Da sempre il nome “Marcialonga” era per me una grande, massacrante,
gara di sci di fondo sulla distanza di 70 km, che può annoverare nel suo albo
d'oro, campioni del calibro di Maurilio De Zolt o Giorgio Vanzetta; poi, l'anno
passato, scopro che esiste (fortunatamente dal chilometraggio più ridotto)
anche una Marcialonga Running e domenica 6 settembre ho testato con mano (o
forse sarebbe meglio dire “ho corso”) questo evento.
Utilizzando per una lunga parte della gara, una bellissima pista
ciclabile, partendo dalla bella Moena, il percorso si snoda tra la Val di Fassa
e la Val di Fiemme, passando per l’abitato di Predazzo arrivando, dopo circa
26km, in quel di Cavalese.
Da molti è raccontata come una bellissima gara con una prima parte
tutta in discesa, per i primi 21 km circa, e poi, solo salita fino all’arrivo,
e guardando le varie locandine disseminate lungo il percorso ed in quel di
Moena, la gara viene proprio rappresentata in questo modo, ma….. e mi rivolgo
specialmente a coloro che non l’hanno ancora mai fatta, non fatevi trarre in
inganno…. Non è proprio così!
Da Moena si parte in leggera discesa per circa un km, poi, lasciando
il centro abitato ed entrando nella pista ciclabile, inizia la gara vera e
costeggiando il torrente Avisio, ecco la ciclabile e si comincia a correre in
un piccolo paradiso, dove la natura la fa da padrone, senti lo scorrere
dell’acqua, il verde è l’unico colore che ti circonda, ed oltre alla compagnia
degli altri podisti, solo tanti alberi ti sono vicini.
Il percorso però, dalla ciclabile, perde quella bella discesa iniziale
e comincia un lungo tratto di falsopiano, dove è continua l’alternanza di
saliscendi, anche perché sono diversi i ponti sul torrente da attraversare.
Poco oltre metà gara il paesaggio cambia, e se possibile, diventa
ancora più bello.
Se fin dall’inizio corri con la montagna alla tua sinistra, quando si
è in prossimità di Predazzo, questa si fa da parte, per arrivare in un grande prato,
e se si ha la fortuna (come è capitato a noi), di correre in una bellissima
giornata di sole, i mille colori della natura immediatamente ti restituiscono
il sorriso e la fatica, quasi per incanto, scompare (temporaneamente!).
Quindi arrivi a Predazzo che ti accoglie in una gran festa, con
ristori, musica, la gente che ti applaude e, quando riesce a leggere il tuo
nome sul pettorale, a scandirlo a gran voce.
Dopo riprende il solito saliscendi, più o meno marcato, finché al km
21,097 ecco lo striscione della mezza maratona (dove viene rilevato
l’intermedio), e dulcis in fundo….. la salita!!!! Gli ultimi km sono di sola,
continua, perdurante, senza soste, salita, fin sotto il traguardo, posto in
pieno centro a Cavalese.
La descrizione del tracciato meritava una menzione a parte, ma ora facciamo un passo indietro e torniamo alla vigilia in quel di Moena.
Lasciata l’afa ferrarese, in compagnia di Barbara, Angela ed Ugo,
Moena ci accoglieva nel primissimo pomeriggio (attorno alle ore 14.00) con
un’aria a dir poco fresca e con un cielo, coperto quasi completamente da nuvole
scure e minacciose.
Causa segreteria organizzativa chiusa per la pausa pranzo, una osteria
era l’unico luogo che poteva accoglierci, e così, tra un tagliere di salumi e
decilitri di birra, arrivava il momento per il ritiro del pettorale, nella cui
zona avremo successivamente incontrato altri nostri compagni come il buon Partel ed
il duo Manuel & Ale.
Con un venticello sempre più fresco che accompagnava il passare del
tempo, la decisione di andare a Cavalese, dove era fissata la nostra base, presso
l’albergo Stellune (che alla fine risulterà essere un covo di ferraresi, perché
oltre a 6 Corriferrara, quel tetto accoglieva anche tutti i rappresentanti del
Phoenix Team) prendeva il sopravvento.
La serata si concludeva poi a tavola, in quel di Cavalese, dove
venivamo raggiunti anche da Paolo Callegari e dal duo Franzini/Carlini.
La mattina si apriva con un dubbio amletico, che tenuta di gara
mettere? Fuori un bellissimo sole illuminava la valle, ma la temperatura era
piuttosto rigida (non arrivava ai 10°)…..alla fine dopo vari consulti ed
ipotizzando di essere dei veri grandi atleti che non temono il freddo, optavo
per una via di mezzo, canotta Corriferrara con manicotti al seguito.
Il più tranquillo di tutti nello scegliere la mise podistica, era il
nostro amico Zecchini (anche lui presso il nostro hotel), il quale salendo
direttamente da Portogaribaldi, aveva portato con se solo scarpe e pantaloncini
e per forza costretto ad utilizzare per la gara, la canotta griffata
“Marcialonga”, presente nel pacco gara.
A colazione finita, non restava che recarci all’autostazione e da qui
Moena.
Foto di gruppo e via ai blocchi di partenza. Se Moena è una cittadina
viva e ricca di colori di suo, la mattina della partenza lo era ancora di
più….non esisteva la strada ma solo un enorme tappeto di tanti colori tutti
vivi e festanti fra cui le canotte Corriferrara!!!
Alla fine primo dei nostri, come capita spesso, il grande Paolo
Callegari, già alla sua terza partecipazione davanti a Manuel Di Barbora
all’esordio qui; per quanto mi riguarda invece, ho preso la Marcialonga come un
utile allenamento in funzione degli obiettivi di novembre, correndola in
compagnia di Barbara e dell’Ale Ferrari e godendomi il paesaggio….. ma solo dei
primi 22 km perché la salita finale…..la raccomando!!!!
La Marcialonga è di certo una gara impegnativa ma che merita di essere
fatta almeno una volta, la salita finale è scoraggiante, ma per i luoghi,
l’ottima organizzazione durante tutto il percorso, la lotteria finale, un
notevole pasta party e non ultimo, un ricco pacco gara come non se ne vedono
spesso, fanno passare in secondo piano l’erta finale.
Dimenticavo....il martedì ti arriva a casa tramite la posta, il
quotidiano locale (“Trentino”) del lunedì con l'articolo della gara.
Alessandro Polesinanti
Per quanto faticosa sia...alla Marcialonga non riesco a trovar
difetti: bello il contesto, organizzazione impeccabile nel pre e post gara,
durante la gara ristori allestiti a distanze non sempre regolari l’uno dall’altro,
ma presenti proprio nel punto in cui la fatica fatta ti porta a desiderarlo,
pacco gara ricco, pasta party semplice e buono...
Niente da dire.... perfino il sole era presente dopo un sabato che
sembrava quasi novembre.... l’unica 'pecca' l’arrivo in salita (novità di quest’anno)
che poi non è una pecca ma una sfida al nostro orgoglio di podisti... sì,
perché dopo 3 km di salita finale e una leggera discesa che ti rinvigorisce...
in quegli ULTIMI 300 mt ancora di salita che ti portano al traguardo tra la
gente...non ti puoi fermare.
Marcialonga mi piaci....non c'è due senza tre.
Angela Leonardi
Moena-Cavalese: un tracciato entusiasmante, una giornata di sole settembrino,
un'organizzazione "trentina", quindi ineccepibile. Per 22 chilometri le scarpe
rotolano tra paeselli, valli e lungo il torrente Avisio.
Poi la
salita. E che salita! Ma c'è la gente che ti incoraggia e allora vai verso il
traguardo che quasi non te ne accorgi. Bellissima gara. E poi...pasta party?
Mavala'. Meglio i canederli
Molto meglio...
Paolo Azzolini
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CLASSIFICA COMPLETA
ARTICOLO 2014 - 12ª MARCIALONGA RUNNING: BENETTI MIGLIORA, BORGHI OTTIMO ESORDIO
FOTO di PAOLO FRANZINI
FOTO di ATLETICA MONTI PALLIDI
P.C.