Maratona di Reggio Emilia 2025: cuore, fatica e determinazione nella Città del Tricolore
Reggio Emilia non è solo una città: è un simbolo. Qui, dove nel 1797 nacque il Tricolore, ogni passo sembra portare con sé un frammento di storia, di identità e di orgoglio. Correre per le sue vie significa attraversare piazze che parlano di unità e determinazione, valori che ben si sposano con lo spirito della maratona. E domenica 14 dicembre 2025, sotto un cielo invernale capace di essere duro ma sincero, la Maratona di Reggio Emilia ha regalato emozioni profonde e autentiche. Tra i protagonisti anche Corriferrara, presente con passione e spirito di squadra. Sulla distanza regina della maratona hanno preso il via Chiara Rosignoli e Vittorio Cavallini, mentre sulla mezza maratona ha difeso i colori del gruppo Francesco Altavilla. Tre percorsi diversi, un’unica anima: quella di chi corre non solo per il tempo, ma per il significato di arrivare fino in fondo.
Il racconto di Chiara Rosignoli: quando la testa guida il cuore oltre il limite
La gara di Chiara è stata tutto fuorché semplice. Lei stessa lo racconta con una sincerità disarmante, che profuma di esperienza e umanità: “Premetto… non tutte le ciambelle riescono con il buco…”
Chiara affronta la maratona come allenamento in vista di una grande sfida futura, condividendo i primi chilometri con i pacer delle 3h15’, poi fermandosi per aspettare Mirko Corazza, alla sua prima maratona, decisa e istintiva, preparata in appena due settimane. Una scelta coraggiosa, forse incosciente, ma tremendamente vera. Dal 25° chilometro in poi, però, la gara cambia volto. I problemi gastrointestinali trasformano la corsa in una battaglia dura, metro dopo metro. Dal 28° al 38° chilometro è un susseguirsi di crisi, di fermate, di pensieri bui. Al 38° arriva persino l’idea del ritiro, mai sperimentata prima. Il corpo dice stop. Ma Reggio Emilia insegna che arrendersi non è scritto nel DNA di chi corre sotto il Tricolore. Dopo pochi minuti Chiara riparte, ripetendosi una frase che diventa un mantra: “Dobbiamo portarla alla fine.”Rischio, sì. Testardaggine, forse. Ma anche una forza mentale che va oltre la nausea, oltre il dolore. Insieme, Chiara e Mirko arrivano al traguardo, uno accanto all’altra, stringendo una maratona sofferta ma conquistata in 3h33’40’’. Le foto raccontano più delle parole: sorrisi stanchi, occhi lucidi, felicità vera. È la seconda maratona su cinque del circuito Hyper – Maratone dell’Emilia-Romagna portata a casa. Un altro tassello di un cammino lungo, impegnativo, ma carico di senso.
Uno sguardo avanti
Reggio Emilia resta alle spalle, ma ciò che ha lasciato dentro no. Ora lo sguardo è già rivolto al futuro: febbraio 2026 profuma di nuove sfide, di allenamenti da valutare con intelligenza e rispetto del corpo. Sullo sfondo, un sogno che fa tremare le gambe solo a nominarlo: la 100 km del Conero.
Come il Tricolore nato in questa città, anche questa maratona è stata fatta di colori forti: il rosso della fatica, il bianco della sofferenza, il verde della speranza. E i nostri atleti, ancora una volta, hanno dimostrato che correre è soprattutto un atto di cuore e determinazione.




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