Spinto dall’irrefrenabile voglia di sfilare lungo i Fori imperiali, mi sono iscritto alla prima mezza maratona serale di Roma. Questa prima edizione ha riscosso molto successo come numero di iscrizioni, 5000 per la 21 e 2000 per la 10Km hanno dovuto chiudere in anticipo le iscrizioni perché c’erano tante richieste.Con queste premesse, parto fiducioso per questa nuova gara, sicuro che tutto filerà liscio. Mai convinzione fu più sbagliata. La location per la partenza è indubbiamente bellissima:”Piazza del Popolo”, vedere tanti podisti riempire lentamente ogni spazio è molto bello. Mi presento con buon anticipo(17,30) per il ritiro pettorale e pacco gara, e già da questo momento avrei dovuto sospettare che qualcosa non andava, le maglie della mia taglia sono finite, posso scegliere tra S e L, opto per una S. Chiedo dove sia il deposito borse, mi consegnano un foglio con le istruzioni, mi aggiro alla sua ricerca e con me vagano altri podisti, la piazza è piatta, non riuscire a vederlo sembra impossibile, eppure nessuno di noi lo nota. Ci rivolgiamo a uno con il badge e ci dice che è in fase di allestimento, devono ancora prepararlo, aprirà per le 19, più rilassati, ignoriamo quest’altro campanello di allarme. Sulle istruzioni c’è scritto che l’accesso alle griglie in funzione del colore del pettorale, è sul lato dell’obelisco, leggo più volte e ho dei dubbi sulla mia stabilità mentale perché non riesco a comprendere frasi così semplici. Fortunatamente una ragazza, assillata dai mie stessi dubbi, viene da me in cerca di aiuto, forse con la scritta Ferrara Marathon ispiravo più competenza di quella che ho, rileggiamo insieme il messaggio, sembriamo Totò e Peppino quando scrivono la lettera, e concludiamo che l’obelisco ha 4 lati ma non è specificato qual è quello giusto, considerato il problema troppo difficile per le semplici menti di due podisti, decidiamo di prendere un caffè insieme nell’attesa che qualcosa si smuova. Finalmente il deposito borse è stato creato e ci avviamo per consegnare il nostro preziosissimo bagaglio, (l’asciugamano è fondamentale con queste temperature) l’allestimento e il modo di piazzare le borse non è rassicurante, ma ignoro ancora i segnali di allarme e così fa pure la mia amica, pagheremo caro questo(non solo noi) . La piazza è oramai gremita, lo speaker ci istruisce sul percorso, sulle 11 bande, su che lato passare al km 10 e così attendiamo lo sparo delle 21,00, inspiegabilmente c’è un ritardo che nessuno riesce a spiegare, si parte qualche minuto dopo, malgrado le trionfali previsioni dello speaker che annunciava la partenza alle 21 in punto. Poco male, finalmente si parte, passiamo tra ali di folla festante e questo è bello, i cartelli con scritto “DAJE” esibiti da molti ragazzi strappano il sorriso e incoraggiano, arriviamo in Piazza Venezia, dove tempo fa, qualcuno arringava folle oceaniche costrette a vederlo, noi invece abbiamo pagato per passarci, segno di come cambiano i tempi. Costeggiamo l’Altare della Patria e ci immettiamo nei Fori imperiali e qui le sensazioni sono bellissime, corriamo in mezzo alla storia, uno
spettacolo bellissimo, la gente ci applaude ed incita, vedo il Colosseo e penso ai gladiatori, forzati ad esibirsi, noi invece corriamo felici, immersi in questi attimi da sogno, il percorso nel centro è fantastico. L’ebbrezza e la carica che ci ha dato il passaggio nei Fori dura a lungo, però il Fato ci attende e si manifesta sul Lungotevere, 4 km al buio e nel silenzio totale, ideale per meditare, pentirsi o continuare, ma oramai ci siamo e continuiamo. I ristori fin qui scarsi, solo acqua e sali, confido in quello del km16 , mi sento come Tantalo, desidero bere e mangiare ma non posso, almeno lui però il cibo, pur non potendolo mangiare, lo vedeva, io patisco lo stesso supplizio, ma non vedo nulla. Pieno di speranze arrivo all’ultimo ristoro conosciuto e la delusione si manifesta nella sua globalità, solo acqua e sali, stiamo seguendo una dieta. Riparto perché so che ci sarò un ristoro finale, confortato da questa prospettiva, mi avvio a concludere la gara. Arrivo, ritiro la medaglia che non è commestibile, quindi inutile al momento e punto deciso verso il ristoro centrale dove ricevo una grossa delusione, ci viene consegnata una sportina con una mela, una mini crostatina confezionata e come proposto dai ristori precedenti, acqua e sali. Un pugno nello stomaco sarebbe stato meno doloroso. Non sono il solo ad essere deluso, decido di andare al deposito borse immediatamente, così ritiro la mia roba, posso asciugarmi e partire alla ricerca di cibo serio. Come me molti altri si dirigono lì. Arriviamo nello spazio preposto e qui inizia il dramma, siamo tutti pigiati, accalcati, sudati e maleodoranti che ci pressiamo l’uno con l’altro nella speranza di avere la nostra borsa. I custodi del nostro tesoro, vagano incerti, non riescono a reperire le borse, sembra siano in più luoghi contemporaneamente a giudicare dalle difficoltà che hanno per trovarle. Penso all’esperimento del famoso gatto di Schrödinger che dimostra che un "gatto quantistico" può essere simultaneamente vivo e morto anche in due luoghi contemporaneamente. Noi probabilmente avevamo delle borse quantistiche. Le difficoltà aumentano di pari passo con la rabbia e il numero di podisti che si accalcano, una ragazza comincia a sentirsi male, puzziamo e sudiamo sempre di più. Credo che Dante se lo avesse saputo,avrebbe inserito il girone dei podisti: persone patite per la corsa, forse un po’ egoiste, che avranno come condanna l’accalcarsi in una pubblica piazza, sudati e maleodoranti, impossibilitati a muoversi se non stropicciandosi l’un l’altro, alla ricerca di un asciugamano, custodito da persone che non hanno la minima idea di cosa significhi catalogare qualcosa. Dopo quasi un’ora vengo in possesso del mio
tessssoro felice, esco dalla calca, guardando con pena chi ancora si dibatte e mi avvio verso la libertà. Tutto sommato, a parte le pecche dell’organizzazione, il percorso e la presenza di pubblico che incita meritano la partecipazione,spero risolvano i problemi, questa era la prima, forse miglioreranno, anche perché ho sentito molti lamentarsi, diamo loro fiducia……….
Gigi Medas
Contesto meraviglioso: più portato a godermi il paesaggio che ad inseguire il tempo
Alessio Montanari
BRAGHINI ANDREA 21+21
PALMA GIANPIERO 21+15
PALTRINIERI SERGIO 21+10
MEDAS LUIGI 21+7
MONTANARI ALESSIO 21
spettacolo bellissimo, la gente ci applaude ed incita, vedo il Colosseo e penso ai gladiatori, forzati ad esibirsi, noi invece corriamo felici, immersi in questi attimi da sogno, il percorso nel centro è fantastico. L’ebbrezza e la carica che ci ha dato il passaggio nei Fori dura a lungo, però il Fato ci attende e si manifesta sul Lungotevere, 4 km al buio e nel silenzio totale, ideale per meditare, pentirsi o continuare, ma oramai ci siamo e continuiamo. I ristori fin qui scarsi, solo acqua e sali, confido in quello del km16 , mi sento come Tantalo, desidero bere e mangiare ma non posso, almeno lui però il cibo, pur non potendolo mangiare, lo vedeva, io patisco lo stesso supplizio, ma non vedo nulla. Pieno di speranze arrivo all’ultimo ristoro conosciuto e la delusione si manifesta nella sua globalità, solo acqua e sali, stiamo seguendo una dieta. Riparto perché so che ci sarò un ristoro finale, confortato da questa prospettiva, mi avvio a concludere la gara. Arrivo, ritiro la medaglia che non è commestibile, quindi inutile al momento e punto deciso verso il ristoro centrale dove ricevo una grossa delusione, ci viene consegnata una sportina con una mela, una mini crostatina confezionata e come proposto dai ristori precedenti, acqua e sali. Un pugno nello stomaco sarebbe stato meno doloroso. Non sono il solo ad essere deluso, decido di andare al deposito borse immediatamente, così ritiro la mia roba, posso asciugarmi e partire alla ricerca di cibo serio. Come me molti altri si dirigono lì. Arriviamo nello spazio preposto e qui inizia il dramma, siamo tutti pigiati, accalcati, sudati e maleodoranti che ci pressiamo l’uno con l’altro nella speranza di avere la nostra borsa. I custodi del nostro tesoro, vagano incerti, non riescono a reperire le borse, sembra siano in più luoghi contemporaneamente a giudicare dalle difficoltà che hanno per trovarle. Penso all’esperimento del famoso gatto di Schrödinger che dimostra che un "gatto quantistico" può essere simultaneamente vivo e morto anche in due luoghi contemporaneamente. Noi probabilmente avevamo delle borse quantistiche. Le difficoltà aumentano di pari passo con la rabbia e il numero di podisti che si accalcano, una ragazza comincia a sentirsi male, puzziamo e sudiamo sempre di più. Credo che Dante se lo avesse saputo,avrebbe inserito il girone dei podisti: persone patite per la corsa, forse un po’ egoiste, che avranno come condanna l’accalcarsi in una pubblica piazza, sudati e maleodoranti, impossibilitati a muoversi se non stropicciandosi l’un l’altro, alla ricerca di un asciugamano, custodito da persone che non hanno la minima idea di cosa significhi catalogare qualcosa. Dopo quasi un’ora vengo in possesso del mio
tessssoro felice, esco dalla calca, guardando con pena chi ancora si dibatte e mi avvio verso la libertà. Tutto sommato, a parte le pecche dell’organizzazione, il percorso e la presenza di pubblico che incita meritano la partecipazione,spero risolvano i problemi, questa era la prima, forse miglioreranno, anche perché ho sentito molti lamentarsi, diamo loro fiducia……….
Gigi Medas
Contesto meraviglioso: più portato a godermi il paesaggio che ad inseguire il tempo
Alessio Montanari
BRAGHINI ANDREA 21+21
PALMA GIANPIERO 21+15
PALTRINIERI SERGIO 21+10
MEDAS LUIGI 21+7
MONTANARI ALESSIO 21
Complimenti per l'articolo, ero presente pure io, sono Andrea. Concordo pienamente su tutto, organizzazione davvero deludente, mi sarei aspettato da un evento del genere ben altro! comunque grandi emozioni nonostante tutto, e soprattutto mi ha fatto enorme piacere incontrare ben due compagni di squadra della corriferrara, uno durante la gara e uno mentre parcheggiavo lo scooter con il mio amico Romano che gentilmente mi ha ospitato, corriferrara sempre presente :-)
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