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domenica 4 ottobre 2020

XV MEZZA DEL BRENTA 2020: LA MAGIA DI BASSANO


Ci sono gare e gare. 

Ci sono corse in cui l'obiettivo è vincere, altre fatte per divertirsi, altre ancora per superare sé stessi, in cui si lotta contro il cronometro per limare secondi alla propria prestazione; poi ogni tanto ci sono gare magiche, che arrivano sul calendario proprio nel momento giusto: gare per ritrovarsi.

La Mezza del Brenta a Bassano del Grappa per me è un po' tutte queste cose, ed anche quest'anno me l'ha confermato: un po' magia, un po' favola. Da quando ho iniziato a correre nel 2016 vi ho già partecipato tre volte, e tutte le volte mi ha regalato qualcosa di magico e inaspettato. Nel 2017 è stata la prima mezza maratona sotto le due ore della mia vita(1:59:54) , dopo una decina di tentativi a vuoto; nel 2018 corsa sotto il diluvio assieme Giorgia, Valeria ed a Franca Panagin, e un 1:45:43 di nuovo personale di corsa, in condizioni atmosferiche proibitive. Saltata l'edizione 2019 per condizione fisica inesistente, nel 2020 decido di partecipare in quanto purtroppo è uno dei pochissimi eventi sopravvissuti in calendario, e poi per la prima volta da quando partecipo, c'è la medaglia per ogni atleta che taglia il traguardo.

Non ero super allenato, anzi diciamo tutt'altro: dall'estate grazie ad alcuni amici runners stavo lentamente riprendendo a mettere chilometri sulle gambe, e giusto per provare qualche settimana fa ho partecipato al Ravenna Park Trail, finendo (e già questa è una notizia) ampiamente sopra le 2 ore. Però era già cominciata la risalita. Poi la doccia fredda della scomparsa del mio cagnolino, da 14 anni al mio fianco (mi ha accompagnato nei momenti belli e quelli più bui; era con me alla prima Firenze Marathon, alla Mezza del Conero, persino alla Cortina Dobbiaco): è incredibile ed inspiegabile come un'anima così piccola possa arricchirti con la sua presenza, ed allo stesso tempo svuotarti quando se ne va. Chi ha un cane, o ne ha amato uno, mi capisce. Però bisogna andare avanti, e la domenica 27 Settembre della gara si avvicina: la mente è da tutt'altra parte e, seppur iscritto, non mi alleno per quasi due settimane (una fugace uscita di 6 km in pausa pranzo al lavoro); i dubbi si affollano, e penso seriamente di non partecipare nemmeno.

La sera prima della gara preparo comunque lo zaino, e punto la fatidica sveglia alle 5:45. Parto in direzione Bassano del Grappa, ma non sono per nulla concentrato, e anzi, restare alla guida da solo mi porta il pensiero al mio fedele amico che non c'è più. Penso anche di fare inversione e tornare sotto le coperte. Arrivo comunque a Bassano e trovo per la prima volta una location diversa: si parte infatti dalla pista di atletica, anziché da Piazza Garibaldi in centro storico.

L'organizzazione è veramente maniacale: il Direttore Tecnico Enrico Vivian ed il suo staff hanno fatto veramente un ottimo lavoro (ciò che occorre per riuscire ad organizzare un evento in sicurezza, in un momento così complicato); accesso all'area di partenza solo dopo presentazione dell'autocertificazione Covid e prova della temperatura; un'area ampia che permette di evitare il più possibile assembramenti ed incroci; tanto spazio per il ritiro dei pettorali, la tribuna utilizzata come "spogliatoio" e deposito borse. Le iscrizioni sono sold-out ed in totale si contano circa 500 iscritti alla mezza maratona, e circa 250 iscritti alla 10 km competitiva. 

Qualche passo di riscaldamento prima di partire, indosso anche la GoPro tanto per provare (grandi ambizioni di classifica..) ma l'umore non migliora. Nel frattempo cominciano a chiamare in zona di partenza le batterie dei pettorali da 1 a 250, tutti ordinati, distanziati e protetti da mascherine: il via alle 9:30, con partenza di 7 atleti ogni 10 secondi. Si indossa la mascherina per i primi 500 metri, e da regolamento non bisogna correre affiancati, e non seguire atleti in scia ad una distanza inferiore ai 5 metri. Ai ristori solo bottiglie monouso, tutte chiuse e sigillate.

Arriva anche il mio momento di partire, e con calma mi avvio allo start: essendo parecchio giù di corda e di allenamento, mi ripropongo per una volta di evitare partenze ignoranti a velocità non sostenibili, anche perché, penso, al massimo al 10° km mi toccherà ritirarmi. E infatti riesco a fare un primo km saggio, e dal secondo mi assesto su un 5.30"  Ovviamente so che non terrò mai questo passo (in allenamento se va bene, vado a poco meno di 6), ma intanto partiamo così. La mattinata è perfetta: c'è il sole ma non pieno, alternato da veloci nubi; è piovuto durante la notte e la temperatura si è rinfrescata: sono le condizioni ideali per correre. Si passa subito per il centro di Bassano (la "terribile" saliltella che una volta era negli ultimi metri di percorso, in questo nuovo tracciato si affronta subito), e si attraversa il famigerato ponte. Parte anche la 10 km competitiva e da dietro cominciano a sfrecciarmi a fianco i top runner di quella gara: saluto ed incito Federico Valandro (che vincerà la sua gara), e pian piano arrivo al km 5, e ancora sono molto regolare, e non accuso stanchezza.

Primo ristoro e poi si prosegue verso Marostica, ed ho l'impressione che tutta la prima parte di gara sia leggermente in discesa, oltre che con vento a favore, perché arrivo a metà gara (sulla famosa piazza degli scacchi di Marostica), che ancora non accenno a sentire stanchezza: il centro cittadino è pieno di pubblico che sostiene i corridori, ed alcuni gruppi di majorettes formano delle figure acrobatiche. Una botta di energia che ci voleva, ed il ristoro da lì a poco completa l'opera.

Come sempre, e d'altra parte aspettato, verso il km 12-13 ho un piccolo calo fisico, ma soprattutto mentale, e comincio a sentire le gambe ora stanche; tuttavia non perdo troppo ritmo, e mi ritrovo a cinque chilometri dal termine che ho ancora un passo medio inferiore ai 5:30": dentro di me so che perderò ancora qualcosa, ma a questo punto sarebbe un peccato non sfruttare l'occasione di tornare (dopo oltre un anno) a completare la distanza sotto le due ore. Il finale è un gioco di equilibri, fra cercare di tenere il ritmo di chi mi sta attorno, e tenere sotto controllo qualche principio di crampi.

Si rientra a Bassano e già qualche centinaio di metri prima dello stadio di atletica cominciamo a trovare pubblico che applaude ai bordi delle strade. L'ultimo chilometro sono veramente sfinito, ma tiro avanti solo pensando all'idea di arricchire il mio medagliere di un nuovo trofeo, prima finalmente di svoltare ed entrare per la passerella finale ed arrivo sulla pista di atletica. Essendo partito in una delle ultime batterie il cronometro all'arrivo segna 2h02'30", ma fermando il mio Garmin resto quasi sorpreso nel leggere 1:55':30". Sono veramente incredulo, felice per aver terminato, contento per aver avuto un'occasione di tornare a correre e gareggiare in luoghi che non siano le solite strade di casa.

Mi consegnano la medaglia, un ricco pacco gara con panino, acqua e frutta e dopo essermi ripreso un po', mi avvio verso casa. Nel ritorno verso casa, qualche goccia di pioggia, e un accenno di arcobaleno nel cielo: buon ponte Mordicchio, amico mio. Ci rivedremo.

Alessio Montanari

pos   pett. atleta                                cat.     team                                                  real time 

370 479 MONTANARI ALESSIO   60      ATLETICA CORRIFERRARA ITA      1:55:30 




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