferrarese, che per tanti anni ha portato il nome di Ferrara in giro, non solo per l’Italia ma anche oltre i confini nazionali, parliamo della “Metallurgica Lux”, che, dopo una storia quasi centenaria ha dovuto chiudere i battenti.
Era il 1924 quando Gino Sgarbi e Girolamo Chiozzi fondavano le “Officine Metallurgiche Sgarbi, Chiozzi & C.” per produrre lampade a paraffina, lampade ad illuminazione e articoli casalinghi, facendo nascere il marchio STELLA. 






Nel 1934 la società acquista lo stabilimento dagli eredi della società “Figli di Silvio Santini” che produceva lampade ad acetilene con il marchio “ORSO”.
La produzione prende piede ed i prodotti si contraddistinguono per la loro qualità, tanto che nonostante l’arrivo del secondo conflitto mondiale, l’azienda riuscirà a superare i duri anni ’40, al contrario di altre ditte del settore.
Si arriva così al 1952 quando i figli dei due fondatori (Abdon Sgarbi, omonimo e nipote del giocatore prima ricordato, e Franco Chiozzi) prendono le redini della società, ed il nome diventa “Metallurgica Lux di Sgarbi & Chiozzi”, ed a partire dai primi anni '60, decidono di abbandonare la produzione delle lampade a carburo, in seguito al rapido diffondersi dell'illuminazione elettrica, per concentrarsi in quella di articoli casalinghi.
Il duo Sgarbi Chiozzi comincia a rinnovare i macchinari ed il marchio Stella entra con successo nel mercato dei casalinghi in acciaio inox, in particolar modo in quelle delle caffettiere.
Nei primi anni '70 altro cambio al vertice, esce Franco Chiozzi, e Abdon Sgarbi, con la moglie Adele Bonsi, resta solo al comando della “nave” di Via Volano.
Nel 2006 ultimo cambio al vertice, la figlia Marina subentra al padre, ma, dopo alcuni anni di tranquillità, comincia un inesorabile declino fino al triste epilogo del 2012.

Dopo questo piccolo volo nel passato industriale di Ferrara, mi incammino verso il centro, verso quelle zone che saranno il cuore pulsante della nostra Maratona...la “Ferrara Marathon”.

Da via Volano si arriva in via Bologna, svolto a destra e già ti appare quella che rimane, assieme alla Porta degli Angeli (la “casa del boia” per i ferraresi), l'unica Porta rimasta lungo l'antica cinta muraria della città.

Porta Paola
 
Siamo nel 1612 quando, su progetto di Giovan Battista Aleotti detto l'Argenta, viene fatta erigere dal Cardinal Legato Spinola questa costruzione, ed a partire dalla seconda metà del '600, di fronte alla porta, viene costruito un baluardo a forma di freccia (andato completamente distrutto nel XIX secolo) e, mediante un ponte di legno che collegava le due strutture, era possibile attraversare il fossato difensivo di Ferrara. 

Porta Paola con il baluardo
 

 

Venne denominata Paola, in onore del pontefice regnante in quel periodo (Paolo V, lo stesso rappresentato della statua attualmente posta in via 4 Novembre).
Nel '700, cominciano le prime trasformazioni della porta per arrivare al 1798, con l'arrivo dei francesi che, vista la loro avversione al clero, decidono di cambiarle il nome, denominandola Porta Reno, per la sua apertura in direzione dell'omonimo fiume e tutt'oggi, sul lato di Via Bologna compare il nome “Porta Paola” mentre, dal lato di Piazza Travaglio, compare quello di “Porta Reno”.
Nel 800 perde la sua funzione militare e viene trasformata in un ricevitoria daziaria dotata di pesa pubblica, con diverse guardie sempre presenti ed un portiere che, con la propria famiglia, abita in alcune stanze del piano superiore.
Tra il 1898 ed il 1901, subisce uno di quegli interventi tutt'ora bene visibili; è in questi tre anni che si procede ad abbattere i muri laterali e ad isolarla come è tutt'ora. Questi passaggi aperti, al contrario di oggi, erano muniti di cancelli, che venivano chiusi nelle ore serali.



Porta Paola con i cancelli ai lati
 
Fino ai primi anni '40 del 900, continuò ad essere utilizzata come ufficio del dazio; dopo la guerra invece, per un breve periodo fu a disposizione della Cassa di Risparmio di Ferrara e poi nuovamente al Comune fino ai primi anni '70, quando divenne praticamente solo un deposito.
Nei primi anni '60 invece, fu aperto l'ulteriore varco nei pressi della Porta, quello che unisce le attuali Via Kennedy e Corso Porta Reno.

Varco su Porta Reno aperto negli anni 60 del '900
 
Ed ora piccolo volo con la nostra immaginazione..........
Siamo davanti alla nostra Porta, le guardie ci fanno passare, l'attraversiamo per ritrovarci nell'attuale Piazza Travaglio (nei secoli passati il suo nome passò da Piazza Travaglio o del dolore, a Piazza di Porta Reno, per ritornare ai giorni nostri al nome originario).
In questo spazio, ora malauguratamente ridotto a parcheggio tranne il lunedì mattina, dove da decenni regna incontrastato il mercato ambulante, fin dal 1468 venivano messi alla gogna i colpevoli dei crimini più disparati, esposti sopra un palco, con l'indicazione del reato commesso e la condanna inflitta, mentre le pene capitali, durante il periodo della dinastia estense, venivano eseguite al di fuori delle mura cittadine.
Nel XVII e XVIII secolo invece, la piazza fu teatro anche delle pene capitali, le ultime datate 11 dicembre 1857, quando venne tolta la vita al trentunenne Giovanni Ferrari per aver ucciso il suo titolare, il dott. Alfonso Gandini e 28 settembre 1861, quando la stessa sorte, cadde su tal Vincenzo Romoli per aver ucciso un certo Galamini di Russi. 

Piazza Travaglio nel 1900, piazza utilizzata per giostre e saltimbanchi
 
Con Porta Paola e Piazza Travaglio il nostro girovagare turistico per Ferrara, ha iniziato a scoprire quelle zone del centro cittadino che saranno maggiormente coinvolte, il 15 marzo, nella nostra Ferrara Marathon e la prossima settimana, da qui ripartiremo.


Alessandro Polesinanti